MARCHIAFAVA, Ettore
Mario Crespi
Nacque il 3 genn. 1847 a Roma, da Francesco e da Maria Anna Vercelli. Concluso il primo ciclo di studi ("di umanità, rettorica e filosofia", che avrebbe coltivato poi [...] and microrganisms, New York 1900, pp. 5-522, e La infezione malarica. Manuale per medici e studenti, Milano 1902 (2ª ed., morte improvvisa nella sifilide del cuore e dell'aorta, in Riv. ospedaliera, VI [1916], pp. 549-557 e in Malattie del cuore, ...
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PALASCIANO, Ferdinando
Maria Conforti
- Nacque il 13 giugno 1815 a Capua da Pietro, segretario comunale proveniente da Monopoli, in Puglia, e da Raffaella Di Cecio.
Compiuti i primi studi presso il [...] sua vita di chirurgo Palasciano restò legato al mondo ospedaliero, un fattore non secondario nell'orientarne le scelte intellettuali successive nella cura dell'antrace e della infezione putrida, e le conseguenze terapeutiche della neutralità ...
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BIGNAMI, Amico
Francesco Bignami
Nacque a Bologna il 25 apr. 1862 da Francesco ed Eugenia Mazzoni; laureatosi in medicina e chirurgia nell'università di Roma nel 1887, nello stesso anno entrò come aiuto [...] , ecc.
Nel 1902 fu pubblicato a Milano il libro La infezione malarica, scritto con E. Marchiafava (una seconda edizione fu pubblicata corea elettrica di Dubini e la encefalite letargica, in Rivista ospedaliera, XI [1920], pp. 527-534, 555-562). ...
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FABRIZI, Paolo
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Modena il 15 sett. 1805 da Ambrogio, avvocato, e da Barbara Piretti, di famiglia comitale ferrarese; dopo i primi studi nel locale collegio "S. Giovanni" [...] una sua nuova tecnica perfezionata della miringotomia - e fece pratica ospedaliera prima a Roma presso il S. Spirito, poi nei operazioni, con un solo decesso postoperatorio avvenuto per infezione dopo una litotomia, e specificò di essere intervenuto ...
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GIORDANO, Scipione
Stefano Arieti
Nacque a Torino il 4 ott. 1817 da Giovanni Domenico Maria e da Sofia Clerk, in una famiglia originaria di Ivrea tradizionalmente dedita alle professioni sanitarie: [...] misero in grave pericolo la sua salute: una forma di infezione tifoidea e lo sviluppo, a seguito di una lesione procuratasi recò inoltre un valido contributo al problema della sistemazione ospedaliera, mettendo in rilievo l'utilità di un nosocomio non ...
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BUONOMINI, Giulio
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Nacque a San Marcello Pistoiese il 7 sett. 1908 da Ugo e da Ida Giorgi e si laureò in medicina e chirurgia nell'università di Siena il 17 luglio 1931. Attratto dalla ricerca scientifica, [...] medicina scolastica, in igiene, tecnica e direzione ospedaliera. Socio di numerose società scientifiche, fu con A. I. P. C. e con fenbattacin-6 e resistenza all'infezione tubercolare indotta con dose massiva di bacilli di Koch (in collab. con G. ...
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ALGHISI, Tommaso
Emanule D. Vitali
Figlio e allievo di Giorgio, maestro di chirurgia nell'ospedale di S. Maria Nuova, nacque a Firenze il 12 Ott. 1669. Ottenuta l'abilitazione all'esercizio di "cerusico [...] lettore nel suddetto ospedale. Durante questa pratica ospedaliera acquisi grande valentia, specialmente per quanto in un incidente di caccia, una grave ferita e una minacciosa infezione a una mano, che gli fu amputata, senza che questo estremo ...
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facciale filtrante
(filtrante facciale) loc. agg.le e s.le m. Maschera utilizzata come dispositivo di protezione delle vie respiratorie in ambiente ospedaliero e assistenziale per proteggere l’utilizzatore da agenti esterni e dalla trasmissione...