beatitudine (beatitudo)
Freya Anceschi
Giorgio Stabile
Il termine è usato da D., conformemente al termine latino beatitudo, per indicare lo stato di felicità più o meno perfetta, che angeli e beati [...] alla sapienza che la natura di ciascuno può apprendere. E questa è la ragione per che li Santi non hanno tra loro invidia, però che ciascuno aggiugne lo fine del suo desiderio, lo quale desiderio è con la bontà de la natura misurato, D. sostituisce ...
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È un veicolo stradale che ha in sé i mezzi per la sua propulsione, pur non procedendo su rotaie, come i veicoli indicati genericamente col nome di automotrici.
Storia. - Nel sec. XIII, e precisamente intorno [...] dal traffico richiedeva mezzi assai più potenti, e le ferrovie meglio rispondevano alle nuove richieste. Tale fatto, misto all'invidia e alla tema di concorrenza, riunì le compagnie ferroviarie ai cocchieri, che insieme mossero guerra alle compagnie ...
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Poeta, diede alle lettere italiane, assai povere fin allora di buone tragedie, un grande teatro tragico; cittadino, ebbe con maggior chiarezza di ogni altro suo precursore il concetto dell'unità politica [...] son poi i capolavori del Nostro. Nel Saul il vecchio eroe, le cui forze fisiche e spirituali decadono, sente lottare in sé l'invidia pel giovine eroe che lo soppianta, David, e l'affetto e l'ammirazione che ha per lui come suo genero e difensore e ...
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Principe dei poeti giambici, può anche esser detto col Crusius, senza iperbole, il fondatore della lirica greca. Nacque nell'isola di Paro, una fra le maggiori Cicladi. La cronologia, malcerta per gli [...] sé stesso, se pur non parla d'altri, tormentato dai pidocchi (137): mendicante che, in fondo, come un suo umile personaggio, non invidia Gige né i tiranni (la parola compare in A. per la prima volta) né gli dei (25). Per sé o per altri lanciava ...
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Imperatore romano che governò dal 117 al 138. Publio Elio Adriano era nato nella provincia Baetica ad Italica (oggi Santiponce, non lungi da Siviglia), antica colonia romana, fondata dagli Scipioni durante [...] , già poco disposti ad ammettere una superiorità di Adriano e malcontenti di essere stati trascurati per lui. Si sussurrò di invidia verso il predecessore quale movente principale di tanto prudente astinenza, e l'eco di tali maldicenze arrivò sino ai ...
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È il più tipico e il più famoso rappresentante della poesia e della filologia dell'età alessandrina: vale a dire di quella tendenza letteraria nella quale l'esercizio della poesia era deliberatamente congiunto [...] il poeta si sentiva un poco somigliante, per aver combattuto e vinto le proprie battaglie - battaglie di letterato - contro gl'invidiosi.
Sembra che il giovane C. abbia formato la sua istruzione ad Atene, fra il 300 e il 290 circa, quando ancora ...
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Uno dei maggiori rappresentanti della più antica filosofia greca. Nacque, secondo testimonianze quasi unanimi, in Abdera. Però regnano incertezze sia sulla data della nascita (fra il 470 e il 457 a. C.) [...] . È vero che nel saggio la ragione è guida sufficiente di condotta: ma siccome nella realtà di fatto l'invidia è il principio delle lotte civili sono necessarie le norme giuridiche.
Notevole importanza storica per gl'influssi esercitati sul pensiero ...
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Gare pacifiche per la conquista di premî stabiliti al miglior concorrente, espressione caratteristica dello spirito greco, proclive allo sviluppo di ogni migliore dote personale, fisica o morale, come [...] erano sorti in Grecia, e in cui solo e veramente potevano fiorire, nel consenso spontaneo delle moltitudini e fra l'invidia e l'ammirazione degli stranieri.
Bibl.: P. Fabre, Agonisticon, in Gronovio, Thes., VIII, 7; H. Krause, Gymnastik und Agonistik ...
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MARLBOROUGH, John Churchill, primo duca di
Florence M. G. Higham
Nacque ad Ashe (Devonshire) nel maggio o giugno 1650. Il padre e il nonno erano gentiluomini di campagna, assai danneggiati durante le [...] fu eccellente. La mancanza di grandi idealità o di principî elevati nocquero alla sua grandezza come uomo; ma l'invidia dei contemporanei lo ha probibilmente calunniato sotto molti aspetti.
Nella vita del M. ebbe notevolissima parte la moglie, Sara ...
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Breve storia dell'anticlericalismo
Fulvio Conti
Questioni di lessico
Secondo Guido Verucci, uno dei maggiori studiosi dell’Italia laica prima e dopo l’Unità, per riprendere il titolo di un suo noto [...] furono assai diversi. Gli anticlericali italiani, per esempio, guardarono sempre con un misto di ammirazione e d’invidia alla Terza Repubblica francese, capace di realizzare una vera laicizzazione e di arrivare infine alla separazione fra Chiesa ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...