GENTILE, Luigi
Carlo D'Alessio
Nacque a Macerata il 5 ag. 1851 da Vincenzo e Vittoria Biroresi. Iscrittosi all'Istituto di studi superiori di Firenze, fu allievo di A. Bartoli, che lo chiamò, dopo il [...] di Dante Alighieri: Di un documento per la nascita di Dante (in Bullettino della Società dantesca italiana, I [1891], 5-6, pp. 39-45) e Le antiche chiose anonime all'Inferno di Dante secondo il testo Marciano (ibid., n.s., VIII [1901], 8, pp. 300-302 ...
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NIBIA, Martino Paolo, detto Nidobeato
Simone Invernizzi
NIBIA (Nibbia), Martino Paolo, detto Nidobeato. – Nacque nei primi decenni del XV secolo da Serafino, giureconsulto di nobile famiglia novarese.
Nel [...] , pp. 168-192; Id., Un lettore quattrocentesco della «Commedia»: M.P. N. e il commento al primo canto dell’«Inferno», in Novella fronda. Studi danteschi, a cura di F. Spera, Napoli 2008, pp. 237-261; B. Del Bo, Uomini e strutture di uno stato feudale ...
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GERINI, Francesco
Raffaella De Rosa
Poeta e scrittore, nacque a Firenze tra il 1455 e il 1456 da Giuliano, beccaio, e da una delle sue due mogli, non è accertato se dalla prima, di nome Nanna, o dalla [...] limite della poesia geriniana, che ricalca temi e strutture dei primi dieci canti dell'Inferno, senza riuscire però a riprodurne il sentimento poetico: tutti danteschi sono il somnium, il viaggio ultraterreno, la guida di s. Agostino (che prende il ...
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Sapegno, Natalino
Achille Tartaro
, Critico e storico letterario, nato ad Aosta nel 1901; ordinario di letteratura italiana (dal 1936) nelle università di Palermo e poi (1937) di Roma; socio nazionale [...] ) 204-206; recens. a M. Barbi, Problemi I, in " Pan " III (1935) 447-449; Rassegna dantesca, in " Giorn. stor. " CVII (1936) 250-270; Il canto XXIX dell'Inferno di D., in " La Nuova Italia " X (1939) 109-115 (rist. con modifiche, Roma 1950); Lettura ...
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Giambullari, Pier Francesco
Giancarlo Mallacurati
Il letterato e storico fiorentino (1495 - 1555) inaugurò, con il suo programma di un commento alla Commedia (di cui parla già nel 1538, tre anni prima [...] citiamo). Nel Gello, qualche sfruttamento dell'esemplare dantesco, in una paradossale rinnegazione delle origini latine del appendice, pp. 365-407, il Commento inedito al I canto dell'Inferno); G. Toffanin, La fine dell'umanesimo, Torino 1920, 101; P ...
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Giovanni di Sassonia
Franco Lanza
Figlio del principe Massimiliano di Sassonia e della principessa Carolina di Parma; nacque a Dresda nel 1801, salì sul trono sassone nel 1854 e morì, sempre a Dresda, [...] pubblicare. Al Breuer inviò anzi un capitolo in mosaico dantesco (" Mi venne un dubbio ed io rimango in forse in italiano dapprima le diverse prefazioni e le note ai canti I-XIV dell'Inferno (La D.C. con note critiche e storiche del re G. di S ...
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Zenone (Zeno) di Cizio
Giorgio Stabile
Filosofo greco, nato a Cizio (Cipro) nel 336-335 e morto nel 264-263 a.C.; figlio di mercanti, venne ad Atene dove fu alunno del cinico Cratete, dei megarici Stilpone [...] della vita di Z. di Elea (v. per questo T. Bottagisio, Il limbo dantesco, Padova 1898, 380-385; P. Renucci, D. disciple et juge du mond , 265-266, 378, 380; F. Mazzoni, Il canto IV dell'" Inferno ", in " Studi d. " XLII [1965] 193-194).
In realtà ...
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JONATA (Gionata), Marino
Philine Helas
Nacque nei primi anni del Quattrocento ad Agnone, in Molise, dove trascorse la maggior parte della sua vita e dove svolse probabilmente l'attività di notaio. Le [...] , i demoni, gli angeli, il giudizio universale, l'inferno; nella seconda parte egli tratta delle punizioni e penitenze dei , pp. 101-131; V. Zabughin, L'Oltretomba classico medievale dantesco nel Rinascimento, Roma 1922, pp. 124-128, 168 s.; Statuti ...
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Troya, Carlo
Aurelia Accame Bobbio
Lo storico e scrittore napoletano (1784-1858) durante il periodo dell'esilio fu indotto dai viaggi eruditi per la Toscana, le Marche, la Romagna, e dall'amicizia contratta [...] Ilaro, riteneva fosse stato dedicato nel 1308 l'Inferno già compiuto. A lui soltanto, fra i personaggi quotidiano " Il mattino " 22 maggio 1936). E. Savino, in Considerazioni sugli studi danteschi di C. T. intorno a D. e alla D.C. (Lecce 1940), ...
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ventura
Emilio Pasquini
Nelle cinque occorrenze del poema e nell'unica delle Rime (l'esclusione dalla prosa ne significa il sapore poetico) sta, indifferentemente in buona e cattiva parte (al pari di [...] della dottrina esposta nel c. VII dell'Inferno. Ne conseguono, per v., diverse sfaccettature " che credo tôr la rota a la ventura ", andrà probabilmente ricondotto allo svolgimento dantesco in If XV 93 ss. (a la Fortuna, come vuol, son presto / ...
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inferno2
infèrno2 s. m. [lat. tardo infĕrnus o infĕrnum, uso sostantivato dell’agg. infernus (v. la voce prec.), che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. – 1. non com. L’oltretomba secondo la concezione pagana (più com., in questo senso, Inferi):...
antinferno
antinfèrno (o antiinfèrno) s. m. [comp. di anti-2 e inferno]. – Nome con cui viene spesso indicato il vestibolo dell’inferno dantesco cioè la parte che va dalla porta al fiume Acheronte e che è sede degli ignavi.