formalismo
formalismo [Der. di formale] [LSF] Con rifer. a una determinata teoria, il meccanismo formale attraverso il quale viene descritta matematicamente, e successiv. applicata, la teoria: f. euleriano [...] (←), f. lagrangiano (←). ◆ [FAF] Concezione che esclude ogni ricorso all'intuizione o all'esperienza nella declinazione della teoria, che sarebbe così fondata solo su verità logiche. ...
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Filosofo e storico (Pescasseroli, 25 febbraio 1866 - Napoli, 20 novembre 1952). Studiò a Napoli, che divenne presto la sua dimora abituale. Scampato dal terremoto di Casamicciola (1883) in cui perdette [...] e storia: la prima è una forma di conoscenza che si distingue dalla storica e dalla scientifica, in quanto è "intuizione", indipendente dalla conoscenza razionale, dall'utilità e dalla morale, e s'identifica con la sua espressione. Ma certamente l ...
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Pensatore russo (Mosca 1794 - ivi 1856); affrontò nelle sue Lettres sur la philosophie de l'histoire (la prima fu pubblicata, nella versione russa, nel 1836; tre, nell'originale, nel 1862; altre quattro, [...] scoperte in Russia, nel 1935), per la prima volta, con spirito spregiudicato e con profonda intuizione, il problema della storia russa e delle divergenze (con predilezione per il cattolicesimo) tra la Russia e l'Occidente. La prima Lettera fruttò a Č ...
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Filosofo (Leonberg, Württemberg, 1775 - Ragaz, Svizzera, 1854); studiò nel seminario teologico protestante di Tubinga, dove strinse amicizia con Hegel e Hölderlin e dove conseguì il titolo di magister [...] una problematica affine a quella fichtiana cercando una spiegazione unitaria e genetica del sapere in base all'intuizione intellettuale e, soprattutto nei Briefe, dando particolare importanza al problema della possibilità del passaggio tra infinito e ...
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Filosofo statunitense (Cambridge, Massachusetts, 1839 - Milford, Pennsylvania, 1914). Nella sua opera più nota, l'articolo How to make our ideas clear, pubblicato nel Popular Science Monthly del gennaio [...] si fa cominciare la storia del pragmatismo americano, sostenne che la chiarezza non può essere raggiunta mediante l'intuizione o l'introspezione. Si tratta invece di definire il significato di un'idea scoprendo quali abitudini o conseguenze essa ...
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Filosofo del diritto (Meinz 1883 - presso Dixmude 1917), allievo di Th. Lipps e seguace di E. Husserl; fu prof. a Gottinga. Tentò l'applicazione del metodo fenomenologico nell'ambito del diritto, elaborando [...] con alcun sistema di diritto positivo o di diritto naturale, ma fondata, secondo l'impostazione husserliana, su un'intuizione delle essenze giuridiche a priori. Opere: Die apriorischen Grundlagen des bürgerlichen Rechts (1913; n. ed. 1953 col titolo ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] oggetti differenti: «alla scienza la materia e alla metafisica lo spirito». Ma scienza e metafisica hanno in comune l’intuizione, che coglie la realtà nella sua pienezza: infatti in ciò che hanno di essenziale, cioè nelle loro autentiche scoperte ...
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ufàil Medico e filosofo arabo di Spagna (Guadix, Granata, 1100 circa - Marrākesh 1185). Autore del romanzo filosofico Ḥayy ibn Yaqẓān, composto per dimostrare la conciliabilità della mistica con la religione [...] un'isola deserta, arriva non solo a scoprire e piegare al proprio bisogno le forze della natura, ma, per logica e intuizione, alla scoperta del Creatore stesso. Venuto poi in contatto con un musulmano che capita nella sua isola, vede il sostanziale ...
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Atto dell’intelletto (gr. νοῦς) o conoscenza intellettiva che Aristotele distingue dal sapere discorsivo (gr. διάνοια); la n. compone e dispone i noemi (nozioni conosciute immediatamente dall’intelletto) [...] fornisce le prime nozioni che costituiscono il fondamento delle sintesi e deduzioni dianoetiche. Di qui la superiorità della prima, intuizione del vero nella sua immota e perfetta unità e forma.
Nella fenomenologia di Husserl la n. è l’elemento ...
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La seconda rivoluzione scientifica: introduzione. Filosofia e pratica matematica
Umberto Bottazzini
Filosofia e pratica matematica
Quando si parla di 'seconda rivoluzione' scientifica si pensa di solito [...] insiemi astratti. Un insieme è definito come "una riunione in un tutto M di oggetti distinti e ben definiti della nostra intuizione e del nostro pensiero" e la sua potenza (o numero cardinale) è "quel concetto generale che, per mezzo della nostra ...
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intuizione
intuizióne s. f. [dal lat. tardo intuitio -onis; v. intuire]. – 1. Conoscenza diretta e immediata di una verità, che si manifesta allo spirito senza bisogno di ricorrere al ragionamento, considerata talora come forma privilegiata...
intuizionismo
s. m. [der. di intuizione]. – In filosofia, ogni concezione che assegna all’intuizione un ruolo privilegiato, come capacità di cogliere verità certe sia sul piano gnoseologico sia su quello morale: l’i. di Bergson contrappone...