FALCONIERI, Costanza
Raffaella De Rosa
Nacque a Roma intorno all'anno 1764. Era figlia, insieme con Alessandro, primogenito, Nicola, Isabella, Girolamo e Carlo, di don Mario, nobile romano coscritto, [...] santa Costanza Falconieri, sonetto dedicato a s. e. don Nicola da Tolentino). I poeti satirici romani, spinti soprattutto dall'invidia per la fortunata condizione di V. Monti in casa Braschi, insinuarono soprattutto che l'amore per la F. aveva già ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Da Lessing a Verri, da Muratori a Voltaire, la riflessione letteraria diventa militante [...] sul commercio dei grani – informato da Madame d’Épinay, propone il testo aulico dell’iscrizione: “Voltairo devicta invidia saeculi suo miraculo Aere eruditorum conlato”. E concorrendo all’opera dello scultore Pigalle i letterati éclairés sottolineano ...
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BLASIS, Carlo de (Carlo Blasis)
Vittoria Ottolenghi
Nacque a Napoli, il 4 nov. 1795, da Francesco Antonio de Blasis e Vincenza Coluzzi de Zurla.
Il padre, figlio di un alto ufficiale spagnolo, fu noto [...] Amaturo.
Secondo il Regli, i Blasis lasciarono la Scala "per una di quelle mute e ignobili guerre che suol muovere l'invidia". Tuttavia è probabile che il B. desiderasse portare i suoi metodi di insegnamento e le sue teorie verso più aperti orizzonti ...
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Mania
Adolfo Pazzagli
Il termine mania (dalla radice greca μαν- del verbo μαίνομαι, "smaniare, essere pazzo") era usato un tempo nel linguaggio medico per indicare vari tipi di affezioni psichiche ed [...] al rapporto con il paziente maniacale, nel quale la negazione della dipendenza e del bisogno possono manifestarsi attraverso l'invidia, la distruttività, il disprezzo anche verso il curante; quest'ultimo può essere spinto, specie se impegnato ma non ...
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MARTELLINI, Sebastiano
Rosa Marisa Borraccini
(Bastiano, Bastianus Petri). – Nacque nel 1548 a Macerata. Il suo nucleo familiare era composto dalla moglie «donna Cleria, con quattro figlioli e la serva» [...] la testa e la coda di un serpente annodato tra le fiamme su un’incudine, con il motto «Plectenda sic est invidia»; raramente è senza motto e in un caso è accompagnata dall’inscriptio «Sic cognoscitur virtus», sconosciuta ai repertori (Boccacci ...
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TEMPESTI, Giovanni Battista
Stefano Renzoni
– Nacque a Volterra il 9 agosto 1729 dal pittore Domenico, di Pisa, e da Maria Stefania Angeli, volterrana (Renzoni, 2012). Trasferitasi la famiglia a Pisa [...] ; S. Paolo brucia i libri pagani e La Fede e la Mansuetudine allontanano Minerva e precipitano la Vanità e l’Invidia (1782-83) nella sala dell’Udienza. Sono affreschi di grande impatto scenografico, ma il cui effetto fu almeno in parte diminuito ...
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CESTARI (Cestaro), Gennaro
Maria Aurora Tallarico
Secondogenito di quattro fratelli, nacque a Napoli il 19giugno 1753 da Serafina de' Sio, di famiglia napoletana, e da Giacomo Cestaro, professore nell'Accademia [...] giustificazione, respingendo le accuse di coloro che, a suo parere, non per amore di scienza avevano suscitato lo scandalo, ma per invidia per i suoi meriti dottrinali e ancor più per le sue attuali fortune.
L'opera contiene le osservazioni e le note ...
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sangue
Alessandro Niccoli
Ricorre in tutte le opere meno che nella Vita Nuova, con il significato e in usi estensivi tuttora comuni; due esempi nel Fiore, nessuno nel Detto.
In Pg V 74 Iacopo del Cassero, [...] CIII 45; vidivi entro terribile stipa / di serpenti... / che la memoria il sangue ancor mi scipa, If XXIV 84; Fu il sangue mio d'invidia sì rïarso, / che..., Pg XIV 82; Men che dramma / di sangue m'è rimaso che non tremi, XXX 47.
Attraverso il s., si ...
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BENTIVOGLIO, Annibale
Ottavio Banti
Figlio naturale di Antonio, nacque a Bologna nel 1413. Secondo il Ghirardacci, Antonio e Gaspare Malvezzi si sarebbero "piacevolmente" contesi, oltre alla madre, [...] e Venezia e, quindi, nel quadro della grande politica italiana.
Da questo stato di cose, tuttavia, derivavano anche l'insofferenza, l'invidia e la gelosia di quanti, come i Canetoli e i loro partigiani, si vedevano messi in disparte o in ombra dalla ...
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Fine (sost.; fino, in rima, nel Detto)
Vincenzo Valente
Come sostantivo, con sensi diversi, ma essenzialmente per indicare " termine ultimo " di luogo, di tempo, di azioni o cose con determinazioni espresse [...] vera è la buona dilezione... fine de la Filosofia è quella eccellentissima dilezione; XV 9; XV 10 li Santi non hanno tra loro invidia, però che ciascuno aggiugne lo fine del suo desiderio; IV IV 1 la umana civilitade, che a uno fine è ordinata, cioè ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...