Imperatore romano (Roma 121 d. C. - Vindobona o Sirmio 180). Figlio di Marco Annio Vero e di Domizia Lucilla, alla morte del padre fu adottato dall'avo paterno Marco Annio Vero, che si occupò della sua [...] anche ad alcune sue deviazioni dalla classica psicologia stoica, come quella per cui egli distingue nettamente il νοῦς, l'intelletto, dal complesso psicofisico della ψυχή e del σῶμα, dell'anima e del corpo. Ma tale separazione non lascia adito ...
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Paolo III
Gino Benzoni
Terzogenito - prima di lui sono nati Angelo e Girolama; dopo di lui nasceranno Beatrice e Giulia - di Pierluigi di Ranuccio Farnese e di Giovannella figlia del signore di Sermoneta [...] pei suoi numerosi familiari. E P. - maligna un epitaffio pasquinesco del 1541-1542 - se "non amò Dio con tutto l'intelletto", in compenso "amò il prossimo suo", beninteso non l'umanità ma il parentado, "come se stesso". Un nodo centrale questo della ...
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PAOLI, Sebastiano
Maria Pia Paoli
PAOLI (Pauli), Sebastiano. – Nacque a Villa Basilica, in territorio lucchese, il 4 novembre 1684. Il padre, che aveva la carica di maggiore nelle milizie della Repubblica [...] amenità di qualche detto sofistico», intendendo per buon gusto «la cognizione del bene e del vero» sotto la guida di memoria, intelletto e volontà (Lucca, Biblioteca statale, ms. 211, cc. 3r-5r).
In altre lettere scritte fra il giugno e il settembre ...
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FETTI (Felti), Mariano
Giovanna Romei
Nacque a Firenze nel 1460, come si deduce da una sua lettera a Lorenzo de' Medici (poi duca d'Urbino), nipote di papa Leone X, del 9 giugno 1515 in cui si dice [...] al F. nell'interpretazione in stile comico di un'"urgenza aggressiva", di un "tumulto inesausto": "egli è, nei "capricci" dell'intelletto quello che fra Mariano nei "capricci" dei gesti: la trovata comica del Dovizi portava scompiglio nelle categorie ...
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GIROLAMI, Giuseppe
Massimo Aliverti
Nato a Foligno da Bartolomeo e da Orsola Innamorati, il 9 ott. 1809, dopo aver completato nella sua città gli studi filosofici e letterari s'iscrisse alla facoltà [...] di una sistemazione nosografica della pazzia comprendente una forma generale, caratterizzata dalla compromissione delle facoltà sia dell'intelletto sia della volontà e suddivisa nelle tre specie di mania, melancolia o lipemania e demenza; e una ...
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BALAN, Pietro
Pietro Scoppola
Nato a Este (Padova) il 3 sett. 1840 da modesta famiglia, poté studiare nel seminario di Padova per il mecenatismo del concittadino F. Panella; studente del terzo anno [...] la strada vi si appiana ed i frammenti da se stessi si compongono e la statua non solo si avviva, ma al vostro intelletto si fa maestra" (pp. XVII s.). Dal suo canto la Storia della Chiesa, che conobbe numerose edizioni, è una vera arringa in difesa ...
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CICALA, Francesco Bernardino
Franco Tamassia
Nacque a Lecce il 27 dic. 1877 da Giovan Giuseppe, di antica origine genovese, e da Silvia Cosma Zurlo.
Laureatosi brillantemente in giurisprudenza all'università [...] sulla "massima solidità del sistema aristotelico-tomistico" (p. 573), specialmente in relazione alla teoria della conoscenza: nell'intelletto "è immanente quel divino lumen quo intelligetur, pel quale la creatura imita il Creatore, nella creazione ...
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PIETRO d'Ibernia
Michael Dunne
PIETRO d’Ibernia (de Hibernia, de Ybernia). – Nato probabilmente in Irlanda verso l’inizio del Duecento da famiglia gaelica o normanna, dopo un primo avvio agli studi [...] alle sue fonti. Per esempio, per quanto sia debitore del pensiero di Averroè, egli criticò la nozione di un singolo intelletto passivo per tutti gli esseri umani, e rifiutò il determinismo e il dualismo contemporaneo tra Bene e Male, diffuso tra i ...
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BERGA, Antonio
Giorgio Stabile
Della famiglia dei consignori di Borgaro Torinese, nacque a Torino intorno al 1535 da Luca. Compiuti i primi studi, poco più che sedicenne si trasferì all'università di [...] , affisse alle porte della scuola alcune tesi nelle quali sosteneva, conformemente alla teoria avverroistica sull'unità dell'intelletto, la universalità del phantasma in rapporto alla pluralità degli individui. Il suo amico e collega Bucci, deciso ...
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BORRELLI, Pasquale
Antonio Allocati
Nato a Tornareccio (Chieti) l'8 giugno 1782 da Gaudenzio, medico, e da Concetta D'Antonio, studiò dapprima privatamente sotto la guida di un parente sacerdote, entrando [...] giudicare al sentire, ma ne respinse la soggettività e l'apriorità delle forme dell'intuizione e dell'intelletto chiamò, pertanto, aposteriorismo la sua filosofia, in contrapposizione all'apriorismo kantiano. Dalle teorie fisiologiche del Brown il ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...