In filosofia, concezione che considera l’uomo in possesso fin dalla nascita di determinate conoscenze, anteriori quindi all’esperienza. A questo significato se ne affianca talvolta un altro che rinvia [...] dei platonici inglesi del 17° sec., che ammettono la preesistenza di ben precise idee, prevale la tendenza a concepire come innate solo delle capacità di organizzazione dei dati di esperienza. Questa forma di i. coesiste ancora in Leibniz con quella ...
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Indirizzo filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza. Si oppone a ‘innatismo’ e a ‘razionalismo’, che fanno derivare la conoscenza per deduzione da principi razionali evidenti a priori, [...] e si distingue dal ‘sensismo’, che ammette una sola fonte della conoscenza, il senso esterno o sensazione, in quanto ammette anche il senso interno o riflessione. Nella storia della filosofia l’e. è rappresentato, ...
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Filosofo, critico, letterato (Varsavia 1661 - Parigi 1737); gesuita. Collaborò (1701-1731) al Journal de Trévoux; ma è noto soprattutto per il Traité des premières vérités et de la source de nos jugements [...] (1724). B. si muove nel senso della critica all'innatismo e dell'analisi empiristica della conoscenza: il suo principio dell'evidenza, come verità fondata sul consenso generale, anticipa il motivo del senso comune, e spiega perciò l'influsso ...
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Cambridge, platonici di
Denominazione sotto cui si comprende un gruppo di filosofi, teologi e moralisti inglesi del sec. 17°. Ispirandosi in parte al De veritate di Herbert di Cherbury e in parte alle [...] con il calvinismo oltre che con il materialismo (particolarmente di Hobbes), i platonici di C. riaffermavano l’innatismo in campo gnoseologico e sostenevano un orientamento razionalista in campo religioso-teologico sulla base di un atteggiamento ...
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RUDIGER, Andreas
Guido Calogero
Pensatore e scienziato tedesco, nato a Rochlitz il 1° novembre 1673, morto a Lipsia il 6 giugno 1731. Fu medico e professore di filosofia a Halle e a Lipsia.
Avversario [...] alquanto eterogenei. Nel campo della gnoseologia e della logica fu soprattutto un empirista, intento a demolire l'innatismo del Leibniz e il razionalismo del Wolff con la dimostrazione della dipendenza del contenuto conoscitivo dai dati sensibili ...
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Conoscenza
Carlo Sini
Il termine indica l'atto del conoscere e, in particolare, il possesso o la presenza nella mente di un sapere già acquisito; è dal latino tardo cognoscentia, derivato di cognoscere, [...] soluzione scientifica della vecchia contesa tra a priori e a posteriori: ciò che appare a priori nell'individuo, come sue innate capacità, è stato a posteriori per la specie, cioè frutto di esperienze che si sono selezionate evolutivamente e si sono ...
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PSICOANALISI (XXVIII, p. 455, II, 11, p. 627)
Emilio Servadio
Dopo il 1948, la p. si è ulteriormente diffusa nel mondo, evolvendosi in varî settori, tra cui possono, sommariamente, essere ricordati i [...] primi conflitti psichici e dei primi rapporti oggettuali per la formazione e la strutturazione dell'Io nell'infanzia. L' "innatismo" individualistico ha perso terreno a favore di concezioni in cui, sin dall'inizio, individuo e oggetti, individuo e ...
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Saggio sull'intelletto umano (An essay concerning human understanding)
Saggio sull’intelletto umano
(An essay concerning human understanding) Opera (1690, in realtà 1689) di Locke conosciuta in Europa [...] intesa come sistema di regole di connessione fra segni costituisce la «semiotica». Il lib. 1° (Of innate notions) espone la critica dell’innatismo, ossia dell’origine a priori dei contenuti della mente, il cui esito è, secondo Locke, lo scetticismo ...
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Logica della scoperta scientifica
(Logik der Forschung, 1935, in realtà pubbl. nel 1934; ed. ingl. ampliata The logic of scientific discovery, 1959) Opera di K. Popper. In polemica con le posizioni neopositiviste, [...] da intendere in senso psicologico genetico, e differisce dallo schematismo trascendentale kantiano, ossia da una forma di innatismo virtuale dei principi scientifici, in quanto essi sono modificabili. Le teorie scientifiche che riguardano il «mondo ...
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Psicologo e pedagogista statunitense (Lansford, Pennsylvania, 1913 - Chicago 1999), ha insegnato all'univ. di Chicago. Celebre per le sue ricerche nel campo delle tassonomie degli obiettivi educativi (Taxonomy [...] lavori editi in libri in collaborazione fra il 1972 e il 1981). Si è occupato anche della controversia innatismo-ambientismo (Stability and change in human characteristics, 1964, trad. it. 1974; Human characteristics and school change, 1976, trad ...
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innatismo
s. m. [der. di innato]. – Nel linguaggio filos., dottrina gnoseologica, opposta all’empirismo e al sensismo, secondo cui determinate idee o principî conoscitivi sono presenti nella mente dell’uomo sin dalla nascita e non derivano...
innato
agg. [dal lat. innatus, part. pass. di innasci «nascere dentro», comp. della prep. in «dentro» e nasci «nascere»]. – Che si possiede fin dalla nascita, congenito: idee i., secondo la dottrina filosofica dell’innatismo, le idee non acquisite...