CASTELVETRO, Ludovico
Valerio Marchetti
Giorgio Patrizi
Nacque a Modena nel 1505 circa. Era figlio di Giacomo, ricco mercante dell'arte della lana e banchiere, e di Bartolomea Della Porta.
Fece i suoi [...] giustizia: proprio da questo dipende la distinzione tra "arte" e "ufficio" della retorica. Intendendo la retorica come .,Bari 1958, II, pp. 85, 93, 151; F. Ulivi, L'imitazionenella poetica del Rinascimento, Milano 1959, pp. 89-99; R. Montano, L' ...
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CARNESECCHI, Pietro
Antonio Rotondò
Nacque a Firenze il 24 dic. 1508, da Andrea e da Ginevra Tani.
Entrambi, prima della loro unione, erano vedovi con figli: vedovo di Caterina Capponi Andrea, vedova [...] la salvezza dipende in parte da imitazione della cautela degli antichi dottori, Beneficio di Cristo; ma in un modo o nell'altro fanno capo al C. tutte le e indipendentemente, riconosciute da C. Gamba (in Critica d'arte, VI [1909], pp.277-79) e da E ...
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GIORDANO da Pisa (Giordano da Rivalto)
Carlo Delcorno
Le notizie più attendibili relative alla biografia di G., detto anche, in testimonianze risalenti a non prima del XVI secolo, Giordano da Rivalto, [...] un modello fondamentale per la spiritualità domenicana, nella loro imitazione della vita angelica cercavano la preghiera breve e colorandola di un'interpretazione provvidenziale: "Idio non dé ogni arte a ogni omo e ogni sufficienzia a ogni paese […] ...
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CARLO Borromeo, santo
Michel De Certeau
Nato il 2 ottobre 1538 nel castello di Arona, ai bordi del lago Maggiore, terzogenito di Gilberto, conte di Arona, e di Margherita de' Medici, apparteneva ad [...] "anime", nella riproduzione dei Padri della Chiesa antica e dei loro successori vescovili. Angeli, infine, per l'imitazione di un la predicazione trasforma il rapporto con la verità. è una arte del "relativo", cioé di stabilire la relazione, legata ...
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PELLEGRINAGGIO
A.C. Quintavalle
La pratica devozionale del p., consistente nel recarsi, da soli o in gruppo, in un luogo sacro, prevalentemente a scopo votivo o penitenziale, è tipica del cristianesimo [...] come l'ultima incarnazione di un metodo di interpretazione dell'arte romanica che si era sviluppato in Francia nel sec. 19 sue scoperte, le sue prove, prove che avviano, nell'imitazione del Cristo, alla finale salvazione. Successivamente, nel tardo ...
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ANTEPENDIUM
P. Lasko
Rivestimento della parte anteriore dell'altare (detto anche pallium, paramentum, tabula, velamen, vestimentum). Saranno trattate qui in particolare le opere in metallo, in legno [...] applicato per la prima volta nella Bibbia di Bury (Cambridge, C.C.C., 2), stile che dominò l'arte inglese a partire dalla fine dimensioni e l'ampia cornice che lo circonda, che imita la decorazione metallica, fanno pensare che l'opera sia stata ...
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ESTETICA
V. Stella
La riflessione sull''estetico' nel pensiero medievale non coincide con l'enucleazione di un aspetto in concezioni sistematiche che, come in quell'età fu proprio più che in ogni altra, [...] bello al buono, ma la nota più incisiva e originale delle sue brevi considerazioni sull'arte consiste nell'analisi dell'immagine, che può essere non imitativa di una cosa realmente appresa, ma un processo di formazione libero da modelli. La mimesi ...
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CLUNIACENSI
F. Gandolfo
Benedettini riformati facenti capo all'abbazia borgognona di Cluny (v.). Lo stretto legame mantenuto dalle varie fondazioni con la casa madre fu un fatto nuovo nella cultura [...] fungere da coro invernale per i monaci. Nelle costruzioni dell'Ordine, per qualità di forme della vita monastica come imitazione della missione apostolica, Il ''Parma Ildefonsus'', Cluny e la pittura catalana, Arte lombarda, n.s., 1979, 52, pp. 21-30 ...
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GIULIANA Falconieri (Giuliana da Firenze), santa
Franco Andrea Dal Pino
La sua presunta nascita è stata posta a Firenze intorno al 1271; e G. è stata detta "capo", o anche fondatrice, delle suore serve [...] arte e natura, lo fu ancor più quale "milite fedele" di Gesù e della Vergine gloriosa vincendo carne, mondo e demonio, sempre imitando A. Dal Pino, La b. Giovanna e s. G. da Firenze nella documentazione dei secoli XIV-XV, in Spazi e figure, cit., pp. ...
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Alcuino di York (o di Tours)
G. d'Onofrio
Maestro della scuola episcopale di York, teologo e protagonista del primo rinnovamento culturale carolingio. Nato in Northumbria dopo il 730, compì i primi studi [...] dove istituì e perfezionò una nuova scuola monastica concepita a imitazione di quella di York, preoccupandosi di arricchirla con una preziosa della Trinità, Sapienza di Dio e dunque 'arte' divina nella quale tutte le arti create si riconoscono e ...
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imitazione
imitazióne s. f. [dal lat. imitatio -onis]. – 1. L’atto o il fatto di imitare, di operare cioè o di produrre ispirandosi a un modello che si cerca di uguagliare: i bambini hanno l’istinto dell’i.; l’i. della natura nell’arte; l’i....
imitare
v. tr. [dal lat. imĭtare, class. imĭtari] (io ìmito, raro o poet. imìto, ecc.). – 1. a. Prendere a modello una persona o le sue qualità, seguire l’esempio di altri cercando di diventar simile o di far cosa simile: i. le persone sagge;...