Farmacologo, nato a Catania il 27 aprile 1896, laureato a Modena nel 1918. Allievo di G. Gaglio e di A. Bonanni; professore di farmacologia (1928) nell'università di Pavia. Insegna a Roma dal 1938.
Autore [...] di cui si occupò fra i primi in Italia (complesso B, vitamine endogene, ipervitaminismo, farmaci devitaminizzanti, idiosincrasia ai farmaci come aspetto di avitaminosi, ecc.). Ha avuto estesa diffusione (anche giuridica) il suo inquadramento ...
Leggi Tutto
Scienza che si propone lo studio dei farmaci e delle leggi secondo le quali si svolgono i fenomeni indotti da tali sostanze nell’organismo.
La f. e i suoi scopi terapeutici
Tra i compiti della f. rientrano: [...] modi di impiego (➔ posologia); la segnalazione delle forme di abnorme suscettibilità o modificata tolleranza ai farmaci (idiosincrasia e allergia; abitudine, tachifilassi e resistenza); lo studio dell’azione dannosa delle sostanze attive capaci di ...
Leggi Tutto
Reazioni da farmaci
Giuseppe Luzi
La farmacologia ha lo scopo di individuare le caratteristiche delle molecole studiate per definirne le proprietà terapeutiche e determinare con buona approssimazione [...] i mastociti a liberare istamina o agiscono attivando la via alternativa del complemento. Sul concetto di idiosincrasia (manifestazione associata a difetti o alterazioni geneticamente definite, con comparsa anche alla prima assunzione del farmaco ...
Leggi Tutto
idiosincrasia
idiosincraṡìa s. f. [dal gr. ἰδιοσυγκρασία «particolare temperamento», comp. di ἴδιος «particolare» (v. idio-) e σύγκρασις «mescolanza» (v. sincrasi)]. – 1. In medicina, condizione di ipersensibilità o di abnorme reattività (non...
idiosincrasico
idiosincràṡico (o idiosincràtico) agg. [tratto da idiosincrasia; la variante con -t- è dall’ingl. idiosyncratic, coniata sul modello di apostasia - apostatico, enfasi - enfatico, e sim.] (pl. m. -ci). – Relativo a idiosincrasia,...