Uomo politico francese (Cahors 1838 - Ville-d'Avray 1882), figlio di padre genovese. Messosi in vista fra i più coraggiosi oppositori dell'impero, eletto deputato nel 1869, votò contro la dichiarazione [...] repubblicana del febbr. 1875. Lottò contro i clericali che conducevano una campagna per il ristabilimento del potere temporale a Roma, avvertendo il pericolo di una rottura con l'Italia; contro il tentativo di Mac Mahon d'imporre un governo ...
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Figlio (Nicea 1225 - Pacomio 1282) di Andronico Paleologo e nipote di Alessio III Angelo, quando morì Teodoro II Lascaris imperatore di Nicea si impadronì del governo, associandosi al potere del giovane [...] Carlo d'Angiò, per allontanare la minaccia latina trattò anche con Roma l'unione delle Chiese che fu proclamata nel Concilio di Lione angioini e veneziani che si proponevano la restaurazione dell'Impero latino; ma gli insuccessi di Carlo d'Angiò in ...
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Scrittore italiano (Guardialfiera, Campobasso, 1902 - Roma 1950). Dopo un esordio un poco incerto, si affermò decisamente col romanzo Signora Ava (1942), cui seguirono alcune raccolte di racconti: Il pastore [...] sepolto (1945); L'Impero in provincia (1945); Tutti i miei peccati (1948), poi riuniti nel volume Racconti (post., 1960), e un altro romanzo, Le terre del Sacramento (1950). La sua narrativa muove dalla tradizione verista meridionale, specie ...
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Ecclesiastico (n. forse Hildesheim 965 circa - m. 1026). Seguace di Ottone III e amico di Gerberto di Aurillac, arcidiacono nel 998 e messo dell'imperatore a Roma, fu da questo creato vescovo di Vercelli [...] , e solo qualche frammento della sua vasta corrispondenza. Notevole un ritmo latino composto a Roma in esaltazione del comune impero del papa e dell'imperatore, a cui s'aggiungono un'elegia al suo predecessore a Vercelli, Pietro, e un componimento ...
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Successore (n. 411 circa - m. 474) di Marciano, fu elevato al trono (457) col favore del patrizio Flavio Ardabur Aspar (v. Ardabur). Nei rapporti con l'Occidente si ispirò al principio di mantenere l'unità [...] formale dell'impero, assumendo alla morte di Libio Severo (465) la dignità imperiale anche per l'Occidente (lasciò il governo al patrizio Ricimero), benché elevasse poi (467) al trono di Roma il congiunto Antemio Procopio. Nel 468 tentò invano di ...
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Storico italiano dell'antichità (Catania 1916 - Roma 1987); prof. univ. di storia antica dal 1948 a Catania e, dal 1963, di storia romana nell'univ. di Roma. Socio nazionale dei Lincei (1973). Si è occupato [...] guerre puniche (1947), Fra Oriente e Occidente (1947), Aspetti sociali del quarto secolo (1951), Trattato di storia romana (L'impero romano) (1956), Il pensiero storico classico (3 voll., 1966), Vico, l'annalistica e il diritto (1971), Antico, tardo ...
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Pubblicista italiano (San Severo 1889 - Roma 1935). Esordì nel 1909 nel settimanale La difesa dell'arte, cui seguirono Il Centauro e la Rivista d'arte di scienza e di vita (1911-13). Futurista, durante [...] arditi; nel dopoguerra diresse Roma futurista, L'Ardito, La Testa di ferro e Il principe. Durante il fascismo fu uno dei giornalisti di punta dell'intransigentismo e diresse varî giornali, tra i quali il quotidiano romano L'Impero (con E. Settimelli ...
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Teologo e iniziatore della Riforma in Germania (Eisleben 1483 - ivi 1546). Figlio di un minatore divenuto agiato imprenditore, studiò a Magdeburgo, Eisenach e nell'univ. di Erfurt (1501-05), laureandosi [...] ) con J. Eck L. negò che il primato della Chiesa di Roma fosse di diritto divino e, accusato di tendenze hussite, affermò che il 26 aprile l'editto di Worms mise L. al bando dall'Impero, e mentre rientrava a Wittenberg Federico il Savio fece simulare ...
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Apostolo (n. Tarso in Cilicia inizio sec. 1° - m. Roma tra il 58 e il 68), massimo propagatore del messaggio cristiano nel mondo ellenistico-romano (perciò chiamato l'Apostolo). La ricostruzione della [...] infatti, Paolo viene arrestato nel 55 (invece che nel 57-58) e giunge a Roma nel 56 (invece che nel 60-61). In ogni caso, secondo gli Atti, al tribunale dell'imperatore a Roma. Quale esito abbia avuto il processo nella capitale dell'impero non è ...
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Filosofo e scrittore latino (n. Cordova 4 a. C. - m. 65 d. C.). Figlio di Seneca il Retore, compì i suoi studî a Roma, con Papirio Fabiano, retore e filosofo stoico, lo stoico Attalo, il cinico Demetrio [...] , si recò in Egitto, e al suo ritorno fu introdotto a Roma nell'ambiente della corte di Caligola. Intraprese la carriera forense, e una orazione pronunciata nel 39 alla presenza dell'imperatore provocò le ire di questi, che per poco non lo fece ...
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imperatore
imperatóre (ant. e poet. imperadóre) s. m. [dal lat. imperator -oris, der. di imperare «esercitare il supremo potere, comandare»]. – 1. a. Nell’antica Roma, denominazione che originariamente indicava chi era investito di una suprema...
imperiare
v. intr. [der. di imperio] (aus. avere), ant. – Imperare: dopo ... Lodovico, imperiò Lottieri dieci anni (G. Villani). ◆ Part. pres. imperiante, con funzione verbale e di agg.: non convenendo a’ principi e popolo imperiante le cose...