Glottologo italiano (Genova 1897 - Firenze 1974), figlio di Luigi; prof. univ. dal 1927, ha insegnato glottologia nelle univ. di Cagliari, Padova, poi in quella di Firenze di cui è stato anche rettore [...] nazionale dei Lincei (1956). Si è interessato particolarmente dei rapporti fra lingua e cultura nella fase delle origini indoeuropee (Origini indoeuropee, 1962), nell'Italia antica (Gli antichi italici, 1931; Storia della lingua di Roma, 1940), dell ...
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Carmelitano scalzo (Hof an der Leitha, Austria Inf., 1748 - Roma 1806); missionario nel Malabar (1776-89), apprese il sanscrito e ne pubblicò a Roma una grammatica (Sidharubam seu Grammatica Sanscritamica, [...] linguarum Zendicae, Sanscritamicae et Germanicae (1798) fu tra i primi a rilevare affinità del sanscrito con altre lingue indoeuropee. In un'altra opera raccolse, traendole dai testi originali, numerose notizie di mitologia, religione e vita sociale ...
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Modo del verbo (v.) che indica l'azione sotto il punto di vista della possibilità anziché della realtà. Formalmente distinto nelle fasi più antiche delle lingue indoeuropee per mezzo della vocale tematica [...] e-o aggiunta al tema dell'indicativo. Nelle lingue derivate il congiuntivo si avvicina al modo del desiderio (ottativo), formalmente prevalendo, rimanendo subordinato o fondendosi. Con lo sviluppo della ...
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Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] ) hanno insistito sul carattere puramente schematico, astratto, delle forme e funzioni dell’i. ricostruito.
I gruppi linguistici indoeuropei
Le lingue i. preistoriche o, meglio, i dialetti i., tra cui vi erano scambi e reciproci influssi, dovevano ...
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Glottologo danese (Aarhus, Jütland, 1846 - Copenaghen 1896), prof. di slavistica all'univ. di Copenaghen (dal 1888). Il suo scritto più importante è l'articolo Eine Ausnahme der ersten Lautverschiebung, [...] prima rotazione consonantica del germanico, stabilendo ("legge di Verner") che le spiranti sorde germaniche, che continuano le sorde indoeuropee, diventano sonore e quindi occlusive sonore, se si trovano in posizione intervocalica e se l'accento ...
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Linguista russo (Vologda 1848 - Petrozavodsk 1914); prof. (1875-1901) all'univ. di Mosca. Formò alla propria scuola buona parte dei linguisti russi; nella sua scarsa produzione (si occupò soprattutto di [...] Di lui furono pubblicati postumi: Kratkij očerk sravnitel´noj fonetiki indoevropejskich jazykov ("Compendio di fonetica comparata delle lingue indoeuropee", 1922) e Lekcii po fonetike staroslavjanskogo jazyka ("Lezioni di fonetica paleoslava", 1919). ...
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Linguista (Gorizia 1829 - Milano 1907); prof. (dal 1861) all'Accademia scientifico-letteraria di Milano; socio nazionale dei Lincei (1875). Coltivò dapprima i più svariati campi della glottologia (Studî [...] glottologia (1870), coi quali poneva, e risolveva in parte, il problema delle diverse serie di velari attribuibili all'indoeuropeo comune, nonché gli Studî critici (due voll., 1861, 1877). Nel primo volume dell'Archivio glottologico italiano, da lui ...
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In linguistica, riflessivoverbo r., il verbo transitivo rappresentante un’azione che, emanata dal soggetto, investe questo stesso in qualità di oggetto: io mi lavo, che equivale a io lavo me stesso (riflessivoforma [...] : mediante desinenze particolari, per es., le desinenze mediali in greco (λούεται «si lava») e in molte lingue indoeuropee antiche, o le desinenze passive in latino (lavatur «si lava» o «è lavato»); oppure mediante elementi pronominali proclitici ...
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Piacere
Salvatore Natoli
Il piacere è il senso di viva soddisfazione che deriva dall'appagamento di desideri, fisici o spirituali, come pure di aspirazioni di vario genere. Nel suo significato più immediato [...] o, più esattamente, di esaltazione dei sensi.
La semantica del termine piacere è connessa originariamente, almeno nelle lingue indoeuropee, alla sfera del gusto. Infatti la parola greca ἡδονή, "piacere", discende dalla radice suad da cui derivano il ...
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WINDISCH, Ernst
Vittore Pisani
Glottologo e indianista, nato a Dresda il 4 settembre 1844, morto ivi il 30 ottobre 1918: fu professore nelle università di Heidelberg, Strasburgo e Lipsia.
Tra i suoi [...] alla glottologia e al sanscrito. Glottologici furono i suoi primi lavori, le ricerche sull'origine del pronome relativo nelle lingue indoeuropee (in Curtius' Studien, II, 1869) e la collaborazione al l ibro di B. Delbrück sull'uso sanscrito e greco ...
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indoeuropeo
indoeuropèo (o indeuropèo) agg. e s. m. [comp. di indo- e europeo]. – 1. a. In linguistica, lingue i. (meno com. arie, arioeuropee, indogermaniche), famiglia di lingue parlate in età storica in India, nell’Asia occid. e in Europa,...
radice
s. f. [lat. radix -īcis]. – 1. a. In botanica, uno dei tre organi caratteristici delle cormofite, che manca in generale di clorofilla e, a differenza del fusto, non porta le foglie: si forma nell’embrione dove prende il nome di radichetta,...