Patologo veterinario (Schwabisch-Gmünd, Württemberg, 1864 - Tubinga 1940), prof. a Stoccarda e a Berlino; autore, tra l'altro, di importanti studî sulle malattie infettive e parassitarie del bestiame. ...
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Medico e batteriologo tedesco (Hannover 1850 - ivi 1918); direttore dell'Istituto di igiene dell'univ. di Giessen e poi dell'ospedale per le malattie infettive di Berlino, succedendo a R. Koch. Autore [...] di importanti studî sul carbonchio, la peste, il colera, ecc. Nel 1884, coltivò per primo il bacillo del tifo, già isolato nel 1880 da K. J. Eberth, che è pertanto detto bacillo di G.-Eberth ...
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Medico (n. Ludwigslust, Meclemburgo, 1878 - m. 1947). Svolse la sua attività professionale e di ricerca soprattutto a Berlino, orientando i proprî studî prevalentemente sulle malattie infettive acute. [...] n Reazione di S.-Charlton: prova diagnostica rivolta a confermare la natura scarlattinosa di un esantema. Consiste nell'inoculazione intradermica di una piccola dose di siero di soggetto convalescente ...
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Medico (Auburn, Alabama, 1916 - Cleveland, Ohio, 2003), professore della Scuola di medicina della Western Reserve di Cleveland, Ohio dove diresse il reparto di pediatria e malattie infettive dell'ospedale [...] civile. Studiò sperimentalmente varî problemi di virologia; nel 1954 gli venne conferito, insieme con J. F. Enders e Th. H. Weller, il premio Nobel per la medicina, per ricerche sulla coltivazione in vitro ...
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Medico (Trebbin 1867 - Amburgo 1936), primario degli ospedali di Amburgo, poi direttore del policlinico e infine professore di medicina interna. Eseguì indagini soprattutto sulla batteriologia delle malattie [...] infettive, in particolare sulle infezioni tifosa e paratifosa e sulla endocardite batterica di cui dimostrò l'origine streptococcica. ...
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Medico (Berna 1856 - ivi 1933), prof. (1888) di medicina interna a Berna. Dedicatosi allo studio delle malattie dello stomaco e dell'intestino, della tbc polmonare, delle malattie infettive e del sangue, [...] introdusse nella semeiotica numerosi metodi diagnostici (colazione di prova, dosaggio della glicosuria e glicemia) e costruì numerosi apparecchi, dei quali il più noto è l'emoglobinometro ...
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Chimico e biologo francese (Dôle 1822 - Villeneuve l'Étang, Seine-et-Oise, 1895). Considerato il padre della microbiologia, a lui si devono sia la scoperta della fermentazione sia l'introduzione delle [...] , per P., il passaggio dalla sperimentazione animale a quella sull'uomo. Contrariamente a quanto avveniva per le altre malattie infettive, P. non riuscì mai a isolare l'agente patogeno della rabbia. Riuscì però, col contributo fondamentale di É. Roux ...
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Ghebreyesus, Tedros Adhanom. – Microbiologo e uomo politico etiope (n. Asmara 1965). Laureatosi in Biologia nel 1986 presso l’Università dell’Asmara, ha conseguito un Master in Immunologia delle Malattie [...] infettive (1992) presso la London University e un dottorato di ricerca in Filosofia (2000) presso l’Università di Nottingham. Autore di importanti studi sulla malaria, ha svolto parallelamente un’intensa attività politica, militando nelle fila del ...
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Neurologo francese (Rouen 1876 - Parigi 1961). Da lui prende, in parte, nome la cosiddetta sindrome di G.-Barré: nella definizione originale (1916) è una radicoloneurite, primitiva o susseguente a malattie [...] infettive, associata ad alterazioni del liquor, per lo più tendente a spontanea guarigione. Ha descritto anche la sindrome del crocicchio ipotalamico, emiparesi con associati disturbi neurologici particolari (sindrome di G.-Alajouanine), e una forma ...
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Igienista e batteriologo tedesco (Francoforte sull'Oder 1852 - Berlino 1915); fu medico igienista nell'esercito, poi prof. d'igiene nell'univ. di Greifswald e infine direttore dell'Istituto per le malattie [...] infettive dell'univ. di Berlino. Scoprì nel 1884il bacillo della difterite (detto anche bacillo di L.), il bacillo della morva, il bacillo del malrosso dei suini, il bacillo della setticemia dei topi e dimostrò la natura virale dell'afta epizootica. ...
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infettare
v. tr. [dal lat. infectare «avvelenare, intorbidare», der. di infectus (v. infetto)] (io infètto, ecc.). – Rendere infetto, trasmettere un’infezione (a un ambiente, a una persona, a un oggetto), o provocarla (in una persona): il...