Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Lorenzo Valla
Rita Pagnoni Sturlese
Lorenzo Valla è una delle figure più rappresentative dell’Umanesimo italiano: egli dà vita a un progetto di profondo rinnovamento pratico e teoretico che, pur non [...] ‘epicureo’ anche l’ideale aristotelico della vita contemplativa, concepito in base alla statica nozione di Dio come puro intelletto. Innanzitutto rifiuta la vulgata distinzione di un piacere dei sensi e della mente, sia sulla base di una ragione ...
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La Rivoluzione scientifica: i protagonisti. Rene Descartes
Jean-Robert Armogathe
René Descartes
Una filosofia del soggetto
Una commedia di Pierre Corneille, Le menteur, rappresentata per la prima [...] dottrina è opposta alla tradizionale concezione scolastica secondo la quale l'intelligibile, la cosa da conoscere, attualizza l'intelletto nell'intellezione. Per Descartes la mathesis sottomette ogni oggetto all'ordine e alla misura. In tal modo egli ...
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ARDIGÒ, Roberto
Alessandro Bortone
Nacque a Casteldidone (Cremona) il 28 genn. 1828, da Ferdinando e da Angela Tabaglio. Per le condizioni d'indigenza in cui era caduto, il padre nel 1836 si trasferì [...] di un soggetto degli atti psichici si accompagna quella delle tradizionali facoltà; cade la distinzione tra senso e intelletto: le idee sono associazioni di sensazioni; così è tolta la distinzione tra pensiero e volontà: ogni rappresentazione ha ...
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FARDELLA, Michelangelo
Franco Aureluio Meschini
Nacque a Trapani nel 1650, da Iacopo e Brigida (Brigitta) Magliocco, entrambi nobili.
Conclusi a tredici anni gli studia humanitatis, intraprese quelli [...] .
Nella terza parte, molto breve, ha presente soprattutto Malebranche, di cui riprende la distinzione tra giudizi secondo l'intelletto e giudizi secondo la volontà. e affronta alcuni classici luoghi cartesiani: i sensi non sono criterio di verità, ma ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Stato, Chiesa, questione sociale
Michele Ciliberto
Tutti ricordano la famosa battuta di Massimo d’Azeglio: ora che è fatta l’Italia, occorre fare gli italiani. Ma, formatosi lo Stato nazionale, il primo [...] di scienze che venivano introducendo una gnoseologia delle scienze affine a quella abbozzata già dall’idealismo intorno all’‘intelletto astratto’, e con ciò negavano l’onnipotenza dei metodi naturalistici (p. 260).
Infine, aveva inciso, e anche ...
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CALOPRESE (Caroprese, Caropreso, Calopreso), Gregorio
Amedeo Quondam
Nato a Scalea (Cosenza) nel 1654, mostrò ben presto eccezionali doti d'ingegno, che convinsero i suoi genitori ad inviarlo a Napoli [...] delle cose come buone o come ree", G. Della Casa, Rime, p. 68) risulta nettamente definita come la parte dell'intelletto che "più si accosta al materiale del corpo" e che costituisce la fimzione razionale preposta alla formazione delle immagini, per ...
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Il progresso
Giuseppe Bedeschi
Nel Settecento e nell’Ottocento la cultura occidentale ha nutrito, con poche eccezioni, una ferma fede nel progresso: essa ha creduto, cioè, che il cammino della civiltà [...] è scomparsa, e ciò determina il tracollo di tutti i valori del passato; all’anima, ormai morta, è subentrato l’intelletto come putrefazione dell’anima; nella democrazia il popolo si è ormai dissolto in una massa amorfa e manipolata; la politica non ...
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HILLEL di Samuel da Verona (Hillel ben Šemu'el ben Eli'ezer mi-Verona)
Mauro Zonta
Filosofo, talmudista, medico e traduttore ebreo italiano, attivo nel secolo XIII. Le notizie sicure sulla famiglia e [...] H. ben Shemuel of V. and his philosophical doctrine (in ebraico), diss., Hebrew University of Jerusalem, 1962; Id., La dottrina dell'intelletto e la "fede filosofica" di Jehudàh e Immanuel Romano, in Studi medievali, s. 3, VI (1965), 2, pp. 6-11; Id ...
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sintesi In generale, composizione, integrazione di parti o elementi che ha per scopo o per risultato di formare un tutto unitario (in contrapposizione ad analisi).
Chimica
Il complesso di reazioni mediante [...] fotopolimerizzazione di un oligomero ecc.
Filosofia
Il termine s. è usato da Aristotele per indicare quell’attività dell’intelletto che unisce pensieri nella proposizione, congiungendo un soggetto a un predicato mediante la copula, allo stesso modo ...
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VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] né col realismo scolastico, né col razionalismo cartesiano, che chiamava Dio a garante della verità deposta nel nostro intelletto, né col Dio della teodicea leibniziana. Davanti a quest'eversiva nozione cadono le pretese di tutte le religioni ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...