PARAFRENIA (dal gr. παρά "a lato" e ϕρήν "intelletto")
Ernesto Lugaro
Letteralmente, deviazione intellettuale. Questo termine ebbe in psicopatologia diverse applicazioni cadute in disuso; recentemente [...] fu applicato da E. Kraepelin a un gruppo di delirî cronici dal contenuto fantastico e paradossale, ma meno disordinati di quelli assegnati alla demenza paranoide, nella quale venivano inclusi dapprima ...
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adaequatio rei et intellectus
Locuz. lat. («adeguazione dell’intelletto alla cosa») con cui la filosofia aristotelico-scolastica definisce la verità: tale definizione si basa sul dualismo di realtà e [...] pensiero, e caratterizza perciò la gnoseologia propria del realismo (➔ anche adeguazione) ...
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industria
L'accezione di " accorgimento " e " avvedutezza d'intelletto " (bontade d'ingegno), in cui il vocabolo è usato nella sua unica occorrenza, la fornisce D. stesso: Viene alcuno da l'una parte [...] de la campagna e vuole andare a una magione che è da l'altra parte; e per sua industria, cioè per accorgimento e per bontade d'ingegno, solo da sé guidato... si va là dove intende (Cv IV VII 7) ...
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Filosofo greco (2°-3° sec. d.C.). Rielaborò la dottrina aristotelica dell'intelletto, delineando l'esistenza di un intelletto "agente" da identificare con la causa prima, e quindi con la divinità.
Vita [...] umana, ma è unico e totalmente "separato" e s'identifica con la causa prima, cioè con la divinità. Solo l'intelletto agente è immortale, mentre quello materiale, come tutta l'anima umana, è destinato a perire col corpo. Questa interpretazione ha ...
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intellettuale
Alfonso Maierù
Occorre nel Convivio e nel Paradiso e vale " proprio dell'intelletto ", " che appartiene al'intelletto ". Nella tradizione latina, intellectualis è spesso distinto da intellegibilis, [...] piove. / Luce e amor d'un cerchio lui comprende); non sembra corretta quindi l'interpretazione del Buti: " cioè che solo collo intelletto si comprende ".
Ancora in Cv III VII 6 D. scrive: ne l'ordine intellettuale de l'universo si sale e discende per ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Sulla natura dell’anima il pensiero medievale ha sviluppato una complessa articolazione [...] virtù della quale si può sapere se una cosa esiste o non esiste, di modo che, se una cosa esiste, subito l’intelletto la giudica esistente e conosce con evidenza che essa è, a meno che non ne sia impedito dall’imperfezione di quella conoscenza. Allo ...
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Termine filosofico usato da Platone e ripreso da I. Kant. Per il primo, n. significa ciò che è pensato o pensabile dal puro intelletto, indipendentemente dall’esperienza sensibile, ossia le idee, in quanto [...] distinte dagli oggetti sensibili. Kant intende per n. l’essenza pensabile, ma inconoscibile, della realtà in sé, in contrapposizione a fenomeno (di cui pure costituisce il fondamento, il substrato). Quindi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Plotino
Riccardo Chiaradonna
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Vissuto nel III secolo, Plotino considera se stesso come un interprete [...] ’Uno, essendo generatrice di tutte le cose, non è nessuna di esse. Non è “qualcosa”, né di una qualità, né di una quantità, né Intelletto, né anima: non è in movimento e neanche in quiete, non è in un luogo né in un tempo (cfr. Platone, Parm., 139b 3 ...
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INTELLETTUALISMO
Vito FAZIO-ALLMAYER
. L'uso del termine intellettualismo, in senso critico, è recente e certamente posteriore all'inversione dell'uso dei termini intelletto e ragione. Nel Rinascimento [...] nasce da quella stessa esigenza di eliminare la contraddizione nei processi del reale dalla quale nasce la distinzione d'intelletto e ragione. Il problema resta dunque uno solo: sapere se il reale si debba concepire come un movimento dialettico ...
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Filosofia
L’azione di considerare pensando e ripensando con attenzione e scrupolo. Nel linguaggio filosofico, il termine è andato storicamente caratterizzandosi in accezioni più specifiche. In J. Locke [...] momento stesso in cui la coglie. Di qui la radicale svalutazione di una filosofia della r. in cui l’intelletto umano proceda per astrazione, cioè per separazioni e opposizioni che tiene fisse e insuperabili, rimanendo perciò sostanzialmente legato ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...