Biologia
Presenza in una popolazione di due o più genotipi per un dato carattere, o anche l’esistenza di una variazione fenotipica in una popolazione. Si parla di p. genetico quando un carattere mendeliano [...] divariabilità genetica. Secondo questa teoria, un così alto grado di eterozigosi comporterebbe un altissimo carico di o fasi cristalline, ognuna stabile in un certo intervallodi temperatura e pressione, aventi proprietà fisiche differenti e ...
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(App. II, I, p. 407; IV, I, p. 281)
Nell'ultimo decennio, si sono andate precisando sempre meglio le caratteristiche della b., come disciplina scientifica che, da un lato, si distingue per problemi e per [...] , ma sottoponendo la sua intrinseca variabilità a vincoli così rigorosi in condizioni così strettamente controllate, che esso non abbia altra possibilità di svilupparsi, almeno per un certo intervallodi tempo, che come sistema apparentemente ...
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Il termine complessità è oggi frequentemente usato, in campo scientifico, in contesti diversi. In quello dell'informatica, dell'analisi numerica e dell'ottimizzazione, corrisponde alla caratteristica quantitativa [...] che, nelle ipotesi fatte, in ciascun intervallodi durata significativa per l'evoluzione di x(t) il parametro p subisce differenze possono essere descritte in termini di quantità, di variazione e divariabilità degli organismi; nonché, semplificando, ...
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Cenni di storia e fondamenti metodologici. - Le origini. - La parola fu impiegata per la prima volta da K. Pearson (1857-1936) nel primo numero di Biometrika, la rivista nata a Londra nel 1901, che per [...] ogni caso efficiente. In breve, se la probabilità che l'osservazione x cada nell'intervallo dx si scrive f (x, θ) in cui θ è il parametro da divariabili - minore di quello reale - e analizzare il valore di sintesi di ognuna di queste variabili ...
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(XIII, p. 868; App. II, I, p. 847; IV, I, p. 681)
Negli ultimi dieci anni la ricerca embriologica ha avuto notevole impulso; tra gli argomenti di maggiore interesse sono da segnalare l'induzione embrionale [...] , l'interazione induttiva deve aver luogo in un intervallodi tempo ben determinato in modo che il sistema reagente di tessuti inducenti è ormai accertata, rimane il problema di come due soli fattori inducenti possano determinare l'alta variabilità ...
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Genetica
HHarold Leslie K. Whitehouse
Claudio Barigozzi
Leslie C. Dunn
Giuseppe Montalenti
di Harold Leslie K. Whitehouse, Claudio Barigozzi, Leslie C. Dunn, Giuseppe Montalenti
GENETICA
Genetica
di [...] un terreno contenente del normale 14N e a intervalli successivi di tempo, corrispondenti a una divisione cellulare, furono evoluzione. Tutti davano rilievo alla mutazione come fonte divariabilità e alla selezione naturale come processo primario del ...
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NEUROBIOLOGIA
János Szentágothai
Giorgio Macchi e Marina Bentivoglio
Organizzazione neuronale cerebrale e cerebellare di János Szentágothai
sommario: 1. Introduzione generale: formazioni laminari del [...] distale dell'assone leso. Il periodo di latenza è variabile; ad esempio, i fenomeni di rigenerazione negli assoni motori di ratto iniziano entro i due giorni successivi alla lesione. Durante tale intervallodi tempo i neurofilamenti e i microtubuli ...
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Evoluzione. Plasticità del fenotipo
Massimo Pigliucci
Lo studio della proprietà di un genotipo di produrre differenti fenotipi quando esso viene esposto ad ambienti diversi (plasticità fenotipica) rappresenta [...] domanda sull'eventuale esistenza divariabilità genetica della risposta plastica di famiglie geneticamente collegate (cresciute in un cospicuo numero di ambienti diversi) per ottenere stime di ereditabilità; inoltre, l'intervallodi confidenza di ...
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Neoplasie
FFrancesco Squartini e Luigi Califano
di Francesco Squartini e Luigi Califano
NEOPLASIE
Oncologia umana
di Francesco Squartini
sommario: 1. Introduzione. 2. Epidemiologia e frequenza: a) i [...] . La sopravvivenza dei tumori dopo trattamento incompleto è pure variabile e imprevedibile, come del resto lo sono i risultati di animali nei quali insorge la neoplasia, dalla notevole abbreviazione del tempo di latenza, cioè dell'intervallodi ...
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Uomo: origine ed evoluzione
Phillip V. Tobias
di Phillip V. Tobias
Uomo: origine ed evoluzione
sommario: 1. Definizione di uomo. 2. Le caratteristiche di Pongidae. 3. Le caratteristiche di Hominidae: [...] del 50% rispetto alla capacità media degli esemplari sudafricani di A. africanus. Non si trattava di un semplice spostamento verso i valori più alti della gamma divariabilità, ma di un aumento della capacità cranica tale da farlo collocare in ...
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digiuno intermittente loc. s.le m. Programma di pianificazione dei pasti caratterizzato da fasi cicliche di digiuno volontario o di riduzione dell'apporto calorico. ◆ [tit.] La moda del digiuno intermittente. / L'ultima tendenza in materia di...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...