FOSCARINI, Antonio
Roberto Zago
Nacque a Venezia il 27 ag. 1570, terzogenito di Nicolò di Alvise del ramo di S. Polo, e di Maria Barbarigo di Antonio, sposatisi nel 1556. Dall'unione nacquero altri [...] , servitori e collaboratori del F., molti dei quali utilizzarono l'occasione per sfogare malanimo, rancore politico o semplice invidia. Dieci anni di vita pubblica e privata furono setacciati senza trascurare nulla degli atti, del carattere e degli ...
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COSTANZA di Svevia, regina d'Aragona e di Sicilia
Ingeborg Walter
Nacque tra il 1249 e il 1250, prima comunque della morte dell'imperatore Federico II suo nonno (13 dic. 1250), come afferma espressamente [...] situazione. Secondo il cronista Macalda, donna ambiziosa ed altera, si sarebbe messa in aperto contrasto con C. per invidia, respingendo tutte le manifestazioni di benevolenza della regina nei suoi confronti, e comportandosi come se lei stessa fosse ...
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GRATAROLI (Gratarolo), Guglielmo
Alessandro Pastore
Nacque a Bergamo il 16 maggio 1516 da Pellegrino, di una famiglia originaria di San Giovanni Bianco in Val Brembana e trasferitasi a Bergamo nel corso [...] libri di alchimia, salvo poi praticarla in segreto. Anche qui non mancano le pieghe autobiografiche, quando il G. denuncia l'invidia dei nemici ipocriti e anticristiani, di cui tuttavia dichiara di non temere gli attacchi, in quanto il suo intento è ...
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Platone (Plato)
Marta Cristiani
Filosofo greco. Nato in Atene nel 428/427, da famiglia aristocratica, ebbe un'educazione adeguata alla sua classe e fu iniziato alla filosofia dall'eracliteo Cratilo: [...] forme separate sulla materia: cfr. METAPH. I 6, 988a). Dall'originario concetto platonico, secondo il quale la divinità creatrice, esente da invidia, desidera che le cose siano simili il più possibile a sé stessa (cfr. Pd VII 73-75 Più l'è conforme ...
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tra (fra)
Aldo Duro
La preposizione tra è presente in D. con 199 occorrenze, delle quali 142 nella Commedia, 22 nella Vita Nuova, 2 nelle Rime e 3 nelle Rime dubbie (una di queste ultime, però, come [...] e me; Cv III XI 8 sì che familiaritade e manifestamento di benivolenza nasce tra loro, e XV 10 li Santi non hanno tra loro invidia; Pg XVI 21 parea tra esse ogne concordia; Pd XXII 32 la carità che tra noi arde; più raramente unilaterale, cioè in una ...
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CIAMPOLI, Giovanni battista
Augusto De Ferrari
Nacque a Firenze nel 1590 da antica e nobile (ma non ricca) famiglia, che, come ramo dei Cavalcanti, risale al 1300.
Poco si sa del padre, Lodovico, e [...] encomiastici (per Cosimo de' Medici, il card. Barberini, il Cesarini ecc.) e d'occasione; i temi sono spesso scontati: l'invidia delle torti, la corruzione presente, il volgo calunniatore; la vena moralistica del C. tende a porgere di sé l'immagine ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Patrizia Stoppacci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nato pochi mesi prima di Shakespeare, morto violentemente (ucciso in una rissa di [...] rivale Ben Jonson. Che fu ucciso, questo è sicuro, ma ad opera di un grande rivale ancora più invidioso, William Shakespeare”. O quelle di Guido Fink che, riprendendo il gioco in un articolo del 1993 sul Messaggero, rilegge quell’ipotesi e scrive ...
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andare
Freya Anceschi
. Lo ‛ spettro d'azione ' dantesco del verbo è esaurientemente documentato, per quanto riguarda la lingua antica, dalle sue 600 occorrenze, ricche di valori semantici e varie nelle [...] il nodo; così pure XXIII 14), o il suo ripetersi (Pg XIII 30 dietro a noi l'andò reiterando, ripeté l'esempio d'invidia punita, e XIII 131 Ma tu chi se', che nostre condizioni / vai dimandando), o anche, più semplicemente, in qualche caso, la sua ...
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amare
Emilio Pasquini
Come i sostantivi ‛ amore ', ‛ amante ' e ‛ amanza ' (v.), anche il verbo non ha per lo più sfumature moralmente negative (o di lasciva) presso D.; è quindi sintomatico che la [...] , e filosofia non volge lo sguardo suo dolcissimo a l'altra parte (XXX 6); il mal... del prossimo, in Pg XVII 113 e, per l'invidia, 120 onde s'attrista sì che 'l contrario ama; la virtù, in XVI 47 quel valore amai / al quale ha or ciascun disteso l ...
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Machiavelli, Niccolò
Antonio Enzo Quaglio
Nella Firenze laurenziana nella quale si svolse la sua educazione letteraria, probabilmente il M. lesse, giovinetto, la Commedia nell'edizione commentata dal [...] rispettivamente XX 130, XXVIII 27, XXV 2), che dovrebbero far arrossire ed emendare il rivale, e invece destano l'invidia dell'imitatore piuttosto che il disprezzo del concittadino cinquecentesco. E del resto, prima di procedere per le proprie strade ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...