GNOLI, Teresa
Raffaella Di Castro
Nacque a Roma il 23 ag. 1833, dal conte Tommaso e da Maddalena Dini. Nel 1848 il padre, decano degli avvocati concistoriali e avvocato dei poveri, impressionato dall'uccisione [...] costituì anche in seguito una delle sue principali fonti ispiratrici. "Penso che il più bel giorno di un cittadino - scrive la apologia del potere temporale e di deprecazione per la sua fine: "Io son Romana! non iscendo a vile / plauso […] / abborro, ...
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Amor, da che convien pur ch'io mi doglia
Vincenzo Pernicone
. Questa canzone (Rime CXVI) si trova citata nel commento dell'Anonimo al canto XXIV del Purgatorio, a proposito della Gentucca appena accennata [...] 9 versi. Presenta la seguente disposizione di rime, molto vicina a quella di Io sento sì d'Amor: ABC, ABC; CDDECDDEE.
I codici di più largamente rappresentata fra gli studiosi di D. Il Bartoli pensò a un amore allegorico per Firenze, il Pascoli all ...
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DE ROMANIS, Filippo Antonio
Marina Formica
Nato a Roma il 21 ott. 1788, primogenito di Mariano e di Vincenza Cucomos, si dedicò giovanissimo all'amministrazione e direzione dell'azienda tipografica [...] De Romanis giunse anche a Giacomo Leopardi, il quale pensò ad essa per la pubblicazione delle canzoni All'Italia e in prosa italiana e la felicità della riuscita. Non è che io non vi trovi qualche cosarella che mi par difettosa, ma le piccole ...
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ruina
Nicoló Mineo
Vocabolo di forma latineggiante che vale principalmente " caduta ", " rovina " di qualcosa, in genere di materiali petrosi. Sembra riferirsi a edifici in If XI 36 Morte per forza [...] del Sapegno: " questo giustifica l'opinione di chi pensa che Dante qui alluda piuttosto a uno di quei Lavina; / or m'hai perduta! Io son essa che lutto, / matre, a la tua pria ch'a l'altrui ruina (Pg XVII 39): " io piango prima la tua caduta che la ...
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STERBINI, Cesare
Saverio Lamacchia
– Nacque il 29 ottobre 1783 a Roma, secondo di quattro figli, da Alessandro, nobile originario di Ferentino, presso Frosinone, e da Antonia Micheli, romana. Il nonno, [...] (cit., XII, p. 7: «Il poeta nuovo Cesare Sterbini pensò a verseggiare bene, e non a far ridere, ed eravamo di Carnevale furia giorno e notte per darlo in termine di 12 giorni come io ho puntualmente eseguito» (Lamacchia, 2008, p. 24). Una conferma, ...
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valere [I e III singol. pres. cong. vaglia; III plur. pres. cong. vaglian; III singol. pres. cond. varria; partic. pass. valuto]
Alessandro Niccoli
Compare in tutte le opere, compresi il Fiore e il [...] meritevole di pregio l'uomo innamorato (Rime XCI 59 s'io procaccio di valere / ... penso... / a colei che m'ha in sua podestate; Rime E non le val perché dorma calzata; Cv II XII 1 io rimasi di tanta tristizia punto, che conforto non mi valeva alcuno ...
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MEI, Francesco
Ida Giovanna Rao
– Nacque a Firenze nel 1460 da Andrea di Domenico. Fece la sua professione di fede il 20 nov. 1478 nel convento domenicano di S. Marco, durante il priorato di Battista [...] mai dubitato della bontà delle sue intenzioni o di essergli stato ostile: «Io non sarò mai contrario né a voi né alle opere vostre», ma iniziativa. A raccogliere firme di segno contrario ci pensò invece Silvestro Maruffi, insieme con i capi ...
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GUERRIERO, Augusto
Indro Montanelli
Nacque il 16 ag. 1893 ad Avellino da Francesco ed Eleonora Tanghi, in una famiglia non ricca, ma di agiata e colta borghesia, che lo mandò a studiare giurisprudenza [...] gli propose di punto in bianco la rubrica di politica estera. "Ma io - rispose esterrefatto il G. - di politica estera so ben poco". ma di cui invece era lusingatissimo), il G. non pensò mai che i suoi articoli potessero sopravvivere alle occasioni ...
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CASTALDI, Cornelio
Claudio Mutini
Nacque a Feltre intorno al 1453 dal notaio Daniele, che aveva ricoperto in città cariche pubbliche. Scarse notizie si hanno sugli studi che egli compì nella città natale. [...] Colpito da una grave malattia nell'estate del 1527, pensò di recarsi a Feltre per trascorrere un periodo di dei petrarchisti: "Leggo talor tutto un vostro volume, / Da capo a piedi ch'io non vi discerno / D'arte o d'ingegno un semivivo lume. / Altro ...
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DA LEZZE, Donato
Giuseppe Gullino
Patrizio veneziano di agiata condizione, nacque con ogni probabilità nel 1459, primogenito di Priamo di Benedetto e di Onesta Priuli di Marino. Da Mirabella Foscolo, [...] non mancarono di inasprire gli umori di quanti dovevano sopportarle. Pensò l'Alviano a tacitare le proteste, con una offensiva che di conoscere "le cose del Sofis amplius che non so io". Si può quindi comprendere come l'Ursu abbia potuto erroneamente ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, cioè l’attività psichica per cui l’uomo...
io
(ant. éo; ant. o pop. tosc. 'e’, i’', solo in posizione proclitica) pron. pers. sing. [lat. volg. *ĕo, lat. class. ĕgo]. – 1. È il pronome di 1a persona, usato cioè dalla persona (o cosa personificata) che parla quando si riferisce a sé...