pusillanimi (o vili, o ignavi)
Fiorenzo Forti
Gli antichi commentatori definiscono generalmente p. o vili l'anime triste di coloro / che visser sanza 'nfamia e sanza lodo, il primo gruppo di spiriti [...] dalla cieca vita senza speranza di morte e dall'invidia d'ogni altra sorte, afilotimi e p., questi la prima cantica della D.C., Roma 1855; G. Faucher, Accidioso o invidioso fummo, Napoli 1892; N. Zingarelli, Gli sciagurati e i malvagi dell'Inferno ...
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Nardi, Iacopo
Alessandro Montevecchi
Nacque a Firenze il 20 luglio 1476 da Salvestro e Lucrezia di Bardo, in una famiglia appartenente al «popolo grasso». Ebbe una formazione umanistica e forse fu discepolo [...] pp. 4-5) o l’intervento in Italia di Carlo VIII (ed. Arbib, 1° vol., pp. 29 e 56), oppure sono causate dai vizi di superbia, invidia e avarizia (ed. Arbib, 2° vol., pp. 11-12). La parte più organica dell’opera è quella che si svolge dal 1498 al 1512 ...
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ne ('nde)
1. Della particella ‛ ne ' due sono le funzioni: a) sostitutiva-riferenziale, sia come pronome (v. 3.) che avverbio (v. 3.1.); b) pronominale, con significato di " (a) noi " (v. 4.). La prima [...] per girsene sospese. Il valore di moto da luogo è chiaro, invece, in Vn XL 13 lagrimando n'uscirete pui, e XXVI 11 6 nulla invidia a l'altre ne procede. In Vn III 12 14 appresso gir lo ne vedea piangendo, ‛ ne ' oltre che a gir può riferirsi anche a ...
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DE LIGNAMINE (Del Legname, La Legname, o Legname), Giovanni Filippo
Carmelo Alaimo
Nacque intorno al 1428 a Messina da nobile famiglia. La data di nascita è desumibile dalla dedica dell'Herbarium di [...] più volte nelle dediche alle sue opere e da dire in una lettera a suo zio, l'abate Marco, "ma io non curo l'invidia, né ho da temerla, perché non sono ricco, né senatore ma amante di virtù, e di lettere" (cfr. Ortolani). Era sincero perché, anche se ...
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GARIBALDI, Menotti
Giuseppe Monsagrati
Nacque il 16 sett. 1840 in un campo militare tra il villaggio di Mustarda e la città di San Simon, nella Repubblica brasiliana di Rio Grande do Sul, da Giuseppe [...] al paese un vero salto di qualità, perché - affermava - "Roma quando avrà intorno a sé duecentomila lavoratori, desterà l'invidia di tutte le città del mondo" (Casella, p. 113). Approfittando della liquidazione dell'asse ecclesiastico, tra il 1874 e ...
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GENTILE (Gentile Pignolo), Deodato
Dario Busolini
Nacque a Genova nel 1558, dalla nobile famiglia Pignolo che era stata ascritta all'"albergo" dei Gentile, con la riforma del 1528.
Avviato, secondo [...] al carcere perpetuo, restò nel popolo la convinzione che la terziaria fosse stata accusata ingiustamente dal nunzio per invidia, poiché questi all'avversione della Di Marco, protetta dai gesuiti, contrapponeva singolarmente una profonda devozione per ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Roberto Gamberini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il modello di poema eroico fornito dal Tasso influenza il genere epico secentesco europeo, [...] altri di minor grido, abbiamo que’ due sovrani lumi della lingua e dell’età nostra, l’Ariosto e ’l Tasso, che l’invidia può bene in questa fresca età scuotere e travagliare; ma non farà già ella, che ne’ secoli, che verranno, non sieno illustri ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Esclusa dal grande giro della committenza religiosa, la pittura si sviluppa in Inghilterra [...] , non dipinge esclusivamente gentiluomini imparruccati e togati o nobildonne incipriate.
Con una disinvoltura che Thomas Gainsborough gli invidia – “Diavolo d’un uomo, com’è vario!” – Reynolds passa dal grand style al ritrattino affettuoso e all ...
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MELOSIO, Francesco
Marco Catucci
– Nacque a Città della Pieve, presso Perugia, il 9 genn. 1609 da Federico e da Maddalena Isabella Brizi. La famiglia paterna figura negli elenchi dei nobili pievesi [...] lodi del giovane Ferdinando.
Ancora dal Piemonte, nel 1654, il M. mandò a Rosa un capitolo ispirato alla Satira dell’invidia composta alcuni mesi prima dal pittore. Fu questo probabilmente l’ultimo anno di servizio presso il duca di Savoia. A Perugia ...
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DONÀ (Donati, Donato), Nicolò
Roberto Zago
Figlio di Giovanni di Nicolò di Luca e di Elisabetta Morosini di Cristoforo nacque a Venezia il 28 genn. 1539 (more veneto, 1540 more communi).
Ultimogenito [...] - che potranno sempre accomodarsi in essa o tutti o la maggior parte di loro".
Fama, considerazione e fortuna economica attirano anche invidia e maldicenza e il D. non sfuggi a questa sorte. Si attirò la nomea di spilorcio. La sua propensione al ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...