In filosofia, concezione che considera l’uomo in possesso fin dalla nascita di determinate conoscenze, anteriori quindi all’esperienza. A questo significato se ne affianca talvolta un altro che rinvia [...] dei platonici inglesi del 17° sec., che ammettono la preesistenza di ben precise idee, prevale la tendenza a concepire come innate solo delle capacità di organizzazione dei dati di esperienza. Questa forma di i. coesiste ancora in Leibniz con quella ...
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Indirizzo filosofico che pone nell’esperienza la fonte della conoscenza. Si oppone a ‘innatismo’ e a ‘razionalismo’, che fanno derivare la conoscenza per deduzione da principi razionali evidenti a priori, [...] e si distingue dal ‘sensismo’, che ammette una sola fonte della conoscenza, il senso esterno o sensazione, in quanto ammette anche il senso interno o riflessione. Nella storia della filosofia l’e. è rappresentato, ...
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Conoscenza
Carlo Sini
Il termine indica l'atto del conoscere e, in particolare, il possesso o la presenza nella mente di un sapere già acquisito; è dal latino tardo cognoscentia, derivato di cognoscere, [...] soluzione scientifica della vecchia contesa tra a priori e a posteriori: ciò che appare a priori nell'individuo, come sue innate capacità, è stato a posteriori per la specie, cioè frutto di esperienze che si sono selezionate evolutivamente e si sono ...
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sensismo In filosofia, la dottrina gnoseologica che considera ogni contenuto di conoscenza, non esclusi quelli tradizionalmente fatti procedere da superiori facoltà conoscitive, come derivato, o direttamente [...] . Hobbes e J. Locke un carattere spiccatamente sensistico, per l’esigenza di combattere ogni forma di innatismo, dimostrando come anche la cosiddetta conoscenza intellettiva provenga in ultima analisi dalla conoscenza sensibile. Strumento teorico del ...
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Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] più comune.
Per R. Descartes i. è ogni contenuto di coscienza in generale (da cui poi la sua distinzione fra i. innate, non sopravvenute dall’esterno alla coscienza, i. avventizie, suscitate nell’anima dal mondo esterno, e i. fittizie, formate dall ...
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innatismo
s. m. [der. di innato]. – Nel linguaggio filos., dottrina gnoseologica, opposta all’empirismo e al sensismo, secondo cui determinate idee o principî conoscitivi sono presenti nella mente dell’uomo sin dalla nascita e non derivano...
innato
agg. [dal lat. innatus, part. pass. di innasci «nascere dentro», comp. della prep. in «dentro» e nasci «nascere»]. – Che si possiede fin dalla nascita, congenito: idee i., secondo la dottrina filosofica dell’innatismo, le idee non acquisite...