Romanziere e critico inglese (Sheffield 1932 - Norwich 2000). Il composito mondo accademico inglese e americano con le sue regole rigide e le immutabili strutture gerarchiche, la vita dei colleges e dei [...] campus, costituiscono la materia prima dei suoi romanzi Eating people is wrong (1959) e Stepping westward (1965). I personaggi sono visti in chiave satirica o caricaturale; lo stile, ricco di verve e humour, ...
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Attore del teatro e del cinema inglese e americano (Londra 1868 - ivi 1946). Debuttò sulle scene inglesi nel 1887 e, già famoso, giunse negli U.S.A. nel 1901, con la compagnia di Patrick Campbell. Passato [...] al cinema già nel 1923, si affermò nel sonoro con i film Disraeli (1930), Voltaire (1933), The house of Rothschild (I Rothschild, 1934), The iron duke (Il duca di ferro, 1935), Cardinal Richelieu (1935). ...
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Nome d'arte dell'attrice inglese Laura Constance Hardie (Windsor 1878 - New York 1955); figlia d'arte, esordì giovanissima e fece parte di varie compagnie, finché nel 1901 fu scritturata da H. Beerbohm [...] negli USA; interprete applaudita di personaggi shakespeariani, di drammi e commedie moderne, ha pubblicato alcuni lavori teatrali e un'autobiografia (Harlequinade, 1930). Ha anche lavorato per il cinema inglese e americano come attrice e riduttrice. ...
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Poeta statunitense (West Hills, Long Island, 1819 - Camden, New Jersey, 1892). Fortemente legato a una visione armonica dell'universo naturale, che trova nei fondamenti progressisti del trascendentalismo [...] alla grandezza e alla varietà del continente americano. Vigoroso e provocatorio, il lessico della stato straordinario, non meno importante si è rivelato il suo influsso sulla poesia inglese ed europea, grazie alla mediazione di W. M. Rossetti e di O. ...
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Storico e critico d'arte (Butremanz, presso Vilna, 1865 - Settignano, Firenze, 1959), di famiglia ebrea lituana (che emigrando nel 1875 a Boston mutò il suo cognome originario Valvrojenski in quello di [...] B.), naturalizzato americano. Studiò alla Harvard Univ. Venuto in Europa (1887) e stabilitosi a Firenze (1900), si dedicò allo fama (1951; ediz. inglese, 1953); L'arco di Costantino o della decadenza della forma (1952; ediz. inglese, 1954). Il B. ...
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Statista, fisico e scrittore statunitense (Boston 1706 - Filadelfia 1790). Di modeste condizioni familiari, lavorò da ragazzo nella tipografia del fratello James, collaborandovi anche nella redazione del [...] 1722 ne provocavano la soppressione ad opera delle autorità coloniali inglesi. Si perfezionò a Londra (1724-26) nell'arte dopo aver presentato al parlamento la petizione del primo congresso americano, che fu respinta, F. rimpatriò nel luglio 1776. ...
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Critico letterario statunitense (New York 1930 - New Haven 2019); prof. di letteratura inglese presso la Yale Univ. e, dal 1988, anche alla New York University. Nei suoi primi lavori (Shelley's mythmaking, [...] e ampliata, 1971) ha proposto una ridefinizione della tradizione romantica inglese, estendendola da W. Blake e i suoi precursori (in partic the American sublime (2015; trad. it. Il canone americano. Lo spirito creativo e la grande letteratura, 2016); ...
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Filosofo (Montpellier 1815 - Prades 1903). Discepolo di A. Comte, R. può considerarsi l'iniziatore del neocriticismo francese riallacciantesi, oltre che a Kant, anche alla tradizione del razionalismo francese. Notevole [...] e della libertà (E. Boutroux, H. Bergson) e sul pluralismo americano (W. James).
Vita e opere
R. si formò a Parigi, filosofia. Recuperando le prospettive fenomenistiche della filosofia inglese precedente Kant, ma anche certe posizioni leibniziane ...
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Teorico dell'urbanistica inglese (Londra 1850 - Welwyn 1928). Impiegato del tribunale di Londra, concepì l'idea della "città giardino" rifacendosi al movimento cooperativistico americano e agli utopisti [...] (costruito nel 1904). Nel 1919 iniziò la costruzione della città di Welwyn. Quest'ultima non fu soltanto un centro residenziale ma comprese anche una fabbrica, e dunque fu più vicina allo schema della "nuova città" inglese del secondo dopoguerra. ...
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americano
agg. e s. m. – 1. (f. -a) a. Dell’America, in senso ampio: il continente a.; i popoli a. indigeni (v. amerindio); lingue a., le lingue parlate nelle Americhe, spec. quelle indigene (e cioè, da nord a sud: eschimo, algonchino, irochese,...
americanismo
s. m. [der. di americano]. – 1. Con riferimento ad americano nel sign. più esteso: a. Parola o locuzione propria di una delle lingue parlate nel continente americano, che sia usata nella nostra lingua o in altre lingue europee...