WOSTRY, Carlo
Matteo Gardonio
– Nacque a Trieste il 18 febbraio 1865 da Ferdinando, di origini irlandesi, e da Virginia Artelli, appartenente a un’illustre famiglia di provenienza veneziana.
Già l’ambiente [...] la decorazione di San Francesco: per una storia del Museo Dantesco, in Bollettino dantesco per il settimo centenario, IV (2015), pp. 185-195; L. Paris, C. W. e la redenzione di Trieste, in Nell’inferno del fronte: scrittori e artisti in guerra (catal ...
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gerarchia angelica (gerarcia)
Attilio Mellone
Nella tradizione cristiana l'ordinamento degli angeli comportava il raggruppamento in g. e in ordini o cori. D., oltre a vari accenni, se ne occupò di proposito [...] cori angelici (cfr. B. Nardi, Il canto XXXIV dell'Inferno, Torino 1959, 6 e 8-9), dice appartenente ai ) 345-353; L.M. Capelli, Le gerarchie angeliche e la struttura morale del Paradiso dantesco, in " Giorn. d. " VI (1898) 241-259; G. Busnelli, L' ...
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guida
Andrea Mariani
Andrea Ciotti
Sostantivo quasi esclusivo della Commedia; un solo esempio nel Convivio, uno nelle Rime, uno nel Fiore. Per il genere, si veda la nota del Petrocchi a Pg XIX 53, [...] presenza di Virgilio che conduce D. fino al fondo dell'Inferno e quindi, nel secondo regno, a quel ritorno a , Beatrice, ibid., 356 ss.; B. Nardi, Saggi e note di critica dantesca, Milano-Napoli 1966, 35; R. Guardini, Studi di D., Brescia 1967; ...
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cadere
Aldo Duro
. Il verbo è frequente in tutte le opere di D.; ricorre più volte anche nel Fiore, mai invece nel Detto.
Per la morfologia, da notare le forme: caggion(o), che compare due volte nella [...] pass. rem. caddi, cadde, caddero).
Nell'opera dantesca, come già nella lingua del Duecento, il verbo ha aspettar lume, cadde acerbo), oppure la discesa o la destinazione dell'anima all'Inferno o al Purgatorio, come in If XXVII 26, XIII 97, XXXIII 125, ...
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Friuli (Forum Iulii)
Adolfo Cecilia
Giovanni Da Pozzo
Pier Vincenzo Mengaldo
Regione dell'Italia settentrionale, oggi compresa nel territorio del Friuli-Venezia Giulia; geograficamente comprende la [...] 141, col commento dell'Ottimo ai primi due canti dell'Inferno e con quello del Bambaglioli a tutta la prima cantica. dell'800, Antonio Fiammazzo, il più tenace cultore friulano di cose dantesche tra la fine del secolo scorso e gl'inizi del presente, ...
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contra (meno comune contro)
Mario Medici
1. La forma ‛ contro ' della preposizione, o avverbio, che è usata da D., a eccezione di tre casi particolari che vedremo, solamente in unione con la preposizione [...] le sentenze anco [non] sono in contro. Dato quindi il normale uso dantesco della forma ‛ contro ' in unione con la preposizione ‛ a ', esso Enea sostenette solo con Sibilla a intrare ne lo Inferno a cercare de l'anima di suo padre Anchise, contra ...
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Casella
Luigi Peirone
. Musico e cantore (sec. XIII), morto prima della primavera del 1300, protagonista del secondo canto del Purgatorio (vv. 76-117). La figura è certamente storica, anche se nulla [...] deve però mutuare in senso stretto l'ipotesi che C. musicasse canzoni dantesche, anche se, come vedremo, intona in Pg II 112 l'incipit e dotate di tutte le proprietà dei corpi solidi nell'Inferno, posto nella sfera della massima crassizie; dotate di ...
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accidia e accidiosi
Andrea Ciotti
Il concetto di a. trova precisa definizione teologica in s. Tommaso d'Aquino : " Acedia... est quaedam tristitia, qua homo redditur tardus ad spirituales actus propter [...] -1046; A. Sacchetto, Il canto degli accidiosi, in Dieci letture dantesche, Firenze 1960, 131-159; G. Getto, Il canto VII dell'Inferno, in Lett. dant. 113-131; M. Marti, Inferno c. VII, in Realismo dantesco e altri studi, Milano-Napoli 1961, 45-62; F ...
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creazione
Freya Anceschi
Attilio Mellone
Ha due soli esempi, nel senso proprio di " atto del creare e dell'essere creato ", nel secondo trattato del Convivio: V 6 questi tre ordini fanno la prima gerarchia: [...] (1913) 264-278; P. Moretti, La filosofia di D. - Le creature eterne e il senso di un emistichio dantesco nel canto III dell'Inferno, ne " Il VI centenario dantesco " I (1914) 52a-54b; ID., La filosofia di D. studiata con D., ibid. VI (1919) 111a-120b ...
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metonimia
Francesco Tateo
Figura retorica affine alla metafora (v.), consistente però, a differenza di quest'ultima, nel sostituire la parola propria con un'altra che ad essa si avvicini non per un [...] fuor de la profonda notte / che sempre nera fa la valle inferna, Pg I 44-45, dove possiamo individuare una m., appunto perché ma divenuto normale, anche se non molto documentabile nell'opera dantesca, è quello che prevede lo scambio tra l'autore e l ...
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inferno2
infèrno2 s. m. [lat. tardo infĕrnus o infĕrnum, uso sostantivato dell’agg. infernus (v. la voce prec.), che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. – 1. non com. L’oltretomba secondo la concezione pagana (più com., in questo senso, Inferi):...
antinferno
antinfèrno (o antiinfèrno) s. m. [comp. di anti-2 e inferno]. – Nome con cui viene spesso indicato il vestibolo dell’inferno dantesco cioè la parte che va dalla porta al fiume Acheronte e che è sede degli ignavi.