TRASCENDENTE e TRASCENDENTALE
Guido Calogero
. Unica è l'origine, e in certa misura anche la storia, di questi due famosi termini filosofici, giunti d'altronde in età moderna a caratterizzare posizioni [...] idee platoniche sono trascendenti rispetto alle cose empiriche, e il noumeno kantiano è trascendente rispetto alla facoltà intellettiva. Il termine di "trascendente" viene di conseguenza a costituire antitesi rispetto a quello di "immanente", che in ...
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GUITTONE d'Arezzo
Mario Casella
Poeta, nato poco dopo il 1230 da Viva di Michele, camerlengo del comune di Arezzo, nel cui ufficio egli lo coadiuvò giovinetto. Benché di parte guelfa, addolorato delle [...] mai a possedersi con piena chiarezza e che s'indaga e si tormenta, sovrapponendo continuamente all'impeto del sentimento l'analisi intellettiva che lo frange e lo dissolve. G. non è un grande poeta lirico: le facoltà discorsive predominano in lui; ma ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Aristotele
Enrico Berti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Aristotele è l’autore del primo sistema filosofico-scientifico elaborato nella [...] di esso prende il nome di “volontà” e induce l’uomo alla realizzazione di tale bene, che è l’azione (praxis), perciò l’intelletto in questo suo uso è detto “pratico”. L’azione non va confusa con la produzione (poiesis), perché l’azione è fine a se ...
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Età
Umberto Signorato e Marco Aime
Si definisce età ciascuno dei periodi in cui si è soliti ripartire la vita umana. Se dal punto di vista biologico il passaggio da un'età all'altra comporta una pluralità [...] richiesto saranno la misura di come egli ha superato la crisi adolescenziale.
4.
Il decennio dell'efficienza
L'efficienza intellettiva arriva ai valori massimi intorno ai 16 anni. Salvo eccezioni, un incremento quantitativo dopo i 18 è molto raro ...
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Espressione con cui si nega, contrario di affermazione.
Filosofia
Il latino negatio corrisponde all’ἀπόϕασις della logica aristotelica, designante il giudizio che connette il soggetto e il predicato in [...] (o apofatica) È così definita la corrente che nega di riferire a Dio gli attributi dell’esperienza sensibile e intellettiva umana dal momento che Dio è al di là di ogni concettualizzazione: Dio è invisibile, indicibile, insondabile, inaccessibile. La ...
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VERRI, Pietro
Ettore Rota
Economista e letterato, fratello del precedente. Nacque il 12 dicembre 1728 a Milano; ivi morì il 28 giugno 1797. Iniziò gli studî a 9 anni, nel collegio dei gesuiti di Monza; [...] tempo pubblicava le Meditazioni sulla felicità (Livorno 1763); nel secolo sacro all'edonismo poneva nella virtù operosa e intellettiva la base del benessere individuale; e nel massimo fervore dell'esosità finanziaria degli appaltatori di imposte, il ...
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Le ricerche per sapere quando fu sostituito il nome di filosofo e quindi filosofia al termine sofo (o sofista) e sofia, hanno un interesse puramente filologico, poiché quel che importa alla filosofia è [...] tutte le forme si fonde col concetto dell'atto puro. Intanto la materia di Bruno non è un sensibile ma si conosce con l'intelletto: il senso ci mostra sì le cose, ma come attraverso un cancello. La materia che è Dio è una materia intelligibile cioè l ...
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LEONE Ebreo
Giuseppe Saitta
Jehudah Abrabanel, noto sotto il nome di Leone Ebreo, figlio d'Isacco dell'antica e gloriosa famiglia Abrabanel, nacque all'incirca l'anno 1465 e visse a Lisbona fino al [...] non è l'universo che nella sua materialità ritorna a Dio, bensì è l'universo che si realizza nella nostra coscienza mediante l'intelletto, il quale è il produttore di tutti i beni spirituali, che sono i veri beni, e dell'unione col Sommo Bene, fonte ...
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MALACARNE, Vincenzo (Michele Vincenzo Giacinto)
Stefano Arieti
Nacque a Saluzzo il 28 sett. 1744 da Giuseppe, chirurgo militare al servizio del re di Sardegna, e da Angela Fortunata Garretti. Ricevette [...] nel cervello di un organo complesso contenente singoli apparati, ognuno dei quali deputato a una specifica attività intellettiva; la possibilità di tracciare una scala evolutiva tra i vertebrati (rettili-uccelli-mammiferi-uomo) basata sul numero ...
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razionale
Marta Cristiani
Definisce prima di tutto, in D., la parte più elevata dell'anima, perfettissima di tutte l'altre (Cv III Il 14), che riassume in sé e perfeziona l'anima vegetativa e sensitiva, [...] natura r., cioè l'uomo, e la natura delle bestie, cfr. IV X 4 e XXII 5).
L'anima r. è per D. intelletto e volontà al tempo stesso, il che non deve ritenersi una nuova distinzione introdotta all'interno della più elevata potenza dell'anima, bensì una ...
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intellettibile
intellettìbile agg. [dal lat. tardo intellectibĭlis, der. di intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»]. – Nel linguaggio filosofico ant., che può essere compreso con l’intelletto, intelligibile; con senso attivo,...
intellettivo
agg. [dal lat. tardo intellectivus, der. di intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»]. – 1. Che riguarda l’attività dell’intelletto, la capacità d’intendere con l’intelletto: l’atto, il momento i.; percezione, virtù,...