MANFREDI, Alberigo
Armando Antonelli
Nacque a Faenza tra il secondo e il terzo decennio del XIII secolo da Ugolino Bozzola dei Manfredi, potente famiglia di Faenza.
Il lignaggio deteneva il primato [...] , 1936, vol. 1, p. 173; P. Zama, La morte di frate A. nella Commedia e nella cronaca. Nota sul canto XXXIII dell'Inferno, Faenza 1937; L. Biagioni, Frate A. dei M. aus Faenza in der Romagna, in Deutsches Dante-Jahrbuch, XXV-XXVI (1957), pp. 102 ...
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orribile
Alessandro Niccoli
Nell'accezione più frequente è riferito a tutto ciò che provoca nell'animo dell'osservatore un'impressione violenta di repulsione e di spavento per il fatto di essere crudele [...] o ripugnante; è perciò aggettivo tipico del linguaggio dell'Inferno: If XXV 59 Ellera abbarbicata mai non fue / ad alber sì, come l'orribil fiera / per l'altrui membra avviticchiò le sue (la fonte è Virg. Georg. IV 442 " omnia transformat sese in... ...
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Scrittore cinese (Nanchino 1906 - Pechino 1985). Narratore, ha pubblicato i suoi primi racconti a partire dal 1928; vi descrive con forza satirica tipi e aspetti della vecchia Cina in decadenza, ottenendo [...] i risultati più brillanti nei racconti brevi. I romanzi (Guitu riji "Diario dall'inferno", 1931; Yi nian "Un anno", 1933; Zai chengshi li "Nella città", 1937) trovano i loro momenti migliori nella descrizione pungente della piccola borghesia ...
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Scrittore ungherese (Debrecen 1881 - ivi 1942). Nella sua varia opera letteraria, sui romanzi (Szegény magyarok "Poveri ungheresi", 1914; Új Evangélium "Nuovo Vangelo", 1931), drammi (Az embernek fia "Il [...] figlio dell'uomo", 1912) e studî critici, prevale la lirica (Válogatott Költeményei "Poesie scelte", 1928; Pokol "Inferno", 1931; A pesszimista "Il pessimista", 1937; Hangok lázadása "Ribellione di suoni", 1941), che sta fra la tradizione popolare- ...
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Iugoslavia
Mirko Deanovic
Per riferimenti a luoghi dell'odierna I. nel testo dantesco, v. CARNARO; Croazia; Rascia.
Fortuna di D. in Iugoslavia. - Sul territorio della I. d'oggi, che consiste di sei [...] di Ugolino, la prima pubblicata, a opera di Franc Zakrajšek (1835-1903). Nel 1878 esce poi la prima traduzione completa dell'Inferno curata da Jovan Vesel Koseski (1798-1884), dopo di che appena nel 1890 si ha un nuovo frammento della stessa cantica ...
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pericolo (periglio, forse sentito come gallicismo; periclo, forse per esigenza di rima)
Andrea Mariani
È primario in D. un valore molto comprensivo del termine: " minaccia ", " grave rischio "; si veda [...] per es. Cv IV XXVI 9 Enea sostenette... a intrare ne lo Inferno ... contro tanti pericoli, " ostacoli ", " a dispetto di gravi rischi "; Vn XII 16; Fiore LIV 13 Messaggio di garzon ma' non farei, / ched e' v'ha gran periglio. In Pg XIV 69 il valore è ...
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Cerchi, Torrigiano de'
Eugenio Ragni
, Delle identificazioni proposte per l'ombra di colui / che fece per viltade il gran rifiuto (If III 60), una tra le meno accettabili è questa con T. de' C. accolta [...] da J.C. Tarver, traduttore dell'Inferno in prosa francese, sulla scia di una nota del Lombardi (" piuttosto che a s. Pier Celestino... penserei a qualche concittadino dello stesso Dante, il quale, o per non ispendere danaro o per altro vil motivo ...
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bolgia
Enrico Malato
Il nome, che è giunto in Toscana dall'antico francese bolge, bouge (latino tardo bulga), di cui conservava il significato di " tasca ", " sacca ", " borsa ", e per estensione " [...] dieci fosse circolari e concentriche dell'ottavo cerchio dell'Inferno - le Malebolge (V.) -, disposte in modo dieci spezie d'astuzia ". Il sostantivo ricorre soltanto nei canti dell'Inferno dedicati all'ottavo cerchio: XVIII 24 e 104, XIX 6, XXII ...
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Orcus
Nome latino che designa tanto gl'Inferi (come per es. in Virgilio Aen. VI 273 e sempre altrove nel poema) quanto, per metonimia, Plutone o anche la morte. La parola è usata da Giovanni del Virgilio [...] (Eg I 4) come equivalente del volgare " Inferno "; nelle opere di D., invece, non s'incontra mai. ...
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Stazio, Publio Papinio
Ettore Paratore
D. ricorda S. già in Cv IV XXV 6 come lo dolce poeta. Si sarebbe tentati di pensare che così definendolo egli alludesse alle Silvae. Ma del poeta egli ignorava [...] , III 163, VII 563) e da Ovidio (Met. XV 332; Fast. II 491). Ma che su D., per If XVIII 1 Luogo è in inferno detto Malebolge, abbia particolarmente influito la scena staziana è ribadito dal fatto che in S. e in D. si tratta di effigiare il quadro di ...
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inferno1
infèrno1 agg. [dal lat. infernus «che si trova in basso; infernale; dell’Averno», der. di infĕrus «che sta sotto, in basso»]. – 1. Che è sotto terra, infernale: Uscendo fuor de la profonda notte Che sempre nera fa la valle i. (Dante);...
inferno2
infèrno2 s. m. [lat. tardo infĕrnus o infĕrnum, uso sostantivato dell’agg. infernus (v. la voce prec.), che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. – 1. non com. L’oltretomba secondo la concezione pagana (più com., in questo senso, Inferi):...