Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Bonaventura da Bagnoregio
Gian Carlo Garfagnini
Ministro generale dell’ordine dei frati minori, Bonaventura è noto, oltre che per la sua statura intellettuale di teologo e mistico, anche come una sorta [...] Bagnoregio, La sapienza cristiana, cit., pp. 104-105).
In definitiva, la scienza dei filosofi, che mira al «compimento dell’intelletto», è solo un momento di passaggio, con l’esercizio delle virtù, verso la vera sapienza: lo stesso Socrate si dedicò ...
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IBN SA῾BĪN
Filosofo islamico d'ispirazione mistica, autore delle risposte alle questioni filosofiche dette 'questioni siciliane', poste da Federico II ai sapienti islamici del suo tempo.
Abū Muhammad [...] né a che proposito questa opposizione abbia luogo"); ciò nonostante, la interpreta come riferita alle specie dell'intelletto, e alla loro diversa interpretazione. Mehren ha fornito una traduzione, non priva di punti discutibili, di tale questione ...
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esperienza
Stefano De Luca
Conoscenza personale e diretta di una situazione
Per esperienza si intende, nel linguaggio comune, qualsiasi forma di conoscenza derivante dalla partecipazione personale a [...] (16°-17° secolo), fondatore dell'empirismo moderno ‒ bensì l'esperimento, ossia l'esperienza guidata e disciplinata dall'intelletto. Un altro filosofo inglese, John Locke (17° secolo), allargò il concetto di esperienza, includendo al suo interno ...
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SCIENZA
Pietro Corsi
(XXXI, p. 154)
Storia della scienza. - La storia della s. è una disciplina che sta vivendo un momento di grande vitalità ed espansione. In Italia, come in altri paesi e in particolare [...] e nell'orientare l'opera di molti scienziati-storici. Secondo una semplice quanto fortunata ricostruzione dello sviluppo dell'intelletto umano, Comte dichiarava che ogni impresa conoscitiva era destinata a passare attraverso tre fasi fondamentali: la ...
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Magia
Gilbert Lewis
Evoluzione del concetto
Il termine 'magia', di uso corrente, ha una lunga storia e ha assunto connotazioni diverse nel corso del tempo. Lo scetticismo nei confronti dei poteri o [...] e del pensiero nelle diverse società, e aveva come presupposto l'idea di una serie di stadi nell'evoluzione dell'intelletto, in cui si ha una progressiva separazione della magia dalla religione e dalla scienza. In seguito lo studio della logica ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Cesare Cremonini
Marco Forlivesi
Cesare Cremonini fu per oltre cinquant’anni docente di filosofia naturale nelle Università di Ferrara e di Padova, interprete e sostenitore dell’epistemologia e della [...] una qualche dottrina speciale, ossia una dottrina tale che egli non la possa ottenere con il lume naturale del suo intelletto», Ordinatio, Prologus, pars 1, q. unica, n. 1, in Id., Opera omnia, studio et cura Commissionis Scotisticae, 1950, p. 1 ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Vincenzo Gioberti
Marcello Mustè
Fin dall’inizio l’opera di Gioberti appare indirizzata alla ricerca del punto di intersezione tra una metafisica concreta e un pensiero politico capace di guidare il [...] riceverla dalla luce dell’intelligibile. L’errore di Rosmini, concludeva Gioberti, consiste nel ritenere che «l’ente costitutivo dell’intelletto umano è l’ente astratto e possibile, non l’ente concreto e reale»; e nel non avvertire che «l’astrazione ...
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PEREGRINI, Matteo
Erminia Ardissino
PEREGRINI (Pellegrini), Matteo. – Nacque a Liano, frazione di Castel San Pietro sull’Appennino bolognese, probabilmente intorno al 1595.
I biografi antichi, infatti, [...] per cui il savio è dissuaso dal servire in corte (rischio di perdere il proprio arbitrio, distacco da sapienza e intelletto, perdita di tempo), che vengono ribaltate nel corso dell’opera, dimostrando la necessità di assoggettare le genti al sapere ...
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Per I. si intende sia l’età della storia d’Europa compresa tra la conclusione delle guerre di religione del 17° sec. o la rivoluzione inglese del 1688 da un lato e la Rivoluzione francese del 1789 dall’altro, [...] più sulle basi irrecuperabili della metafisica razionalista, ma radicandoli nelle strutture a priori della sensibilità e dell’intelletto, così da sottrarli a ogni relativismo scettico. Tempo e spazio assoluti e le leggi della meccanica acquistavano ...
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Ogni cosa che il soggetto percepisce come diversa da sé ed esterna, quindi tutto ciò che è pensato, in quanto si distingue sia dal soggetto pensante sia dall’atto con cui è pensato (per lo più contrapposto [...] species, frutto del processo di astrazione, rappresentano le caratteristiche formali, sia a livello dei sensi sia a livello dell’intelletto, colte dal soggetto conoscente; rappresentano dunque l’o. in quanto presente al soggetto. Per G. Duns Scoto le ...
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intelletto1
intellètto1 part. pass. [dal lat. intellectus, part. pass. di intelligĕre «intendere»], letter. ant. – Inteso, conosciuto dalla mente: O luce etterna che sola in te sidi, Sola t’intendi, e da te intelletta E intendente te ami e...
intelletto2
intellètto2 s. m. [dal lat. intellectus -us, der. di intelligĕre «intendere», part. pass. intellectus]. – 1. a. In filosofia, la facoltà, propria dello spirito, di intendere le idee, di formare i concetti, di formulare giudizî,...