Cittadina del cantone di Vaud, all'estremo SO. del lago di Ginevra; conta 530 ab. Nel Medioevo fu soggetta ai duchi di Savoia. Il suo castello medievale, preso ed incendiato dai Bernesi nel 1536, fu poi [...] ricostruito (1767-1771) e acquistato nel 1784 dal Necker, ministro delle Finanze di Luigi XVI. La figlia di lui, Madame de Staël, che l'ereditò nel 1804, ne fece la sua abituale residenza durante l'imperonapoleonico. ...
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Complesso movimento culturale europeo manifestatosi fra la seconda metà del 18° sec. e il primo trentennio del 19° sec., che, oltre a interessare tutti gli aspetti dell’arte, coinvolse il profondo rinnovamento [...] la scoperta del bello greco di Winckelmann): donde la statuarietà tipica anche delle figurazioni poetiche. Il sopraggiunto imperonapoleonico si vale ai suoi fini del preesistente gusto classicheggiante e lo fissa e appesantisce, spesso in macchinose ...
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Nella pubblicistica e nella storiografia francese dell’Ottocento, l’epoca del ristabilimento sul trono di Francia del ramo primogenito dei Borbone, dopo la Rivoluzione e l’Imperonapoleonico.
Dalla storia [...] di Francia il termine passò a designare tutto il periodo di storia europea che va dal 1815 al 1830, caratterizzato dalla lotta tra le vecchie monarchie restaurate e le nuove idee di libertà e di nazionalità. ...
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Entità statale sorta nel Mezzogiorno continentale alla fine del 13° sec., dopo la rivolta dei Vespri siciliani e il conseguente distacco della Sicilia.
Angioini, aragonesi e asburgo
Parte integrante del [...] Bonaparte (1806-08) e poi a G. Murat (1808-15), mentre la Sicilia restava ai Borbone. Al crollo dell'Imperonapoleonico, Ferdinando IV, rientrato a Napoli (1815), perseguì un rigido accentramento; la Sicilia vide scomparire la propria autonomia e il ...
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Famiglia nobile che trae origine dal medesimo ceppo degli Estensi, dei Malaspina, dei marchesi di Massa. Il nome venne alla famiglia da Oberto I (m. 1148), detto Pelavicino (v.), i cui possessi andavano [...] furono contrarî alla repubblica democratica del 1797, ma si riaccostarono ai Francesi dopo l'annessione di Genova all'Imperonapoleonico. Nel 19º sec. si segnalarono Paolo Girolamo (1756-1833), figlio del doge Gian Carlo; Alessandro (v.); Fabio (v ...
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Tarello, Giovanni - Filosofo italiano del diritto (Genova 1934 - ivi 1987). Prof. ordinario di filosofia del diritto all'univ. di Genova, fu personalità dai vasti interessi che affrontarono molteplici [...] , 1976). Tra i suoi maggiori contributi ricordiamo i saggi sull'ideologia del diritto codificato dalla Rivoluzione e dall'Imperonapoleonico, e sulla metodologia interpretativa dell'école de l'exégèse. Al tema dell'ideologia, tra i motivi ricorrenti ...
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Fratello (Corte, Corsica, 1768 - Firenze 1844) di Napoleone; dapprima avvocato, e decisamente francofilo, lasciò la Corsica dopo la vittoria di P. Paoli nel 1793, rifugiandosi in Francia. Con le fortune [...] al Concordato (1801), e alla pace d'Amiens con l'Inghilterra (1802). Innalzato quindi ai più alti gradi civili e militari dell'Imperonapoleonico, nel 1806 G. era posto dal fratello sul trono di Napoli; e i due anni del suo governo aprirono un'era di ...
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Zelanda Provincia dei Paesi Bassi (1796 km2 con 380.394 ab. nel 2009; capoluogo Middelburg). Confina a N e a E con le prov. dell’Olanda Meridionale e del Brabante Settentrionale e a S con il Belgio; a [...] anche Veere e ai quali dopo la battaglia navale presso Roemerswald (1574) passò anche Middelburg. Nel 1579 la Z. entrò nell’Unione di Utrecht. Nel 1810-14, annessa all’Imperonapoleonico, costituì il dipartimento delle Bocche della Schelda. ...
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In arte, tendenza al ritorno all’antico che si manifestò con il gusto neoclassico nel periodo dell’imperonapoleonico. Si estese dalla decorazione architettonica al mobile, alla suppellettile, ai parati, [...] alle stoffe, agli abiti e alla stampa e rappresentò, in contrasto con l’abbondante e pittoresca ornamentazione rococò, un’esigenza di semplicità e austerità formale e di aderenza funzionale. Le scoperte ...
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Pubblicista e uomo politico francese (Parigi 1788 - ivi 1868); funzionario nel consiglio di stato napoleonico e della Restaurazione, si segnalò per le Questions de droit administratif (1822). Deputato [...] dell'opposizione, accettò la rivoluzione del 1848 e fu uno dei vicepresidenti della Costituente, aderendo poi all'imperonapoleonico. Tra le sue opere: Lettres sur la liste civile (1831); Livre des orateurs (1836), raccolta di interventi ...
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napoleonico
napoleònico agg. (pl. m. -ci). – Dell’imperatore Napoleone I: vittorie, campagne n.; codice n.; impero n.; strategia n., degna di Napoleone, simile alla sua; spesso scherz., posa, attitudine n., peculiari di Napoleone o di suoi...
impero
impèro s. m. [lat. impĕrium, der. di imperare «comandare, essere a capo»]. – 1. letter. In senso ampio, potere assoluto, autorità piena, incontrastata: esercitare un i. dispotico; Nettuno aveva l’i. del mare, Eolo dei venti; più spesso...