Filosofo greco (n. Licopoli, Egitto, 203-206 - m. in Campania 269-270), massimo rappresentante del neoplatonismo antico. P. è autore delle Enneadi, cioè di sei gruppi di nove scritti ciascuno, raccolti [...] dall'Uno ha tratto origine. Ma d'altronde, in quanto l'Uno trascende ogni determinazione logica, la sua intuizione non potrà essere una conoscenza razionale (alla quale è necessariamente connessa la pluralità nella distinzione di soggetto e oggetto ...
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CARABELLESE, Pantaleo
Fulvio Papi
Nacque da Salvatore e da Isabella de Vincenzo a Molfetta (Bari) il 6 luglio del 1877, e nel seminario della città natale egli frequentò sia il ginnasio sia il liceo. [...] priori (mentre il C. afferma che la matematica è sì sintetica, ma non a priori). Infatti, l'intuizione essendo sempre secondo Kant intuizione del sensibile, il sentire si configura come essenziale al conoscere umano, ed esclude quindi l'essere in sé ...
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Filosofo e mistico svedese (Stoccolma 1688 - Londra 1772). Dotato di preparazione scientifica e ripetutamente soggetto di esperienze estatiche, volse la propria speculazione al sensibile e al rapporto [...] , il quale ne è l'ultima esplicazione in forma di macrorganismo. Espressione del fluidum è l'anima, recondita potenza di intuizione universale, che costituisce la diretta continuità con Dio, per recuperare la quale è sì necessaria la grazia, ma senza ...
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Filosofo (Parigi 1859 - ivi 1941). Fu prof. di filosofia al Collège de France dal 1910 al 1924. Nel 1927 gli fu conferito il premio Nobel per la letteratura. Fu membro dell'Academie française e rappresentante [...] della cieca immediatezza dell'istinto contrapposta allo schematismo dell'intelligenza strumentalizzatrice, B. esalta la funzione dell'intuizione, istinto consapevole e capace di autoriflessione. In Les deux sources de la morale et de la religion ...
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VICO, Giambattista
Fausto Nicolini
Filosofo, storico, giureconsulto e critico letterario.
1. Primi anni (1668-1686). - Terzultimo degli otto figliuoli di Antonio, figlio d'un contadino maddalonese e [...] e memoria), già frutto di attenta e matura riflessione (e non, invece, semplicemente di geniale, spontanea e giovanile intuizione); così, analogamente a Platone, che ne aveva investigato i principî nelle etimologie delle voci greche, il V., convinto ...
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Particolare forma di pensiero, che non segue regole fisse né legami logici, ma si presenta come riproduzione ed elaborazione libera del contenuto di un’esperienza sensoriale, legata a un determinato stato [...] ben presente in I. Kant che definisce l’i. come «facoltà di rappresentare un oggetto anche senza la sua presenza nell’intuizione», e pone netta differenza tra l’i. produttiva, se è «soltanto spontaneità», e l’i. riproduttiva se è «sottoposta alle ...
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Nel significato più ampio e generico, ogni singolo contenuto del pensiero, ogni entità mentale, e più in particolare, la rappresentazione di un oggetto alla mente, la nozione che la mente si forma o riceve [...] a parlare di εἶδος, con cui intendeva il contenuto oggettivo delle espressioni, ossia l’essenza ideale oggetto di un’intuizione non empirica, bensì eidetica (➔ eidetico).
Arte
Il valore assunto dal concetto di i. nel pensiero sull’arte deriva dall ...
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La civilta islamica: antiche e nuove tradizioni in matematica. Filosofia della matematica
Roshdi Rashed
Filosofia della matematica
Gli storici della filosofia islamica dimostrano un interesse molto [...] 'analisi, ma richiede dati e proprietà supplementari che dovranno essere scoperti. Conoscenza dei principî, ingegnosità e intuizione sono altrettanti mezzi che l'analista deve possedere per scoprire le incognite delle matematiche. Tuttavia, restano ...
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conoscenza
Stefano De Luca
Esperienza e ragione per ottenere un sapere certo
Esiste una conoscenza valida? E se sì, entro quali limiti? E come giungiamo a essa? A queste domande ha sempre cercato di [...] dimostrazioni" e sulle "sensate esperienze": le prime erano i ragionamenti logici attraverso i quali Galilei, partendo da un'intuizione e procedendo per congetture, arrivava a formulare un'ipotesi; le seconde erano le esperienze fatte con i sensi ...
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Filosofo e pedagogista tedesco (Oldenburg 1776 - Gottinga 1841). Pensatore che esercitò profondi influssi sulla scuola tedesca fino alla prima guerra mondiale, ricollegandosi direttamente a Kant considerò [...] mezzi, svelandole il meccanismo psichico dell'alunno. Il fine dell'educazione è la formazione del carattere morale. L'intuizione atomistica e matematizzante della realtà, il ripudio di ogni idea di svolgimento, la riduzione di ogni forma di attività ...
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intuizione
intuizióne s. f. [dal lat. tardo intuitio -onis; v. intuire]. – 1. Conoscenza diretta e immediata di una verità, che si manifesta allo spirito senza bisogno di ricorrere al ragionamento, considerata talora come forma privilegiata...
intuizionismo
s. m. [der. di intuizione]. – In filosofia, ogni concezione che assegna all’intuizione un ruolo privilegiato, come capacità di cogliere verità certe sia sul piano gnoseologico sia su quello morale: l’i. di Bergson contrappone...