Nato verso il 1370 in Barberino di Valdelsa da Iacopo dei Mangabotti; testò nel 1431; s'ignora quando morì. Fu maestro di canto e "romanzatore", cioè traduttore e compilatore in volgare di romanzi francesi [...] La storia di Ugone d'Alvernia, per cura di F. Zambrini, e A. Bacchi della Lega, Bologna 1882; La discesa di Guerino allo Inferno per cura di R. Renier, Bologna 1882. È inedito l'Aspromonte, di cui però lo Zambrini pubblicò ad Imola varî brani tra il ...
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veloce
Alessandro Niccoli
Compare in un esempio del Convivio e in sedici della Commedia, dove si dispone di preferenza o in rima (nove volte) o in apertura di verso (due volte).
Poiché è attributo di [...] ciò " che si muove con grande prestezza ", gli esempi più numerosi appartengono al Paradiso (dieci, contro uno dell'Inferno e cinque del Purgatorio), in connessione con alcuni fra i motivi più significativi della cantica, quali quello della salita di ...
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introno
Vincenzo Valente
Solo in If IV 9 la valle d'abisso... / che 'ntrono accoglie d'infiniti guai. E lezione preferita dal Petrocchi, in luogo di truono seguita dall'ediz. del '21.
La lezione ha [...] una sua ragion d'essere quando i. s'intenda come il " frastuono " o il " rimbombo " di tutti i lamenti d'Inferno, risalenti fino all'orlo dell'abisso, e il precedente greve truono del v. 2 come un vero e proprio tuono, non essendovi altrimenti motivo ...
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contrada (contrata)
Lucia Onder
Nel valore generico di " regione ", " territorio ", il termine compare in Cv IV XI 8 lo più vile villano di tutta la contrada, e XII 9 E che altro cotidianamente pericola [...] e uccide le cittadi, le contrade, le... persone...?; in If VIII 93 D. usa l'espressione buia contrada per designare l'Inferno. Allude alla Lunigiana, cioè alla terra che governano i Malaspina, in Pg VIII 125 La fama che la vostra casa onora, / grida ...
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Bonaccorsi, Piero
Marcello Aurigemma
, Notaio e letterato fiorentino (Firenze 1410-1477), concepì gli studi, nei quali ebbe larga parte l'argomento dantesco, come consolazione all'assiduo lavoro. Secondo [...] fatto da D. per i primi sei giorni di viaggio: una notte e mezza giornata nella selva; una notte e un giorno nell'Inferno; una notte e un giorno nel cammino dalla ghiaccia a Lucifero; tre notti e due giorni nel Purgatorio; il sesto giorno per metà ...
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popfilosofo
(pop-filosofo), s. m. Chi coltiva la pop-filosofia, interessandosi di filosofia e delle varie manifestazioni della cultura popolare contemporanea.
• Un’educazione sentimentale al dolore che [...] e a quella «rivolta dionisiaca» su cui si basa il suo fortissimo «pensiero di vivere». Rievoca quegli «anni d’inferno», [Michel] Onfray, racconta l’esperienza dentro la «macchina cannibale», la «cloaca antropofaga», nel saggio «La potenza di esistere ...
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Chiari, Alberto
Enzo Esposito
Critico e filologo (n. a Firenze nel 1900), professore di lingua e letteratura italiana nell'università Cattolica di Milano. Il C. è convinto che la raffigurazione dantesca [...]
Tra i suoi scritti danteschi ricordiamo: La Pia, in Saggi di critica dantesca, Livorno 1928, 369-374; Il canto XXXI dell'Inferno, Firenze 1930; Il canto IV del Purgatorio, ibid. 1937; Il canto di Piccarda e il preludio del Paradiso, in " Aevum " XIV ...
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POLISINDETO
Il polisindeto è la relazione di ➔paratassi tra due ➔proposizioni coordinate, realizzata replicando la stessa ➔congiunzione davanti a ciascuna delle proposizioni che vengono coordinate
tutto [...] .it)
È tipico soprattutto della lingua letteraria tradizionale
E mangia e bee e dorme e veste panni (D. Alighieri, Inferno)
e si contrappone all’asindeto (o ➔giustapposizione), in cui il collegamento è realizzato tramite la sola punteggiatura. ...
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grandine (grando)
Due occorrenze nella Commedia: in If VI 10 Grandine grossa, acqua tinta e neve, dov'è descritto l'ambiente dei golosi, e in Pg XXI 46 non pioggia, non grando, non neve, dove la forma [...] del nominativo latino grando sembra dovuta a ragioni metriche. Si noti che il verso riunisce gli stessi elementi citati nel canto dell'Inferno. ...
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Cittadino pistoiese (2a metà del sec. 13º), di parte nera, detto "bestia" perché vissuto di violenze: nel 1293 circa rubò, con altri, gli oggetti preziosi (i "belli arredi") nella sagrestia della cappella [...] di S. Iacopo a Pistoia. Dante ne ha fatto una raffigurazione potente, di riottoso disperato, collocandolo nella 7a bolgia, fra i ladri in eterno inceneriti dai serpenti e risorgenti (Inferno XXIV-XXV). ...
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inferno1
infèrno1 agg. [dal lat. infernus «che si trova in basso; infernale; dell’Averno», der. di infĕrus «che sta sotto, in basso»]. – 1. Che è sotto terra, infernale: Uscendo fuor de la profonda notte Che sempre nera fa la valle i. (Dante);...
inferno2
infèrno2 s. m. [lat. tardo infĕrnus o infĕrnum, uso sostantivato dell’agg. infernus (v. la voce prec.), che assume il sign. 2 nel lat. eccles.]. – 1. non com. L’oltretomba secondo la concezione pagana (più com., in questo senso, Inferi):...