Tsushima, Yūko
Maria Teresa Orsi
Scrittrice giapponese, nata a Tokyo il 30 marzo 1947. Affermatasi verso la fine degli anni Settanta, fa parte di un nutrito gruppo di scrittrici nate nel dopoguerra [...] che coinvolge la donna e la sua psicologia, ma altresì dall'esigenza di tradurre eventi concreti in 'opere dell'intelletto', sommando la dimensione psicologica a quella fisiologica. Nel romanzo Yama o hashiru onna (1980, La donna che corre per ...
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Evoluzione
«This preservation of favourable variations and the rejection of injurious variations, I call Natural Selection» (Charles Darwin, On the origin of species)
Evoluzionismo, creazionismo, neodarwinismo
di [...] costretti a guardare il mondo come se fosse l’opera di un supremo intelletto e volere, in realtà non dico niente più che questo: come un dell’opera Darwin gli riconosceva la prerogativa di un «intelletto quasi divino, che è penetrato nei movimenti e ...
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LUCATELLI (Locatelli), Andrea
Rossella Leone
Figlio di Giovanni Francesco, nacque a Roma, in Trastevere, il 19 dic. 1695 (Gaburri; Michel, 1996, p. 524).
Benché attualmente più noto come Locatelli, [...] paradigma di un'ideale vita pastorale, in sintonia con i principî di equilibrio tra natura e ragione e tra intelletto e immaginazione, elaborati nell'ambito dell'Accademia dell'Arcadia. Con lo stesso approccio fu inoltre interprete di un rinnovato ...
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FANTONI, Iacopo
Cecilia Asso
Figlio di Domenico, fiorentino, nacque probabilmente nel 1614. Della sua vita è nota solo la parte relativa al processo dell'Inquisizione intentato a Firenze nel 1641 contro [...] e la dichiarazione del Ricasoli (riportata nella sentenza contro di lui) di aver agito "con quiete di coscienza e lume d'intelletto et senza scrupolo alcuno, intendendo di far attione heroica e simile a quella che facevano i gran servi di Dio quando ...
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DRAGHETTI, Andrea
Mauro Bucarelli
Nato a Varallo Sesia (Vercelli) il 22 sett. 1736, dopo i primi studi, il 27 nov. 1752 entrò nella Compagnia di Gesù. In seno a questa seguì il consueto lungo periodo [...] dello "statuario" Condillac, l'aver cioè rinchiuso l'uomo nella sola conoscenza sensitiva avvilendo le sue più nobili facoltà, l'intelletto e la volontà. Tuttavia egli sentiva l'esigenza, comune a molti degli studiosi del suo secolo, di applicare una ...
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Drammaturgo e poeta inglese (Canterbury 1564 - Deptford, presso Londra, 1593). Figlio d'un calzolaio, con una borsa di studio frequentò (dal 1581) l'univ. di Cambridge dove si laureò nel 1587, interessandosi [...] epoca, Edward Alleyn, fece rappresentare (1587) le due parti del Tamburlaine the great. L'esaltazione dell'intelletto umano, tipica dell'umanesimo rinascimentale e alimentata dalle nuove dottrine scientifiche e cosmologiche che si andavano affermando ...
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Filosofo e storico della filosofia tedesco (Breslavia 1874 - New York 1945); dal 1919 fu prof. e poi rettore nell'univ. di Amburgo; esule per le persecuzioni razziali naziste, fu prof. a Oxford (1934), [...] concetto di funzione, in base al quale l'oggettività della conoscenza è costituita dalle relazioni funzionali che l'intelletto stabilisce a priori tra i dati forniti dall'osservazione. A tale fondamento kantiano C. ricondusse successivamente anche la ...
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Psiche
Riccardo Zerbetto
L'etimologia del termine psiche (dal greco ψυχή, connesso con ψύχω, "respirare, soffiare") si riconduce all'idea del 'soffio', cioè del respiro vitale; presso i greci designava [...] più stimolanti. Anche lo studio di bambini allevati da animali e fuori dal contesto umano ha evidenziato come le facoltà intellettive e del linguaggio rimangano a uno stadio primitivo mentre, per converso, la velocità nella corsa o nel muoversi a ...
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FRANCESCHI, Caterina
Nidia Danelon Vasoli
Nacque a Narni (oggi in prov. di Terni) il 26 genn. 1803 da Antonio, già ministro della Repubblica Romana (1798-99), e da Maria dei conti Spada.
A cinque anni [...] la F., confondere i ruoli dell'uomo con quelli della donna: "Gli uomini s'ebbero in particolar distintivo la forza dell'intelletto e la gagliardia delle membra: noi (donne) avemmo dalla natura a dote speciale la soavità degli affetti e la tenerezza ...
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PAOLO Veneto
Alessandro D. Conti
PAOLO Veneto (Paolo Nicoletti). – Paolo (Ordine degli eremitani di Sant’Agostino), figlio di Nicoletto Antonio da Venezia e di una donna Elena, di cui si ignora il casato, [...] t.c. 27, c. 149ra; In Met., IV, tr. 1, cap. 3, cc. 136vb-137ra; XII, tr. 1, cap. 3, cc. 426va-427rb); e che l’intelletto agente è uno solo per tutti gli uornini e si identifica con Dio stesso (In De an., III, t.c. 19, c. 143ra); sostiene poi, contro ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...