PURO
Guido Calogero
. Aggettivo largamente usato nella terminologia filosofica, specie dall'età di Kant in poi. Già nel sec. XVII il termine era stato usato dagli gnoseologi per designare l'attività [...] pura" fu quindi la forma trascendentale (spazio e tempo) di ogni intuizione empirica; "concetto puro dell'intelletto" la categoria operante la sintesi delle intuizioni nel giudizio; "ragion pura" il sistema universale dello spirito (tanto come ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
‘Stampe dell’Ottocento’. Oppure, lasciando il nostro Palazzeschi, potremmo constatare con Alberto Savinio come «il secolo decimonono, eccellentemente umanitario, fu chiamato con le parole stesse di Léon [...] ”» (N. Irti, L'età della codificazione, 19862, p. 3). Insomma, il ‘mondo di ieri’ ottocentesco – secondo la felice intuizione dello Stefan Zweig ricordato da Natalino Irti – come ‘mondo della sicurezza’; un mondo della sicurezza che, sotto il profilo ...
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Termine filosofico introdotto da G. Leibniz per indicare l’atto riflessivo attraverso cui l’uomo diviene consapevole delle sue percezioni, che di per sé possono anche rimanere inavvertite; l’a. è dunque [...] tutte le mie rappresentazioni», costituendo «l’unità trascendentale dell’autocoscienza». L’a. pura si distingue dall’a. empirica, che è la coscienza nella totalità del suo contenuto, in cui l’Io penso è fuso col dato dell’intuizione sensibile. ...
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MEMMO di Filippuccio
G. Neri
Pittore attivo a Siena e a San Gimignano, documentato dal 1288 al 1324.Le prime notizie fanno ritenere M. già adulto nel 1288, quando venne multato a Siena insieme al fratello [...] in margine alle biografie dei suoi parenti di maggior gloria - il figlio Lippo Memmi e il genero Simone Martini - se un'intuizione di Longhi (1948) non gli avesse assegnato, a San Gimignano, il ciclo affrescato con storie profane in una stanza della ...
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LEVERTOV, Denise
Biancamaria Tedeschini Lalli
Poetessa americana, nata a Ilford nell'Essex (Inghilterra) il 24 ottobre 1923; ha insegnato letteratura inglese in Olanda e negli Stati Uniti dove si è [...] poeti come R. Duncan e R. Creeley. L'interesse della L. per la cosiddetta "poesia organica" (ovvero una poesia "basata su di un'intuizione di un ordine o forma al di là delle forme di cui le forme tuttavia partecipino e di cui l'opera creativa dell ...
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Scrittore romeno, nato il 6 settembre 1819 a Bucarest, dove morì il 18 marzo 1865. È uno fra i più rappresentativi umoristi e romanzieri dell'epoca romantica, accanto a I. Creangă (v.). Cantore in una [...] così caratteristico e pieno di contrasti della società romena all'epoca dell'unione dei Principati, che evocò con rara intuizione nel suo capolavoro, il romanzo Ciocoii vechi òi noi (I vecchi e i nuovi villanrifatti, Bucarest 1863).
Bibl.: Cfr ...
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Croce, Gentile, le scienze
Stefano Zappoli
Un giudizio via via consolidatosi dopo il 1945 vuole che Croce e Gentile, e più in generale l’idealismo italiano, abbiano mantenuto un atteggiamento in qualche [...] formulazione organica del tema nel più ampio quadro del discorso sulla scienza:
La scienza, la vera scienza, che non è intuizione ma concetto, non individualità ma universalità, non può essere che scienza dello spirito, ossia di ciò che la realtà ha ...
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Filosofia
Processo logico-discorsivo (dal gr. apodissi) in virtù del quale si arriva a garantire la validità di un enunciato.
La nozione di d. venne introdotta da Aristotele che la definì come quella forma [...] , per cui la funzione della d. consiste nella giustificazione dei nessi di idee che non si rivelano immediatamente all’intuizione (J. Locke), ora l’aspetto logico, come processo di deduzione formale da premesse, modellato sul tipo della d. matematica ...
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Famiglia di pittori tedeschi i cui membri più noti sono: Johann Heinrich il Vecchio (Haina, Assia, 1722 - Kassel 1789), detto il T. di Kassel, studiò con van Loo a Parigi (1744); fu in Italia (1748-51) [...] specialmente ritrattista; diresse l'Accademia di belle arti di Lipsia e fu il più notevole dei T., il più dotato di intuizione psicologica e il più elegante. Wilhelm (propr. Johann Heinrich Wilhelm; Haina 1751 - Eutin 1829), anch'egli nipote di J. H ...
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Musicista (Colonia 1819 - Parigi 1880). Figlio di un cantore della sinagoga di Colonia, Giuda Eberscht, prese in seguito cognome dalla cittadina di O. in cui era nato il padre. Dal 1833 studiò violino, [...] del quale egli può essere considerato uno dei maggiori esponenti grazie all'incomparabile vis comica, alla genialità dell'intuizione teatrale e della caratterizzazione dei tipi e degli ambienti, all'estrosa varietà del discorso musicale, espressione ...
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intuizione
intuizióne s. f. [dal lat. tardo intuitio -onis; v. intuire]. – 1. Conoscenza diretta e immediata di una verità, che si manifesta allo spirito senza bisogno di ricorrere al ragionamento, considerata talora come forma privilegiata...
intuizionismo
s. m. [der. di intuizione]. – In filosofia, ogni concezione che assegna all’intuizione un ruolo privilegiato, come capacità di cogliere verità certe sia sul piano gnoseologico sia su quello morale: l’i. di Bergson contrappone...