SIMBOLISMO
Venceslao IVANOV
Nel 1885 Jean Moréas in una replica (sul XIXme Siècle, 11 agosto) a P. Bourde, collaboratore del Temps, il quale aveva tacciato Verlaine, Mallarmé e i loro seguaci di "decadentismo" [...] oratoria di Victor Hugo, soprattutto la negazione radicale del naturalismo. Brunetière biasimava anch'egli l di quelle trattazioni della simbolica sacra che vi fanno seguito. L'ideale risulta "illusione" anche per lo spirito cavalleresco e intrepido d ...
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TEMPO (XXXIII, p. 474)
Mario BOELLA
Misura del tempo (XXXIII, p. 476). - Evoluzione nella definizione dell'unità di misura del tempo. - Nell'ultimo trentennio i progressivi sviluppi dell'elettronica [...] mesures potrà prendere la decisione di un cambiamento così radicale.
Progressi negli strumenti per la determinazione astronomica del . A questo problema i radiocollegamenti hanno dato la soluzione ideale in moltissimi casi, ma già si è ai limiti ...
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WHITMAN, Walt
Mario Praz
Poeta nato a West Hills, Long Island (o Paumanok, secondo il nome da lui preferito), nello stato di New York, il 31 maggio 1819, e morto a Camden il 26 marzo 1892. La fattoria [...] ), e di meditare sul suo proprio messaggio poetico: l'ideale aristocratico della vita aveva già ispirato parecchi poeti, ma lo con le più nude e semplici parole, era molto più radicale del principio wordsworthiano, enunciato in termini simili; il W ...
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. Dal greco ἄσκησις "esercizio", che originariamente si disse dell'allenamento usato dagli atleti per acquistare le doti corporali necessarie a trionfare nella lotta, e poi, nella fiosofia cinica e stoica, [...] da Dio per creazione. Perciò è stato lontano dal dualismo radicale, pur ammettendo un'essenziale distinzione tra Dio e il il desiderio e la ricerca del martirio. Tale è l'ideale di vita cristiana professato in una parte della letteratura religiosa ...
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Religione (fr. conversion; sp. conversión; ted. Bekehrung; ingl. conversion). - In latino conversio, da converti o se convertere, vale originariamente "portarsi dall'uno all'altro luogo", "volgersi verso [...] e l'effettiva e la volitiva.
Una conversione così ampia e radicale non si può pensare che come effetto di uno spostamento del umani la forma esteriore non è separabile dal loro contenuto ideale, e quindi per la spiegazione della conversione, sia pure ...
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SWINBURNE, Algernon Charles
Mario PRAZ
Poeta, nato a Londra il 5 aprile 1837, ivi morto il 10 aprile 1909. Discendeva da antica e nobile famiglia del Northumberland che fino alla fine del Settecento [...] con W. S. Landor, ammirato dallo Sw. per i suoi ideali pagani e repubblicani. Verso la fine dell'ottobre 1864 Atalanta era finita tra Sw. e l'Italia: nell'ottobre del 1869 il radicale G. Ricciardi decise d'inaugurare a Napoli un concilio anticattolico ...
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PANTALEONI, Maffeo
Anna DEL BUTTERO
Alberto DE STEFANI
Economista, figlio del precedente, nato a Frascati il 2 luglio 1857 da madre inglese, morto a Milano il 29 ottobre 1924. Dopo aver compiuto gli [...] In questo stesso anno entrò alla Camera dei deputati col gruppo radicale, ma presto rivendicò, di fronte ad esso, la propria autonomia alla teoria e nel ricondurre la teoria alla vita. Idealista nel senso più bello della parola, sa trasfondere la ...
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Poeta, filosofo e critico inglese, nato a Ottery St. Mary nel Devonshire il 21 ottobre 1772. Figlio d'un ecclesiastico e maestro di scuola della parrocchia, sin dalla prima infanzia C. rivelò quelle che [...] sua poesia romantica. Il poeta ci trasporta in una regione ideale, dove tutti i partieolari sono così fusi e così intensamente movimenti di Oxford furono in gran parte ispirati da lui, il radicale J. S. Mill deve molto al suo pensiero politico. "Egli ...
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Il latino habĭtus si riconnette ad habere "avere, essere fornito", sicché habitus viene a significare "modo (di essere) che si ha" (cfr. il greco ἕξις "attitudine", da ἔχω "ho") o modo che si è finito [...] si contrapponeva alla razionalistica, in una radicale volontà di dissolvere criticamente le abitudini storiche dell'abitudine. Così, già in nome del criterio naturale e insieme ideale del sentimento, e del valore dell'azione da esso guidata, Rousseau ...
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LEVI e Leviti (Levi, ebr., nella versione greca dei LXX Λευεί e Λευί; la Bibbia riallaccia il nome alla radice "aderire" [Genesi, XXIX, 34 e Num., XVIII, 2]; per altra etimologia vedi sotto)
Leone Tondelli
L., [...] astretti, senza che vi supplisse un forte movente ideale per la materialità stessa dei loro uffici, dovette delle varie tendenze: E. Meyer, Die Israeliten und ihre Nachbarstämme (radicale), Halle a. S. 1906; H. Gressmann, Moses und seine ...
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gruppo
s. m. [dal germ. kruppa]. – 1. Insieme di più cose o persone, distinte l’una dall’altra, ma riunite insieme in modo da formare un tutto: un g. di case, di persone; un g. di stelle; un g. d’aziende; g. familiare, costituito dai membri...
orfismo
s. m. [der. del nome di Orfeo, il mitico cantore greco che, secondo la tradizione, avrebbe fondato il movimento]. – 1. Orientamento religioso della civiltà greca, di origini antiche (miticamente riferito a Orfeo, ma già presente nel...