PALLAVICINO, Gian Luca
Cinzia Cremonini
PALLAVICINO (Pallavicini), Gian Luca. – Nacque a Genova il 23 settembre 1697 da Giuseppe (1672-1726), patrizio genovese discendente dalla linea dei marchesi di [...] e i visitatori della corte, ma il suo protagonismo e il tentativo di scardinare equilibri in vigore da secoli avevano scatenato invidia e rancore.
Si allontanò da Milano nell’autunno del 1753 a compimento del triennio di governo. Dopo essere stato al ...
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GUERRALDA, Bernardino
Paolo Tinti
Nacque a Vercelli nella seconda metà del XV secolo; su di lui restano poche e frammentarie notizie. Già sul finire del XV secolo si trasferì a Venezia, così come Giovanni [...] (senza data e tipografo, collocabili tra il 1531-32 e il 1535) Lorenzo Venier individua nell'ignoranza e nella maligna invidia per le stampe d'Ancona l'ostracismo dei tipografi nei confronti dell'opera aretiniana.
L'ultima opera stampata dal G. è ...
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CARDINALI, Luigi
Nicola Parise
Nato a Velletri il 6 ag. 1783 da Domenico Antonio e da Anna Maria Barberi, compì i primi studi frequentando le scuole pubbliche ed il collegio dei padri della Dottrina [...] addirittura al papa la volontà di farlo cardinale, se avesse abbracciato lo stato ecclesiastico. Ma una "buffa d'invidia" avrebbe impedito la realizzazione del progetto (Angeloni). In ogni caso, lo svolgimento della sua attività diplomatica non ...
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ADALBERTO di Toscana
Gina Fasoli
Figlio di Adalberto I e di Rottilde, è documentato quale marchese di Toscana dall'884 al 915. Era soprannominato "il ricco", non solo per le proprietà fondiarie, ma [...] di ritorno da Roma, per motivi forse più gravi di quelli prospettati dal cronista Liutprando, che parla dell'invidia e della diffidenza destata nell'imperatore dalla ricchezza e magnificenza del marchese. A. fu comunque il principale responsabile ...
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BUONACCORSI, Biagio
Gaspare De Caro
Figlio di Buonaccorso di Filippo, nacque nel 1472, presumibilmente a Firenze. Ben poco si sa della sua formazione giovanile. È probabile che compisse nello Studio [...] raccomandarne la lettura, ma insiste perché lo scritto dell'amico sia difeso "contro a tutti quelli che per malignità o invidia lo volessino, secondo l'uso di questi tempi, mordere e lacerare" (Tommasini, II, p. 91).
Non si hanno notizie biografiche ...
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CAMPI, Paolo Emilio
Claudio Mutini
Appartenente a famiglia nobile cittadina, nacque a Modena il 6 apr. 1729 da Cesare e da Cecilia Donesmondi. Nel 1743 fu iscritto al Collegio dei nobili di S. Carlo, [...] cose, che per l'appunto sono atte a distruggere e smungere l'idee poetiche piuttosto che a fecondarle. Io porto invidia a chi è libero nello scegliere e nel comporre, e rileggendo la nobilissima sua tragedia, riconosco maggiormente la bellezza di ...
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Aggressivo, comportamento
Irenäus Eibl-Eibesfeldt
Definizione
Il termine 'aggressione' deriva dal verbo latino aggredi, che può essere inteso sia nel senso di assalire, sia nel senso di far fronte a [...] classificazione disparati: si è fatto riferimento a presunti stimoli scatenanti (come il dolore), a presunte motivazioni (invidia, fame, ecc.) o a criteri funzionali (aggressione punitiva). È stato inoltre affermato che queste categorie corrispondono ...
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GADDA, Carlo Emilio
Giorgio Patrizi
Nacque a Milano il 14 nov. 1893 da una famiglia originaria di Fagnano Olona, presso Varese.
Il padre, Francesco Ippolito, fratello di un ministro dei Lavori pubblici [...] e risentimenti, di euforie e di malinconie: la timidezza, l'"eccitabilità che atterrisce ad ogni ostacolo, ad ogni prova", l'invidia per colui che "non pensa troppo, che non si macera in mille considerazioni, che non pondera i suoi atti col bilancino ...
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COLLETTA, Pietro
Alfonso Scirocco
Nacque a Napoli il 23 genn. 1775 da Antonio, avvocato, e da Maria Saveria Gadaleta, terzo di sette figli. Di indole vivace e ribelle, fu poco seguito dai genitori. [...] Giuseppe, dopo aver coltivato una relazione con una matura e ricca gentildonna. Tutto ciò contribuì a renderlo oggetto di invidia, gelosia, accuse di arrivismo. Fu mal vista, perciò, la promozione a tenente colonnello del genio, con il mantenimento ...
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BANDELLO, Matteo
Natalino Sapegno
Nacque nel 1485 a Castelnuovo Scrivia, in territorio a quei tempi lombardo, da famiglia nobile e antica.
È possibile che i suoi avi avessero, sotto Ottone I, titolo [...] avrebbe preferito rimanere "povero e fido" piuttosto che "ricco senza onor e stima"), alla persecuzione di Marino Caracciolo, ali, "invidia" di molti e all'ingratitudine di Francesco II Sforza. Da taluno si è pensato che egli avesse avuto parte nella ...
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invidia1
invìdia1 s. f. [dal lat. invidia, der. di invĭdus: v. invido]. – 1. Sentimento spiacevole che si prova per un bene o una qualità altrui che si vorrebbero per sé, accompagnato spesso da avversione e rancore per colui che invece possiede...
invidiabile
invidiàbile agg. [der. di invidiare]. – Che è tale da poter essere invidiato; in genere di cosa che per la sua qualità o condizione eccita in altri l’invidia (nel senso attenuato di questa parola), il desiderio o anche solo l’ammirazione,...