Psicologia
Presenza simultanea di pulsioni opposte, indissociabili, verso lo stesso oggetto o l’opposizione di processi primari, inconsci, che produce una contraddittorietà a livello di processi secondari [...] coscienti. Il termine fu coniato da E. Bleuler, che ne indicò la presenza nelle nevrosi e nella schizofrenia. Oltre che negli stati patologici, la psicanalisi ha evidenziato a. anche in alcune fasi della ...
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déjà-vu Fenomeno psichico consistente nella sensazione errata di aver già visto una data cosa. Insieme con il déjà-vécu («già vissuto»), è la più nota delle esperienze di ‘falso riconoscimento’ e si riscontra [...] nel sogno, negli stati emotivi eccezionali o tossici. È stato spiegato come un funzionamento non equilibrato dei due emisferi o come conseguenza di associazioni di complessi inconsci. ...
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Figura spettrale presente nelle credenze superstiziose di tutti i popoli, spesso ritenuta tramite fra il mondo dei vivi e il regno ultraterreno.
Nella psicologia aristotelica, l’immagine di una realtà [...] sbocco o realizzazione nella vita concreta dell’individuo. Si distinguono f. coscienti (sogni diurni, fantasticherie) e f. inconsci, che emergono attraverso la terapia analitica apparendo come avvenimenti reali. Secondo M. Klein i f. sono le ...
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Medicina
In anatomia chirurgica, linea p., la raffigurazione grafica (rappresentata da linee tracciate sulla superficie del corpo) del decorso di un’arteria, una vena o un nervo. La linea p. serve come [...] si presentano al soggetto situazioni poco strutturate (figura, macchie d’inchiostro, frasi incomplete) la cui interpretazione consente l’obiettivazione di elementi inconsci tali da poter ricavare tratti della personalità della persona esaminata. ...
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Neuroscienze cognitive
Alberto Oliverio
L'espressione neuroscienze cognitive risale alla fine degli anni Settanta del 20° sec., quando, in seguito allo sviluppo di una serie di tecniche volte a visualizzare [...] consci era cieco, cioè non si rendeva conto della presenza e della posizione del punto luminoso, mentre dal punto di vista inconscio era in grado di percepirlo e quindi di rispondere.
I casi della visione cieca, della mente senza coscienza o della ...
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Resistenza
Wildor Hollmann
Gian Giacomo Rovera
Il termine resistenza indica in senso generico l'azione e il fatto di resistere mediante una qualunque forma di opposizione attiva o passiva. In biologia [...] stili di tipo difensivo che gli conferiscono una pseudosicurezza. In ciò si può ravvisare un tentativo conscio e inconscio di evitare l'ansia provocata da vissuti psicologicamente penosi, in special modo durante l'interpretazione del transfert, cioè ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] vaccinazioni.
Filosofia
Nella filosofia antica la nozione di m. si connette con il problema della possibilità di un sapere inconscio cui essa dà luogo. Alla sua soluzione sono legate sia la concezione platonica sia quella aristotelica.
In Platone la ...
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In patologia medica, condizione morbosa contrassegnata da incapacità di un organo (cuore, vasi, reni ecc.) o di una sua parte (valvole cardiache, corteccia surrenale ecc.) a espletare integralmente le [...] , il sentimento di i. è di frequente riscontro nei depressi, soprattutto sotto forma di senso di i. prestazionale, a volte chiaramente legato a motivi di autopunizione inconsci, a volte nettamente dipendente dalla diminuizione del ‘tono vitale’. ...
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In psichiatria, stato di tensione psicosomatica, generalmente vissuto come penosa passività verso eventi dannosi che il soggetto pensa stiano verificandosi o teme possano verificarsi. Viene considerata [...] le situazioni nuove, sempre più numerose, in cui l’a. viene riattivata a causa di collegamenti associativi inconsci.
Vengono chiamati ansiolitici i farmaci, aventi struttura chimica diversa, che esercitano un comune effetto sedativo. Presentano ...
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Psichiatria
Massimo Cuzzolaro e Gabriel Levi
(XXVIII, p. 446; App. II, ii, p. 624; III, ii, p. 514; IV, iii, p. 79; V, iv, p. 317)
Parte introduttiva
di Massimo Cuzzolaro
Sistemi di classificazione [...] stesso accetta le differenziazioni di Bleuler all'interno delle psicosi e le utilizza nel suo modello, con paradigmi inconsci paralleli e differenziati. I post-freudiani acquisiscono in profondità i concetti di disturbi della personalità, disturbi ...
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inconscio
incònscio agg. e s. m. [dal lat. tardo inconscius, comp. di in-2 e conscius «conscio»] (pl. f. -sce o -scie). – 1. agg. Di fenomeno interno (impulso, inclinazione, istinto, atto, ecc.) che non giunge a livello della coscienza; o,...
es
(o Es) 〈ès〉 pron. neutro sostantivato, ted. (propr. «ciò, esso»), usato in ital. come s. m. (e per lo più con iniziale maiuscola). – Nella teoria psicanalitica freudiana, termine – mutuato dall’opera dello psicologo ted. G. Groddeck (1866-1934),...