donatismo
Scisma nella Chiesa africana, che prende nome (lat. pars Donati) da Donato di Cartagine (primo vero capo e animatore), durato dalla fine della persecuzione dioclezianea all’invasione musulmana. [...] d., che trovò seguaci (montenses) anche a Roma, e cercò o accettò anche una momentanea alleanza con il partito ariano, sostenuto dall’imperatore d’Oriente, Costanzo. Per contro, Costante imperatore d’Occidente inviò in Africa due commissari, Paolo ...
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ALESSANDRI, Vincenzo degli
Marino Berengo
Diplomatico e segretario veneziano, membro di famiglia cittadina, lo troviamo nel 1566 a Costantinopoli, dove da molti anni studiava la lingua turca e serviva [...] larga e notevole diffusione. Il giudizio dell'A. sull'Impero persiano è aspro: sovrano e ministri sono dipinti in preda parziale elenco delle molte copie manoscritte della relazione in P. Donazzolo, I viaggiatori veneti minori, Roma 1929, pp. 148 s. ...
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Benedetto da Norcia, santo
Fondatore dell’ordine benedettino e patriarca del monachesimo occidentale (Norcia 480 ca.-Montecassino dopo il 546). Fu autore della Regola monastica che prescrive povertà, [...] Carolingi, che la estesero a tutte le comunità monastiche del Sacro romano impero. Essa comprende un prologo e 73 capitoli ed è giunta in tre recensioni: l’autografo, portato a Roma nel 577, riportato a Montecassino nel 742 e trasferito a Teano nell ...
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Carolingi
Dinastia franca (752-987) che successe ai Merovingi e costituì il Sacro romano impero (800-924), realizzando una vasta unione di domini, popoli e culture. Il principale artefice di questa impresa [...] delle attuali Francia, Germania e Italia settentrionale, e stabilì su di essi una solida organizzazione amministrativa; incoronato imperatore a Roma dal papa (800), si impose come capo politico della cristianità. Fu anche promotore di una importante ...
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deportazione
Pena che priva il condannato dei diritti civili e politici, allontanandolo dal luogo del reato commesso e relegandolo in un territorio lontano dalla madrepatria. Per estensione, trasporto [...] , e colpì in più occasioni le popolazioni ebraiche. A Roma era collegata alla pena dell’esilio, spesso in isole lontane 1857 questo tipo di d. fu abolita. Nel 1915-16 l’impero ottomano deportò più di un milione di armeni, temendo che si alleassero ...
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Francesco II, re delle Due Sicilie
Figlio di Ferdinando II Borbone e Maria Cristina di Savoia (Napoli 1836 - Arco, Trento, 1894). A ventitre anni sposò Maria Sofia di Baviera. Tenuto a lungo lontano [...] Ne conseguirono la conferma della neutralità nel conflitto tra l’Impero austriaco e il Piemonte appoggiato da Napoleone III e . Dopo tre mesi di assedio lasciò Gaeta per recarsi a Roma, ospitato da Pio IX. Si adoperò per riconquistare il trono ...
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Sasanidi
Dinastia persiana (224-641 d.C. ca.) che prende nome dalla discendenza di Sasan, sacerdote del tempio di Istakhr e signore della Perside (Fars). Un nipote di questi, Ardashir Papakan, dopo aver [...] adottata dai parti (specialmente sulla frontiera occidentale, verso Roma) cedette il posto a una pressione politica e militare rapidamente la Mesopotamia e la Battriana; ma il nuovo impero non può considerarsi come continuità e un ampliamento di ...
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ANSALDO DEI MARI
Nacque a Genova negli ultimi decenni del XII secolo. Di parte ghibellina, nel 1214 divenne console della sua città, che fu però costretto ad abbandonare ‒ in tutta segretezza ‒ qualche [...] che stava trasbordando da Nizza a Ostia i prelati convocati a Roma da papa Gregorio IX in vista di un concilio ostile a con il neoeletto papa Innocenzo IV. Nel 1245 per ordine dell'imperatore si mise al servizio di re Enzo in Sardegna e in Corsica ...
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duce
Capo, condottiero. Nell’antichità, all’inizio dell’impero, il titolo di d. era dato, senza valore ufficiale, a governatori e generali che avessero compiuto gesta gloriose. Con Diocleziano, che separò [...] tale titolo ebbero pertanto anche i comandanti delle province del primitivo impero bizantino e, più tardi, dal 6° sec., i governatori tendenza fascista a far rivivere usi e nomi dell’antica Roma, anche in esso si volle ravvisare un richiamo alla ...
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Melantone, Filippo
Umanista e riformatore tedesco (Bretten, Basso Palatinato, 1497-Wittenberg 1560). Nel 1509 fu all’università di Heidelberg, nel 1512 a Tubinga dove divenne magister artium e si dedicò [...] continuando a sostenere la necessità di una conciliazione con Roma. Fu il più importante dei redattori della Confessione di fede dei seguaci della Riforma, letta davanti all’imperatore e ai principi dell’impero il 25 giugno 1530. In essa M. e i ...
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imperatore
imperatóre (ant. e poet. imperadóre) s. m. [dal lat. imperator -oris, der. di imperare «esercitare il supremo potere, comandare»]. – 1. a. Nell’antica Roma, denominazione che originariamente indicava chi era investito di una suprema...
imperiare
v. intr. [der. di imperio] (aus. avere), ant. – Imperare: dopo ... Lodovico, imperiò Lottieri dieci anni (G. Villani). ◆ Part. pres. imperiante, con funzione verbale e di agg.: non convenendo a’ principi e popolo imperiante le cose...