Scrittore francese (Parigi 1740 - ivi 1814); di idee novatrici, fantastico e insieme curioso della realtà immediata, fu autore di un'opera assai originale (L'an 2440, rêve s'il en fut jamais, 1771; 1a [...] , 1779; Le vieillard et ses trois filles, 1792; ecc.): seguace in questo di Diderot, di cui riprese e sviluppò le idee sul dramma nel Traité du théâtre (1773), pieno di spunti interessanti. Fu all'avanguardia anche nel campo linguistico, con l'opera ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente [...] ’inibizione psichica, altre volte fenomeno isterico o intenzionalmente voluto, e la logorrea che spesso si accompagna alla fuga delle idee (➔ ideazione). Vi rientrano i disturbi del l. dialogato, quali il parlare a traverso, in cui il soggetto non dà ...
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Filologo tedesco (Parigi 1805 - Aarau 1873). Condannato ad Augusta per le sue idee liberali, si rifugiò a San Gallo e ad Aarau, dove fu bibliotecario. Si dedicò dapprima alla sinologia, poi attese a edizioni [...] critiche e lavori sulla storia della letteratura tedesca (Geschichte der deutschen Literatur, 1851-72) ...
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Filologo ed economista (Mignano 1774 - Napoli 1841), sacerdote, a lungo esule per le sue idee patriottiche. Indagatore acutissimo ed espositore brillante, pubblicò sotto il nome del banchiere comasco Giuseppe [...] de Welz, cui il F. vendette per bisogno le sue opere, un Saggio sui mezzi di moltiplicare prontamente le ricchezze della Sicilia (1822) e La magia del credito svelata (2 voll., 1824); pubblicò col proprio ...
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Glottologo (Wiesbaden 1849 - Lipsia 1919). Sin dal 1876 (Nasalis sonans in der indogermanischen Grundsprache) propugnò le idee della scuola dei neogrammatici e ne divenne il rappresentante principale con [...] la Griechische Grammatik (1885) e soprattutto col monumentale Grundriss der vergleichenden Grammatik der indogerm. Sprachen (1a ediz., in collaborazione con B. Delbrück, 1886-1893; 2a ediz. 1897-1916), ...
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sintassi
Domenico Russo
Le regole che strutturano una lingua
La sintassi studia la struttura della frase, i suoi elementi e i procedimenti che esprimono i rapporti fra le idee, sia in una singola frase [...] lingua esprime – alcune in modo più esplicito, come il russo e le lingue slave, altre meno, come l’italiano – un genere di idee molto particolare. È la categoria grammaticale che si chiama aspetto che ci dice di quale tipo è l’azione o l’evento di ...
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Germanista (Colonia 1856 - Friburgo in Brisgovia 1926); prof. all'univ. di Jena e, dal 1884, di Friburgo, fu, più che un ricercatore, un elaboratore di idee e teorie, favorito dalla collaborazione, nel [...] suo tempo assai stretta, fra germanistica e indoeuropeistica. Esordì con lo studio Beiträge zur Geschichte der germanischen Coniugation (1879). Il suo costante interesse per la lessicografia trovò espressione ...
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Filologo tedesco e storico del pensiero antico (Lobberich, Renania, 1888 - Boston 1961). I suoi studi si sono concentrati soprattutto sulla filosofia e i movimenti d'idee greci del sec. 4º a. C.: egli [...] riconosce nel pensiero greco una posizione centrale al problema dell'uomo, non come individuo a sé ma come idea, immagine della sua specie che si realizza in una struttura politica; in Paideia (I-III, ...
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Il sinistrese è stato definito
una invenzione linguistica, collettiva e spontanea, di rapida e facile comunicazione, intesa a coprire la mancanza di idee generali e di prospettive per il futuro che è dell’intera [...] , a livello sia lessicale che sintattico che della struttura espositiva.
Vi è poi la funzione di coprire «la mancanza di idee generali e di prospettive per il futuro», che può voler dire il tentativo di ridurre la realtà a degli schemi prefissati ...
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mercato delle idee
loc. s.le m. La comunicazione e lo scambio delle idee, ispirati a modelli che si richiamano al mercato economico e finanziario. ◆ Il problema della «tecnologia e economia della comunicazione» costituisce, insieme ad altre...
idea
idèa s. f. [dal gr. ἰδέα, propr. «aspetto, forma, apparenza», dal tema di ἰδεῖν «vedere»]. – 1. a. Nel sign. più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in partic. la rappresentazione di un oggetto...