(o neocriticismo) Serie di scuole e movimenti filosofici affermatisi in Germania nella seconda metà dell’Ottocento e nei primi decenni del Novecento e diffusisi anche in Francia, Gran Bretagna e Italia, [...] uniti dall’istanza comune del ritorno al pensiero di Kant e dal rifiuto dell’irrazionalismo e della filosofia della natura romantica. Precursori di questa tendenza possono considerarsi O. Liebmann, E. Zeller, H.L.F. von Helmholtz, F.A. Lange.
Tra le ...
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Scrittore e scienziato italiano (Torino 1891 - Ivrea 1948). Collaboratore (dal 1921) e direttore (1943) de La Stampa, fondatore e direttore (1945-48) de La Nuova Stampa; socio corrisp. dei Lincei (1947). [...] scritti, nei quali la sua educazione liberale, di antico stampo cavourriano, s'incontra con le suggestioni dell'irrazionalismo contemporaneo, egli delinea un ideale tipo umano, il "demiurgo", equilibratore dei contrasti fra civiltà contemporanee, e ...
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Poeta e critico norvegese (Oslo 1880 - ivi 1938). Dal carattere di effusione romantica delle liriche giovanili (Juninaetter "Notti di giugno", 1916; Min ungdoms by og andre vers "Il paese della mia giovinezza [...] è passato a quella che egli stesso chiama "religione della ragione", una specie di fede illuministica, avversa a ogni irrazionalismo e misticismo. Già nelle liriche della raccolta Den gode strid ("La buona battaglia", 1928) si manifesta l'aspirazione ...
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Pittore svizzero (Südernlinden, Berna, 1888 - Zurigo 1967). Allievo di A. Hölzel, fu successivamente influenzato dal cubismo e dall'arte di R. Delaunay, che lo aprì alla sperimentazione di forme astratte [...] . Docente dal 1919 al 1923 al Bauhaus, ne venne allontanato per le sue tendenze spiritualistiche e per certe attitudini all'irrazionalismo. Fu anche autore di testi teorici, tra cui si ricordano Kunst der Farbe (1961; trad. it. 1965) e Mein Vorkurs ...
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intellettualismo
Ogni concezione che dia particolare valore all’attività conoscitiva dell’intelletto, o subordinando a esso le altre funzioni spirituali, o comunque basando precipuamente su di esso la [...] da vari punti di vista durante il 19° sec. (per es., dall’idealismo dialettico, o dalle diverse forme di irrazionalismo, di intuizionismo, di volontarismo, di pragmatismo), il termine i. è venuto sempre più assumendo un significato negativo, ed è ...
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Pittore e filosofo italiano (Roma 1898 - ivi 1974). Dal 1915 al 1921 ha svolto un'intensa attività pittorica: avvicinatosi dapprima al futurismo, aderì poi al dadaismo, pubblicando con G. Cantarelli e [...] approdando a una concezione di critica radicale del mondo moderno, in cui convergevano nietzschianesimo, gentilianesimo, irrazionalismo, esoterismo, ecc. Complessi i suoi rapporti col fascismo, fu teorico del razzismo e aderì alla Repubblica ...
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Scrittore italiano (Firenze 1884 - Roma 1966). Collaboratore della Voce, critico letterario della Tribuna (1910-23), dove firmò anche con lo pseud. Il Tarlo, fu tra i fondatori della Ronda e collaborò [...] 1947) e nazionale (1963) dei Lincei. Come critico, C. innestò sul fondo storicistico crociano le esigenze dell'irrazionalismo "decadente", e sul fondo della propria educazione classica le esperienze di altre letterature, massime dell'inglese (Rudyard ...
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KENT, Charles
Mario GABRIELI
Critico e scrittore norvegese, nato nel 1880.
Nelle liriche giovanili (Iuninaetter, Moti di giugno, 1916; Min Ungdoms By og andre Vers, Il paese della mia giovinezza e altri [...] quella che sarà la sua "religione della ragione", una sorta di fede illuministica parimenti avversa a ogni forma d'irrazionalismo come di misticismo. Ma se già nella lirica posteriore (confronta Den gode strid, La buona battaglia, 1928) si manifesta ...
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Dalla concordia discors alla polemica: filosofia e psicologia di una vicenda
Gennaro Sasso
L’amicizia come tema storiografico
La recensione che, nel 1949, Benedetto Croce dedicò al secondo dei due volumi [...] data della sua filosofia. Se, infatti, per Croce, l’attualismo era stato niente più che una cosa di mezzo fra il moderno irrazionalismo e la vecchia filosofia, «fra ’l parlar de’ moderni e il sermon prisco» (Storia d’Italia dal 1871 al 1915, 1928 ...
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Filosofo polacco (Vienna 1866 - Leopoli 1938), prof. nell'univ. di Leopoli, fondatore dell'Associazione filosofica polacca (1904), direttore (dal 1911) della rivista Ruch filosoficzny. Discepolo di F. [...] sempre d'ispirazione brentaniana. Iniziatore della corrente filosofica detta scuola di Leopoli, contribuì alla polemica contro l'irrazionalismo metafisico dei romantici polacchi e si affiancò al movimento del Circolo di Vienna. Il suo netto rifiuto ...
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irrazionalismo
s. m. [der. di irrazionale]. – Atteggiamento di pensiero o dottrina filosofica secondo cui la ragione – intesa come facoltà che procede per distinzioni, definizioni e deduzioni logiche – è incapace di dare una spiegazione esauriente...
irrazionale
agg. [dal lat. irrationalis, comp. di in-2 e rationalis «razionale»]. – 1. a. Nel linguaggio com., non dotato di ragione: gli esseri, le creature i.; non conforme a ragione, che non procede o non è dettato da ragione, irragionevole:...