resistenza
In psicoanalisi, qualunque forma di opposizione utilizzata dall’analizzando per impedire l’accesso ai propri contenuti inconsci, ostacolando l’insight (cioè la comprensione del significato [...] r. dell’Io la descrizione di quelle originate dall’Es (coazione a ripetere) e dal Super-Io (senso di colpa e inconscio).
Manifestazioni cliniche della resistenza
La forma in cui si manifesta la r. è quanto mai variabile, mentre la sua intensità si ...
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inconscio
Gianluigi Di Cesare
La sfera dell’attività psichica che non raggiunge il livello della coscienza. È termine centrale in tutte le psicologie del profondo. Può essere usato come aggettivo per [...] von Hartmann (1842-1906), che definisce l’i. come quel principio del quale materia e spirito non sono che due diverse manifestazioni.
Inconscio e psicoanalisi
Se il concetto di i. è già presente in autori come J. Charcot, P. Janet, o lo psicologo ...
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individuazione
Nella psicologia analitica di Carl G. Jung il processo, e insieme il prodotto, dell’integrazione sana della personalità attraverso il confronto dell’individuo con i propri contenuti inconsci [...] a evolversi verso una fondamentale unità, e per raggiungere l’unità tutte le istanze della psiche (Io, Sé, inconscio individuale e collettivo) devono arricchirsi, differenziarsi ed evolversi il più possibile, e consentire quindi all’individuo la ...
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Procedimento psicoterapeutico ideato e realizzato da J.L. Moreno, dapprima a Vienna (1922) e poi su larga scala negli USA. Mira a ottenere l’attualizzazione dei conflitti inconsci per mezzo della recitazione [...] di un’azione scenica cui partecipa il malato stesso insieme ad altri personaggi che esprimono particolari aspetti della personalità del malato (ego ausiliari). L’azione terapeutica è conclusa da un inquadramento ...
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acting-out
Nel linguaggio psicoanalitico, locuzione (letteralmente traducibile dall’ingl. con «passaggio all’atto») con la quale si designa il rivivere, da parte del soggetto, atteggiamenti, emozioni [...] e conflitti inconsci riattivati nel transfert, operando così una vera e propria sostituzione del pensiero con l’azione; in pratica l’a. inquadra azioni che esprimono una manifestazione impulsiva e che infrangono la consuetudine motivazionale nella ...
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evitamento
In psicoanalisi, meccanismo di difesa (➔) simile al diniego, per cui un individuo si rifiuta di fronteggiare situazioni, oggetti o persone che generano angoscia in quanto simboleggiano impulsi [...] sessuali o aggressivi inconsci. Secondo l’approccio psicoanalitico ai disturbi d’ansia, l’e. è perciò il meccanismo principale di formazione delle fobie (➔). In modo molto simile, anche nella psicologia sperimentale e in psicoterapia cognitiva l’e. ...
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Questo termine, introdotto da C. G. Jung, indica il raggruppamento di idee, immagini, tendenze, ecc. intorno a un oggetto o ad un evento particolare. Gli elementi nucleari dei complessi sono per lo più [...] inconsci, e possono essere individuati solo con metodi specifici (v. psicoanalisi). ...
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Es
Una delle tre istanze dell’apparato psichico (insieme all’Io e al Super-io) secondo Freud, che mutò il termine dallo psicoanalista tedesco Georg Goddeck (1866-1934). Costituisce il polo pulsionale [...] della personalità, dai contenuti innati e inconsci. L’energia pulsionale (libido) è contenuta nell’E. in modo ‘caotico’, in ciò distinguendo l’E. dall’inconscio, dotato di una sua organizzazione. ...
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fantasia
Facoltà della mente, grazie alla quale possiamo creare immagini corrispondenti o meno alla realtà, dando vita a un ‘mondo parallelo’ a quello della nostra esistenza quotidiana. Secondo Sigmund [...] il suo stomaco ci fosse un oggetto concreto, una madre cattiva, che gli fa del male. Nel corso della vita le f. inconsce si modificano sotto l’influenza di una maggiore conoscenza del mondo reale ma, a loro volta, influiscono sul nostro modo di ...
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Complesso
Lucio Pinkus
Nel senso più generale di "insieme, totalità", il vocabolo discende dal latino complexus, derivato del verbo complecti, "stringere, abbracciare, comprendere". Nell'accezione psicoanalitica, [...] quale, nel suo prendere una forma più definita, dava luogo a vere e proprie direttrici emergenti da livelli inconsci della personalità e che fornivano la chiave per la comprensione sia di comportamenti usuali sia di determinati quadri psicopatologici ...
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inconscio
incònscio agg. e s. m. [dal lat. tardo inconscius, comp. di in-2 e conscius «conscio»] (pl. f. -sce o -scie). – 1. agg. Di fenomeno interno (impulso, inclinazione, istinto, atto, ecc.) che non giunge a livello della coscienza; o,...
es
(o Es) 〈ès〉 pron. neutro sostantivato, ted. (propr. «ciò, esso»), usato in ital. come s. m. (e per lo più con iniziale maiuscola). – Nella teoria psicanalitica freudiana, termine – mutuato dall’opera dello psicologo ted. G. Groddeck (1866-1934),...