E. di una funzione Data una funzione univoca f a valori reali, definita in un insieme I, si possono presentare le seguenti due possibilità: a) esiste un numero reale (e quindi infiniti) tale che tutti [...] (o inferiore), senza che tuttavia l’e. (superiore o inferiore) sia esso stesso un valore della f. Per es., la funzione y=x/(1+x) nell’intervallo (0, +∞) ha come e. superiore il valore 1, che però non viene assunto dalla funzione in nessun punto dell ...
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Nome della ventiduesima lettera dell’alfabeto greco e del segno che la rappresenta (maiuscolo Χ, minuscolo χ) corrispondente in origine al fonema consonantico velare occlusivo aspirato ‹kh›, trasformatosi [...] e una distribuzione teorica. Dato un campione x1, x2, ...., xN di una variabile aleatoria X, se si divide in n intervalli l’intervallo in cui sono compresi i valori x1, x2, ...., xN e si indica con pi la probabilità che X assuma un valore ...
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Diritto
1. Diritto civile
Nel diritto civile l’e. costituisce una ipotesi di anormalità nella esplicazione dell’autonomia privata e nei relativi regolamenti d’interessi, i quali conseguentemente si presentano [...] un istogramma con, in ascisse, gli scarti e, in ordinate, il numero di misure ni affette da scarto compreso in un intervallo di ampiezza Δξ; usando le frequenze νi = ni/n con cui si presentano gli scarti, resta immutata la forma dell’istogramma ...
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incremento
increménto [Der. del lat. incrementum, da increscere "aumentare"] [ALG] [ANM] Differenza tra due valori di una variabile (indipendente o dipendente), sinon. perciò di variazione (positiva [...] : v. processi stocastici: IV 608 c. ◆ [ANM] Teorema degli i. finiti: se f(x) e g(x) sono due funzioni continue in un certo intervallo I, esiste un punto interno a I dove il rapporto tra gli i. finiti delle due funzioni in I è pari al rapporto fra le ...
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Natalità
Gustavo De Santis
Natalità e fecondità
Con il termine 'natalità' si indica, sinteticamente, la frequenza relativa delle nascite per unità di tempo per unità di popolazione. E questo, come la [...] , sia per la maggiore disponibilità di dati, sia per la possibilità di individuare più facilmente, per le donne, i limiti dell'intervallo fecondo. In secondo luogo il tasso specifico così ottenuto, fx = N(x)/Dx (Dx = donne di età x), si chiama tasso ...
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Nyquist Harry
Nyquist 〈nü´qvist〉 Harry [STF] (Nilsby, Svezia, 1889, nat. SUA - Harligen, Texas, 1976) Ingegnere della American Telephone and Telegraph Corporation (1917) e poi dei Bell Telephone Laboratories [...] N. (v. sopra). ◆ [ELT] Frequenza di N.: tale frequenza interviene quando un segnale continuo viene campionato con un intervallo di tempo ³t; sono allora accessibili all'analisi soltanto le componenti armoniche del segnale che abbiano una frequenza f ...
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equazione di Euler-Lagrange
Daniele Cassani
Per funzioni reali di variabile reale f: ℝ→ℝ una condizione necessaria per avere un massimo o un minimo in un punto x0 dove f è derivabile, è che x0 risolva [...] u′(x))dx dove le funzioni ℒ:ℝ3→ℝ (lagrangiana) e u:[a,b]→ℝ sono regolari e inoltre, dati α,β∈ℝ, valgano agli estremi dell’intervallo [a,b] le condizioni u(a)=α, u(b)=β. Condizione necessaria affinché z(x) (nella classe di funzioni considerata) sia un ...
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In matematica, l’a. di un numero complesso non nullo z è l’anomalia del vettore che lo rappresenta nel piano di Argand-Gauss (➔ complessi, numeri); simbolo: arg z. Se z=a+i b, arg z è quindi l’angolo ϑ [...] definito (a meno di multipli di 2π) da cos ϑ=a/ρ, sen ϑ=b/ρ, ρ=√‾‾‾‾a2+‾‾‾b2. Spesso è conveniente definire un valore principale dell’a. considerando solo i valori di ϑ in un opportuno intervallo; le scelte più comuni sono −π〈ϑ≤π oppure 0≤ϑ〈2π. ...
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L'Ottocento: matematica. Metodi del calcolo numerico
Dominique Tournès
Metodi del calcolo numerico
Prima del 1870 l'analisi numerica non si era ancora sviluppata come disciplina autonoma; esisteva [...] errore di interpolazione fu Cauchy (1840). Egli dimostrò che l'errore è pari a:
dove ζ è un punto appartenente al più grande intervallo contenente i punti x0,x1,…,xn e x. Per sfruttare i valori situati dall'altro lato di x0 si possono utilizzare le ...
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tendenza
tendènza [Der. del lat. tendere "distendere"] [LSF] Andamento nel tempo di una grandezza, del quale s'intravede il carattere (crescente, decrescente, oscillante, ecc.) o il valore finale. ◆ [...] ; si deduce dalla combinazione dell'equazione di continuità con una forma integrata dell'equazione idrostatica. ◆ [GFS] Intervallo di t.: nella meteorologia, intervallo finito di tempo nel quale si misura la variazione dell'intensità di una grandezza ...
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intervallo
s. m. [dal lat. intervallum, comp. di inter «tra» e vallus «palo»; propr. «spazio tra due pali»]. – 1. In senso locale, lo spazio, la distanza che intercorre fra due oggetti, fra due persone, fra due o più punti di riferimento:...
intervallare1
intervallare1 agg. [der. di intervallo], non com. – Che si riferisce a un intervallo, che è o si frappone in un intervallo: periodi i. tra varie crisi epilettiche.