(ingl. London)
Città dell’Inghilterra (9.046.485 ab. nel 2018), capitale della Gran Bretagna e centro commerciale, bancario e culturale fra i maggiori del mondo. Fu in origine un punto obbligato di passaggio [...] circa 8 km (Green Belt) in cui sono state vietate ulteriori costruzioni. Ancora all’esterno di questa, per frenare l’immigrazione e, soprattutto, per favorire il decentramento dall’area nucleare della conurbazione, a partire dal 1952 è iniziata la ...
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(port. São Paulo) Città del Brasile sud-orientale (10.886.518 ab. nel 2007; 21.000.000 ab. nel 2009 considerando l’intera agglomerazione urbana), capitale dello Stato federato omonimo. S. è la maggiore [...] nei pressi della città, sul colle di Ypiranga, ebbe luogo il 7 settembre 1822 la proclamazione d’indipendenza. L’immigrazione europea cominciò all’inizio dell’Ottocento, in seguito alla rapida espansione della coltivazione del caffè. I più numerosi ...
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Wisconsin
Stato della confederazione statunitense. In mano ai francesi fino al 1760, nel 1783 gli inglesi lo cedettero agli Stati Uniti. Fu ammesso nell’Unione come Stato nel 1848; la forte immigrazione [...] tedesca di quell’anno ne caratterizzò la successiva fisionomia, anche politica ...
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Comune del Piemonte (151,1 km2 con 75.051 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. La città è situata a 123 m s.l.m. nella valle del fiume Tanaro, alla sinistra del fiume, presso la confluenza del torrente [...] sua ‘cintura’) e dall’esterno verso i comuni della conca astigiana; flussi in parte compensati dalla più recente immigrazione estera. Le risorse agricole provengono tradizionalmente da colture specializzate (vite, cereali e ortaggi), tra cui la vite ...
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Stato dell’Europa centrale, esteso prevalentemente sul versante N della sezione centro-occidentale del sistema alpino. Stato interno, senza sbocco al mare, confina a N con la Germania, a E con l’Austria [...] L’inasprimento delle norme che regolano l’asilo politico (la S. era uno dei paesi d’asilo più richiesti) e l’immigrazione, insieme alla costante diminuzione del tasso di natalità (9,5‰ nel 2009), hanno notevolmente frenato il ritmo di crescita della ...
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Kivu
Regione nell’Est della Repubblica democratica del Congo, divisa in Nord K., Sud K. e Maniera. Zona di intensa esportazione di schiavi nei secc. 18°-19°, durante il periodo coloniale vide una massiccia [...] immigrazione di forza lavoro nelle fertili piantagioni dai vicini Ruanda e Burundi. Dagli anni Novanta del Novecento, in particolare dopo l’arrivo di masse di rifugiati ruandesi, soprattutto , in fuga dai massacri del 1994 (➔ Ruanda) e nel contesto ...
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Irlanda
Una delle grandi isole costituenti l’arcipelago britannico; politicamente è divisa nella Repubblica d’I. e nell’I. del Nord.
Dalle origini fino all’invasione anglo-normanna
L’I. fu abitata, [...] prima dell’immigrazione dei celti (o gaeli), da popolazioni di ceppo iberico; di questa fase, neolitica, della sua preistoria rimangono importanti testimonianze, numerose soprattutto nelle contee di Kerry e di Sligo, quali le costruzioni megalitiche ...
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L’insieme di individui o oggetti in un determinato ambito, considerati nel loro complesso e nell’estensione numerica.
Astronomia
P. stellare
L’insieme di stelle caratterizzate dalla loro composizione [...] il bilancio migratorio, che si combina con il bilancio naturale determinando la variazione complessiva. Da queste 4 componenti (nascite, morti, immigrazioni ed emigrazioni) è costruita la formula della p. Pt=P0+N0−t−M0−t+I0−t−E0−t, dove la differenza ...
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Stati Uniti d’America Stato federale dell’America Settentrionale, il cui territorio è suddiviso tra 50 Stati membri e il Distretto di Colombia, nel quale sorge la capitale Washington. La continuità territoriale [...] Stato di New York (19,3) e dalla Florida (18,3), che negli ultimi decenni ha registrato un incremento eccezionale, per l’immigrazione di adulti (pensionati) da altri Stati. All’estremo opposto si trova l’Alaska, che è lo Stato più vasto (1.530.700 ...
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Prima che il sionismo si presentasse come un movimento politico lo storico ebreo-tedesco Heinrich Graetz (1817-1891) e il filosofo Moses Hess (1812-1875) posero le basi teoriche del nazionalismo ebraico. [...] della Palestina, dopo la fine della guerra con il mandato britannico, si verifica una più consistente ondata di immigrazione ebraica e, contemporaneamente, una più decisa presa di coscienza identitaria dei palestinesi (arabi), nonché una maggior ...
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immigrazione
immigrazióne s. f. [der. di immigrare]. – 1. In generale, l’insediamento di uomini in paesi diversi da quello in cui sono nati, per cause naturali o politiche; può essere di massa o d’infiltrazione, secondo che le unità che si...
immigrante
s. m. e f. e agg. [part. pres. di immigrare]. – Chi, o che, immigra; in senso specifico, con riferimento alla libera e pacifica circolazione interna e internazionale di uomini determinata da dislivelli nelle condizioni economiche...