PETRARCA, Francesco
Enrico Carrara
Nella gloria della poesia italiana è il secondo, dopo Dante e prima del Boccaccio, dei suoi grandi e venerati patriarchi; ma nella storia della formazione spirituale [...] tiranni" dello zio; restò a presenziare la cerimonia dell'investitura; fu padrino del figlio del violento Bernabò e della suo autore l'operetta s'impresse come codice d'una sua laica "regola" di vita, alla quale si compiaceva esortare gli amici ...
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MONGOLI
Paul PELLIOT
Renato BIASUTTI
Gioacchino SERA
. Il nome. - Il nome dei "Mongoli" (Monghol, plur. Monghod) compare per la prima volta in un testo cinese risalente a circa l'800 d. C., sotto [...] l'imperatore mongolo di Pechino, e ne ricevevano un sigillo d'investitura. Sotto Abū Sa‛īd (1316-1335) le ambasciate in portare tale potenza all'apogeo. Educato a Lhasa, rientro nella vita laica alla morte del padre, consolidò a poco a poco il suo ...
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Le origini del feudo racchiudono molti problemi non ancora interamente risolti. Chiara non è neppure l'origine della parola, che nelle sue prime menzioni appare nel Mezzogiorno della Francia con la forma [...] tener soggetta l'Italia, poco fidandosi della feudalità laica che aveva cagionato tante lotte intestine nel periodo però si trattava di feudi molto importanti, con diritti comitali, l'investitura si dava con la consegna d'una o più bandiere. In questo ...
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Ritualismo
Gregory Smith
(v. rito, XXIX, p. 466)
In antropologia culturale il termine ritualismo si riferisce alla tendenza che porta a conformare i comportamenti umani a norme culturali di valore essenzialmente [...] di legge, comunque culminanti nella liturgia religiosa o laica della sepoltura. Lo scopo che il r. persegue re divino quando venga meno alle sue funzioni di garante: l'investitura non lo rende solo personalmente responsabile del benessere, ma anche ...
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Associazione di fedeli eretta per l'esercizio di opere di pietà e di carità con una regolare organizzazione, e avente per scopo anche l'incremento del culto pubblico. A differenza delle congregazioni, [...] frutto migliore che l'azione ecclesiastica ebbe sulle masse dei laici fu la creazione di nuove confraternite (se pur giuridicamente , il quale, fra l'altro, dava il diploma d'investitura ai nuovi capi, eletti, di ciascuna confraternita. In Egitto, ...
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Con questo nome sono designati comunemente, dalla città di Albi, gruppi di eretici, affini ai catari, del mezzodì della Francia; sebbene più esattamente si sarebbero dovuti designare dalla città di Tolosa, [...] di Pamiers) per regolare i rapporti fra nobiltà laica, prelati e vassalli. Simone avrebbe voluto conquistarsi Innocenzo III obbligò Simone a farsi dare dal re di Francia l'investitura dei feudi conquistati e a riconoscere così la sua sovranità, e ...
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FEDERICO II di Svevia, imperatore, re di Sicilia e di Gerusalemme, re dei Romani
Norbert Kamp
Nacque il 26dic. 1194, due giorni dopo che il padre, l'imperatore Enrico VI di Svevia, era stato incoronato [...] incoronare il figlio re di Sicilia. Il fatto che dopo questa investitura il titolo di re dei Romani, fino ad allora attribuito a canto le posizioni di F., sostenitore di una concezione laica dello Stato opposta alla supremazia dei papi basata sul ...
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Diritto
Giovanni Pugliese
Sommario
Parte prima. Aspetti del fenomeno giuridico nel tempo e in diversi luoghi e gruppi sociali.
1. Congetture sulle comunità primitive. 2. Cenni sui diritti del Vicino [...] - con l'attribuzione a essi, mediante una speciale investitura, dei poteri di goderle e governarle autonomamente in cambio la restante parte era oggetto di uno o più fra i diritti laici vigenti al suo fianco e capaci di delimitarne la portata. Giova ...
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ASIA
C. Silvi Antonini
L'attuale distinzione, convenzionale, fra Europa e A. risale al congresso di Vienna del 1815, nel quale furono fissati i confini della Russia europea sulla linea Ural-Caspio-Caucaso [...] celebrativa, riguardano sempre il sovrano, sono cioè scene di investitura e trionfi. Per le prime lo schema fisso della dell'universo. E ancora, in ambedue i casi, un'arte 'laica', perché il concetto di sacro, di 'confronto diretto' con la ...
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L'ETA MODERNA
Mario Caravale
I fermenti quattrocenteschi
La fine del concilio di Basilea può essere assunta come momento conclusivo di una lunga stagione della storia della Chiesa occidentale segnata [...] concilio continuava, peraltro, a esser visto nel mondo laico come momento massimo di quella partecipazione alla vita annullare le delibere dell'assemblea francese e a rifiutare l'investitura canonica ai vescovi da quel momento nominati dal re. Ma ...
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vescovo
véscovo s. m. [lat. epĭscŏpus, dal gr. ἐπίσκοπος, propr. «ispettore, sovrintendente»]. – 1. Nel periodo ellenistico, soprintendente a varî uffici di carattere sacro o profano. 2. a. Nel cristianesimo primitivo, e in molte Chiese cristiane...