Località della Nigeria sud-occidentale dove fu individuata per la prima volta (1969) una malattia infettiva e contagiosa ad alta mortalità (febbre di L.), causata da un Arenavirus (virus di L.). Il ruolo [...] focale nel fegato. È anche possibile un contagio interumano, come è stato riscontrato in alcuni ambienti ospedalieri. Nonostante l’impiego di ribavirina (antivirale considerato efficace contro tale infezione), la mortalità si mantiene elevata. ...
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MARCHIAFAVA, Ettore
Anatomo-patologo e clinico, nato in Roma il 3 gennaio 1847, vi compì i suoi studî di medicina ottenendo la laurea nel 1871. Prestò servizio in qualità di assistente negli ospedali [...] , A. Dionisi, A. Celli) derivano i progressi che gli studî sulla malaria hanno fatto negli ultimi 50 anni. Il trattato sull'infezione malarica di M. e A. Bignami, del quale è apparsa la seconda edizione, è stato giudicato in Italia e all'estero il ...
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protozoosi
Malattia prodotta dai Protozoi. P. che interessano l’uomo sono per es. le infestazioni da Entamoeba histolytica, responsabile di una dissenteria tipica dei paesi caldi; la malaria, trasmessa [...] dal plasmodio; l’infezione da Toxoplasma gondii, un protozoo che parassita normalmente gatti (ospite definitivo) e prede dei gatti (ospiti intermedi, normalmente piccoli roditori), ma che può infettare anche l’uomo; la leishmaniosi, malattia ...
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epatite
Maria Cristina Morelli
Come si contrae e come si cura l’epatite virale
La trasmissione del virus dell’epatite A (HAV) avviene per via oro-fecale, ovvero mediante l’assunzione di acqua o cibo [...] microlesioni di cute o mucose), per via sessuale e per via verticale (da madre a figlio in epoca perinatale). Il serbatoio d’infezione è costituito da malati in fase acuta e dai portatori cronici. Il periodo di incubazione per HBV varia da 15 a 180 ...
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Gruppo di virus a DNA, con capside a simmetria cubica, involucro pericapsidico, virione di diametro 100 - 150 nm, responsabili di patologie umane e veterinarie. Agenti specifici di malattie dell’uomo sono: [...] (H. saimiri). È possibile la trasmissione per via ematica ed è altamente probabile quella sessuale. Nei soggetti che hanno contratto infezione da HIV-1 affetti da sarcoma di Kaposi, anticorpi contro l’HHV-8 sono dimostrabili in oltre l’80% dei casi ...
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Ostetrico (Budapest 1818 - Vienna 1865), prof. nell'univ. di Budapest (1855), assertore della natura contagiosa della febbre puerperale e degli adatti metodi di profilassi (Die Ätiologie, der Begriff und [...] die Prophylaxis des Kindbettfiebers, 1861). S. si convinse che l'infezione responsabile della febbre puerperale era di origine esterna, probabilmente dovuta alla scarsa igiene delle mani dei medici. Per i risultati ottenuti fu detto il salvatore ...
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L'Ottocento: scienze mediche. Lo studio eziopatologico delle malattie infettive
Bernardino Fantini
Lo studio eziopatologico delle malattie infettive
Il XIX sec. rappresenta una fase fondamentale nello [...] dei sintomi e la loro costanza sono legate alla specificità del germe.
Nel 1878 Koch isolò l'agente eziologico dell'infezione delle ferite e su tale base sviluppò una teoria della specificità dei germi patogeni per cui "a ogni malattia corrisponde ...
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Pfannenstiel, Hermann Johannes
Ginecologo tedesco (Berlino 1862 - Kiel 1909). Primario ginecologo a Breslavia, fu nominato prof. di ginecologia prima all’università di Giessen e poi a quella di Kiel. [...] Morì vittima di un’infezione contratta nel corso di un intervento chirurgico. Incisione di P.: incisione chirurgica addominale effettuata trasversalmente subito al di sopra dei peli pubici, utilizzata negli interventi di chirurgia pelvica (taglio ...
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I più piccoli virus a DNA capaci di infettare gli animali e l’uomo.
Caratteristiche
Il genoma dei P. ha una scarsa capacità codificante e quindi la replicazione virale dipende dalle funzioni messe a disposizione [...] solito dura da 4 a 14 giorni e può prolungarsi fino a 20 giorni. La viremia si verifica una settimana dopo l’infezione e dura circa 5 giorni. I sintomi sono di tipo influenzale e comprendono febbre e malessere generale, mialgie, brividi e prurito. Il ...
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INFLUENZA (XIX p. 214, App. II, 11, p. 35)
Gaetano GIORDANO
L'i., pur nei limiti delle ricorrenti epidemie stagionali senza particolare gravità, determina notevoli danni economici per le giornate lavorative [...] questo tipo di virus non è stato finora mai identificato nel corso di epidemie, si ritiene perciò che esso provochi di norma solo infezioni sporadiche; è stato isolato da solo ed in associazione con il tipo A e spesso con altri virus, non influenzali ...
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infezione
infezióne s. f. [der. di infettare; cfr. lat. tardo infectio -onis «tintura», der. di inficĕre «tingere», part. pass. infectus]. – Propriam., ogni processo morboso provocato da microrganismi patogeni unicellulari (batterî, protozoi,...
immunita ibrida
immunità ibrida loc. s.le f. La risposta immunitaria generata dalla combinazione degli effetti di un’infezione virale e dalla successiva vaccinazione contro la malattia provocata dal virus; detta anche super-immunità. ♦ La...