Fondamentalismo
Enzo Pace
Il progetto fondamentalista ha mostrato, nel respiro breve del ventennio, successivo all'apparire dei primi movimenti collettivi che lo hanno interpretato sulla scena sociale, [...] , organizzandosi in gruppi clandestini, che ricorrono oggi al terrorismo come metodo di guerra, soprattutto in ambiente musulmano e indù. Si può definire tale deriva come la malattia senile del fondamentalismo.
Chi ha agito secondo il primo modo di ...
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Berar, sultanato del
Sultanato fondato nel 1490 dalla disgregazione del sultanato bahmanide per opera del governatore Fath Ullah Imad ul Mulk (1490-1504), capostipite della dinastia degli Imad Shahi [...] -1572). La storia del regno fu espressione di un processo di adattamento e di indianizzazione dell’élite musulmana al contesto indù, già notato nelle vicende del sultanato di Delhi sia sotto la dinastia Khalji sia sotto quella Tughluq. Nel 1565 il ...
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Leader del movimento per la libertà e l'indipendenza dell'India (Porbandar, sul golfo di Oman, 1869 - Nuova Delhi 1948) detto Mahātmā (sanscr. "grande anima").
Vita
Compì a Londra, dal 1888, gli studî [...] . Mentre il suo discepolo Nehru, succedutogli sin dal 1942 come capo del Congresso, assumeva il governo dell'India indipendente, Gandhi svolgeva opera di pacificazione, e cadeva poco dopo (30 genn. 1948) vittima dell'attentato di un fanatico indù. ...
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Lodi, Sikandar
Sultano di Delhi (m. 1517). Regnò dal 1488 al 1517, succedendo al padre Bahlul. Si dedicò soprattutto al consolidamento interno, istituendo un più stretto controllo (specie finanziario) [...] sull’aristocrazia afghana. In politica estera si limitò ad affrontare la minaccia dei Tomar di Gwalior. Fondò Agra nel 1504. Fervente musulmano, limitò la libertà religiosa degli indù. ...
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(o Benares) Città dell’India (1.100.748 ab. nel 2001), nell’Uttar Pradesh sud-orientale, 120 km a E di Allahabad, sulla riva sinistra del fiume Gange. Attivo centro commerciale, ha industrie soprattutto [...] regno sin dal 12° sec. a.C.; nelle sue immediate vicinanze Buddha iniziò la predicazione e ancor oggi è la città santa della religione indù. Nel 1194 d.C. venne occupata da Muḥammad al-Ghōrī e nel 1529 da Bābur, nel 18° sec. passò ai ragià di Benares ...
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Bijapur, sultanato di
Sultanato formato nel 1489 dal frazionamento del sultanato bahmanide, insieme agli altri sultanati del Deccan, Ahmednagar, Berar, Bidar e Golkonda. Il suo fondatore fu Yusuf Adil [...] Shahi di Bijapur (1489-1686). Parallelamente a Golkonda, il processo di adattamento dell’élite musulmana al contesto indù ebbe maggiore successo rispetto alle altre corone meridionali. Il regno, infatti, fu caratterizzato da una fioritura culturale ...
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Città dell’India (990.298 ab. nel 2001), nell’Uttar Pradesh, presso la confluenza dei fiumi Gange e Yamuna, a 115 m s.l.m. Importante mercato agricolo (cereali, cotone, canna da zucchero, semi oleosi). [...] di università (fondata nel 1887). Nodo ferroviario e aeroporto.
È considerata una città santa, chiamata Prayāga, meta di pellegrinaggi indù ai fiumi sacri, per il bagno rituale nel sangam. Sulla riva sinistra del Yamuna si trovano i vecchi quartieri ...
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Lodi
Ultima dinastia del sultanato di Delhi (1451-1526). Bahlul (1451-88), governatore del Panjab, si proclamò re dopo che Alauddin Alam Shah (1444-51) aveva abbandonato Delhi nel 1448. Alam Shah abdicò [...] fino al 1478. Il regno del nuovo sultano era limitato al Panjab e alla zona di Delhi. I grandi feudatari indù del Doab furono presto soggiogati. Ventotto anni di politica paziente e tortuosa gli fruttarono la vittoria definitiva sui suoi principali ...
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Singh, Hari
Ultimo maharaja del Jammu e Kashmir (Jammu 1895-Bombay 1961). Successe allo zio Pratap Singh nel 1925. Adottò una linea politica fedele agli inglesi e osteggiò i partiti politici indiani, [...] del dominio britannico (1947) si trovò a scegliere tra l’annessione all’India o al Pakistan e l’indipendenza. Sovrano indù di uno Stato a larga maggioranza musulmana, S. inizialmente optò per l’indipendenza, ma gli eventi legati alla cd. questione ...
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Ramabai Saraswati, Pandita
Pedagoga e riformatrice sociale indiana (Gangamul, Karnataka, 1858-Kedgaon, Maharashtra 1922). Fu inizialmente istruita dal padre, un brahmano modernista, nell’antica letteratura [...] . Tornata in India fondò a Bombay lo Sharada sadan, un istituto di formazione e addestramento tecnico per le giovani vedove indù, e a Pune la Mukti mission (1889). Autrice di importanti saggi sull’emancipazione femminile, nonché di una versione in ...
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indu
indù agg. e s. m. e f. [dal pers. hindū, pl. hinduwan, der. del nome sanscr. Sindhu, del fiume Indo]. – Dell’India non musulmana. Come sost., un i., una i., gli I., gli abitanti non musulmani dell’India, e anche i seguaci dell’induismo;...
induizzato
induiżżato agg. [der. di indù]. – Di individuo, popolo o gruppo etnico assimilato alla civiltà indù, o fortemente influenzato dagli Indoarî nella lingua e nella cultura.