. Definizione e limiti. - Si dà il nome di assiriologia a una scienza che studia la storia e la cultura di due antichi paesi dell'Asia occidentale: l'Assiria e la Babilonia. A tale soggetto possono riunirsi [...] la traduzione in susiano (lingua della Susiana, provincia della Persia), poi la traduzione in babilonese (lingua della Babilonia, altra provincia dell'Impero persiano). I tre testi appaiono scritti in segni cuneiformi, ma ciascuno con un sistema suo ...
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Il titolo, giustificato dal contenuto e dal "genere" di letteratura religiosa a cui appartiene (v. apocalittica, letteratura) significa "Rivelazione". L'epiteto di "canonica", con cui si trova spesso unita, [...] dà la chiave di una parte delle visioni: Babilonia è una città che impera sulle genti: le sette teste della Bestia sono sette monti e sette sovrani, del Boll. Il Gunkel, studiando la tradizione babilonese, aveva trascurato le fasi intermedie: il Boll ...
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È un determinato punto fissato nel tempo, generalmente in corrispondenza del verificarsi d'un avvenimento di speciale importanza, e dal quale si cominciano a contare gli anni.
Oriente. - Nell'antico Oriente [...] gli Ebrei furono, dopo il ritorno dall'esilio babilonese, o la datazione secondo gli anni dei sovrani 'India meridionale.
In Cina erano usati come tante singole ere i regni degl'imperatori, secondo il nome che ognuno di essi fissava al suo regno (p. ...
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Profeta ebreo vissuto sino ai tempi di Ciro, deportato tra i primi a Babilonia, autore del libro omonimo. Di lui parla, come di uomo distintosi per santità e saggezza, il contemporaneo Ezechiele (Ezech., [...] Altissimo, in un regno eterno che avrà assoggettati a sé tutti gl'imperi (VII, 26-27). Nel capitolo VIII, dopo che un montone 171-198.
Per i problemi storici e il sincronismo assiro-babilonese: F. Talbot, Illustrations of the Prophet Daniel from the ...
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D Baghdād è descritta da un viaggiatore che la visitò nel 1583 come "una città non molto grande, ma assai popolosa e con gran movimento di forestieri, perché si trova sulla via per la Persia, la Turchia [...] a circa 15 km. O., era la sede dell'antica città babilonese Dūr-Kurigalzu, le rovine della quale portano ora il nome di mano degli Ottomani, dai quali fu tenuta fino alla caduta dell'Impero, nel 1918, salvo un'occupazione persiana dal 1623 al 1638, ...
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La città, che portava il nome semitico di Dura e quello macedonico di Europo, e che era distinta da altre dello stesso nome per mezzo dell'indicazione πρὸς 'Αραβίᾳ ovvero ἐν Παραποταμίᾳ, è stata oggetto [...] partico dallo stratego della città. Importantissimi santuarî di tipo babilonese vennero costruiti nel sec. I d. C. e all Dopo due secoli di dominazione partica, Dura fu incorporata nell'impero romano. Fu presa prima da Traiano, in onore del quale ...
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Astrolatria (dal gr. ἀστηρ "astro" e λατρεία "culto") vale "adorazione degli astri", cioè del sole, della luna, delle stelle, dei pianeti e delle costellazioni. Per astralismo s'intende quella concezione [...] stagioni, i mesi, i giorni e le ore: con alcuni imperatori, come con Settimio Severo, l'astrologia s'inserisce nella religione posta a base delle loro ricerche nel campo della religione babilonese e assira nella forma radicale che le era stata data ...
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PALMIRA (Παλμύρα, Palmyra; arabo Tadmur)
Giorgio LEVI DELLA VIDA
Renato BARTOCCINI
Oasi situata nel deserto siro-arabo a metà strada circa tra il Mediterraneo e l'Eufrate, a circa 300 km. da questo [...] colonia) il centro dell'azione contro i Parti, il cui impero si avviava allo sfacelo (Dura era già stata loro tolta nel che l'attuale sistemazione ne abbia sostituita una di tipo babilonese. Il tempio con le sue mura robuste doveva servire anche ...
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A quasi tutte le forme della vita religiosa è comune l'esistenza di un rapporto con potenze superiori; non tutte però si possono qualificare come divinità. Negli stadî inferiori, sono oggetto della religiosità [...] in Egitto e in Babilonia, dove la formazione di un impero servì perciò a concentrare la molteplicità degli dei, quando il e di Osiride o la venerazione in apparenza esclusiva di un dio babilonese quale Sin, il potente dio locale della città di Ur. ...
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È, nell'apocalittica il personaggio contrapposto al Messia o Cristo, prima del giudizio finale. Lo sviluppo massimo di questa credenza si ha nel cristianesimo, ma molti indizî mostrano che essa aveva una [...] fine. Il documento più antico del mito cosmogonico è il poema babilonese della lotta di Marduk, dio solare, con i mostri del i segni che dà l'Apocalisse, l'anticristo è insieme l'Impero romano e Nerone: la testa vulnerata e rediviva il cui numero ...
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babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...
mitraismo
s. m. [der. di mitraico]. – Culto del dio iranico Mitra, che rappresenta un particolare sviluppo dell’antica religione persiana nel segno del sincretismo iranico-babilonese. Più in partic. (e più com. nell’uso), religione di mistero...