Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Sulla natura dell’anima il pensiero medievale ha sviluppato una complessa articolazione [...] virtù della quale si può sapere se una cosa esiste o non esiste, di modo che, se una cosa esiste, subito l’intelletto la giudica esistente e conosce con evidenza che essa è, a meno che non ne sia impedito dall’imperfezione di quella conoscenza. Allo ...
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ragionevolmente (ragionevolemente)
Il termine, usato solo nel Convivio, vale " con ragione ", " convenientemente "; questi valori vanno ricondotti a quelli del termine ‛ ragione ' (v.).
In II III 6, r. [...] è usato a designare un procedimento razionale, proprio della facoltà intellettiva dell'uomo: il sito dei nove cieli ammessi da Tolomeo, dice D., è manifesto e determinato, secondo che per un'arte che si chiama perspettiva, e [per] arismetrica e ...
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intellettivo
Alfonso Maierù
Occorre tre volte nel Convivio e vale " intellettuale " (v.), " dotato d'intelletto " e insieme " capace d'intendere "; l'espressione ‛ potenza i. ' sta per " intelletto [...] quella essere non puote, e non si truova in alcuna cosa che non viva; e questa sensitiva potenza è fondamento de la intellettiva, cioè de la ragione: e però ne le cose animate mortali la ragionativa potenza sanza la sensitiva non si truova, ma la ...
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Il neoplatonismo
Sviluppi filosofici nel pensiero pagano fra III e IV secolo
Elena Gritti
La vita di Costantino coincide con il momento in cui la filosofia greca, dominata dal neoplatonismo, conosce [...] al di sopra di ogni altro intelligibile me stesso, una volta che sono disceso dopo una tale sosta nel mondo divino dall’intelletto alla ragione discorsiva, non so spiegarmi come mai discendo ancora una volta, e in che modo mai l’anima mi si sia ...
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abituale
Termine filosofico comune al linguaggio della scolastica (latino habitualis), e che significa " conforme all'abito, alla disposizione naturale ": in Cv III XIII 5 la nostra sapienza è talvolta [...] abituale solamente, e non attuale, che non incontra ciò ne l'altre intelligenze, che solo di natura intellettiva sono perfette; e IV XVIII 1 ogni vertù morale viene da uno principio, cioè buona e abituale elezione (in Mn I XI 13 cupiditas habitualem ...
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sensismo In filosofia, la dottrina gnoseologica che considera ogni contenuto di conoscenza, non esclusi quelli tradizionalmente fatti procedere da superiori facoltà conoscitive, come derivato, o direttamente [...] in età postaristotelica, dalla reazione contro la precedente tendenza a svalutare la conoscenza dei sensi a vantaggio di quella intellettiva: così sensisti sono gli epicurei e gli stoici, e a loro modo anche gli scettici. Nel Medioevo la repressione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Glauco Maria Cantarella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel 1513 il concilio Laterano V approva la bolla Apostolici regiminis, che sancisce [...] tipo della luce, poiché in certo modo anche la luce rende i colori che sono in potenza colori in atto. E questo intelletto è separabile, impassibile e non mescolato, essendo atto per essenza, poiché sempre ciò che fa è superiore a ciò che subisce, e ...
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creatura (criatura nel Fiore)
Freya Anceschi
D. stesso dà la definizione esatta del vocabolo, in Pd I 118 né pur le creature che son fore / d'intelligenza quest'arco saetta, / ma quelle c'hanno intelletto [...] e amore: è " creatura " tutto ciò che è stato creato, sia essere inanimato privo d'intelletto, sia essere animato dotato della facoltà intellettiva e conoscitiva, concetto ribadito in Pd VII 127 e queste cose [i quattro elementi] pur furon creature; ...
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contemplazione
Il termine lat. contemplatio, che deriva etimologicamente da cum-templum, lo spazio del cielo che l’augure delimitava per osservare il volo degli uccelli, traduce concettualmente il gr. [...] scienza, esso viene colto (Repubblica, VI, 486 a; VII, 517 d). Aristotele individua nella c., intesa come pura attività dell’intelletto, il bene dell’uomo, la sua felicità (Etica nicomachea, X, VII, 1). Tale attività, propria dell’uomo, è amata per ...
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sentenza (sentenzia)
Alessandro Niccoli**
I valori fondamentali del termine possono essere così indicati: " opinione in merito a qualcosa ", " giudizio su una controversia ", " dottrina di un filosofo [...] nel lessico del tempo.
Dal latino sententia, il termine infatti designa, nel linguaggio dotto, un atto della facoltà intellettiva, e innanzi tutto un giudizio (v.); più precisamente, designa l'atto finale e conclusivo di un procedimento razionale ...
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intellettibile
intellettìbile agg. [dal lat. tardo intellectibĭlis, der. di intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»]. – Nel linguaggio filosofico ant., che può essere compreso con l’intelletto, intelligibile; con senso attivo,...
intellettivo
agg. [dal lat. tardo intellectivus, der. di intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»]. – 1. Che riguarda l’attività dell’intelletto, la capacità d’intendere con l’intelletto: l’atto, il momento i.; percezione, virtù,...