ROMANO III Argiro, imperatored'Oriente
Angelo Pernice
Discendeva per linea femminile da Romano Lecapeno. Fino all'età di sessant'anni visse lontano dalla politica, dedito a studî di filosofia e agli [...] pena di perdere gli occhi, divorziare dalla propria moglie e sposare Zoe. L'11 novembre, alla morte di Costantino, fu riconosciuto imperatore. Il suo fu un regno infelice. Non che egli difettasse di buona volontà e di nobili propositi, ma mancava di ...
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Pervenne al trono per essere stato scelto come sposo dall'imperatrice Zoe, già vedova di due mariti e vecchia di sessantadue anni. Lo stato aveva bisogno in quel momento di un uomo di polso e di guerra: [...] ritornare la calma nel popolo. Una rivolta più grave fu quella del generale armeno Leone Tornicio, il quale, proclamatosi imperatore, con le truppe che erano ai suoi ordini venne ad assediare Costantinopoli, ma C. seppe difendere la capitale e alla ...
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NICEFORO I imperatored'Oriente
Angelo Pernice
Fu portato al trono nell'802, da una rivoluzione militare che abbatté Irene. Era nato nella Pisidia (secondo le fonti orientali la sua famiglia era di [...] egli fece suo il programma degl'imperatori isaurici e, oltre a sottoporre a Nel 798 Irene per avere la pace in Oriente si era impegnata a pagare un annuo tributo , l'Istria e la Dalmazia al regno d'Italia già affidato al figlio Pipino. A ristabilire ...
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UItimo della sua dinastia, nacque nel 1403 da Manuele II Paleologo. Cominciò a guerreggiare nel 1429 contro i Franchi della Morea insieme col fratello Tommaso e l'esito della guerra fu la scomparsa (1432) [...] infatti, soprattutto per assicurarsi l'aiuto degli stati cristiani d'Occidente contro il Turco, ma l'aiuto non venne in così scarsa misura da riuscire inefficace.
La situazione dell'Impero di fronte ai Turchi era infatti divenuta disperata, e se, ...
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Si chiamava da privato Artemio ed occupava il posto di primo segretario di stato (πρωτοασηκρήτης), quando, ai primi di luglio 713, una cospirazione militare privava l'imperatore Filippico degli occhi e [...] , con gli elementi militari e col partito monotelitico, diventato potente sotto Filippico; e prese il nome di Anastasio. L'Impero era da diciotto anni, cioè dalla prima cacciata di Giustiniano II, in preda all'anarchia. A. fece un lodevole sforzo ...
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Salì al trono all'abdicazione di Isacco Comneno (1059) e per designazione dello stesso Isacco. Era già stato suo ministro e come tale aveva dato prova di essere un buon finanziere. Ma il suo governo fu [...] un vero disastro per l'Impero. Esponente della burocrazia, in lotta con l'elemento militare, di proposito con un'inalterata indifferenza, quasi che esse non riguardassero l'Impero. La sua azione in questo campo si limitò quasi esclusivamente ...
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Figlio (n. 401 - m. 450) di Arcadio, fu incoronato nel 402 e successe al padre nel 408. Lodato per la sua religiosità, T. promosse (15 febbr. 438) la pubblicazione del grande Codice teodosiano, raccolta [...] deve la fondazione della "scuola superiore cristiana" di Costantinopoli (425). Sua figlia Eudossia andò sposa a Valentiniano, erede dell'Imperod'Occidente. T. sostenne una breve e vittoriosa guerra contro i Persiani (421-422) e dovette affrontare l ...
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Collettore delle imposte in Adramittio nella Misia (m. Efeso 722); pervenne al trono inopinatamente (716), acclamato dalle truppe del tema Opsìkion, ribellatesi ad Anastasio II, da esse deposto; le milizie [...] d'Asia non lo riconobbero e acclamarono imperatore Leone III l'Isaurico, che s'impadronì del trono e confinò T. in un monastero (717), dove morì. ...
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Figlio (Nicea 1225 - Pacomio 1282) di Andronico Paleologo e nipote di Alessio III Angelo, quando morì Teodoro II Lascaris imperatore di Nicea si impadronì del governo, associandosi al potere del giovane [...] all'interno, fu anche attaccato dagli eserciti angioini e veneziani che si proponevano la restaurazione dell'Impero latino; ma gli insuccessi di Carlo d'Angiò in Albania e successivamente la rivoluzione del Vespro (1282) liberarono M. dalla minaccia ...
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Successore (n. 411 circa - m. 474) di Marciano, fu elevato al trono (457) col favore del patrizio Flavio Ardabur Aspar (v. Ardabur). Nei rapporti con l'Occidente si ispirò al principio di mantenere l'unità [...] formale dell'impero, assumendo alla morte di Libio Severo (465) la dignità imperiale anche per l'Occidente (lasciò il governo al patrizio Ricimero), benché elevasse poi (467) al trono di Roma il congiunto Antemio Procopio. Nel 468 tentò invano di ...
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oriente
oriènte s. m. [dal lat. oriens -entis, part. pres. di oriri «nascere, sorgere» (sottint. sol «sole»)]. – 1. Uno dei quattro punti cardinali, quello dove il sole sorge (sinon. quindi di levante e di est): il cammino apparente del sole...
impero
impèro s. m. [lat. impĕrium, der. di imperare «comandare, essere a capo»]. – 1. letter. In senso ampio, potere assoluto, autorità piena, incontrastata: esercitare un i. dispotico; Nettuno aveva l’i. del mare, Eolo dei venti; più spesso...