Profeta ebreo, da cui prende il nome un libro dell'Antico Testamento. I., figlio di Amoṣ (da non confondere con il profeta Amos), nacque probabilmente a Gerusalemme intorno al 765 a. C. La sua vocazione [...] per epoca e contenuto, fino a formare una specie di antologia, alla quale furono estesi il nome e l’autorità di Isaia. Vengono distinte tre parti: il proto-I. (cap. 1-35, in cui sono riconoscibili elementi autentici del profeta, insieme ai cap ...
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BILLÉ, Isaia
Giovanni Scalabrino
Nacque a Fermo il 22 dic. 1874. Entrato nell'orfanotrofio della sua città, frequentò una scuola musicale che formava elementi per i concerti bandistici, prima sotto [...] la guida del maestro Scarfini, poi sotto quella del maestro Griffoni. Avendo mostrato una notevole inclinazione per gli studi musicali, la presidenza della Congregazione della Carità lo inviò alla scuola ...
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GHIRON, Isaia
Raffaella Di Castro
Nacque a Casale Monferrato il 17 dic. 1837 da Elia Vita e da Rosa Sacerdote.
Compiuti gli studi universitari a Torino e a Napoli, ove seguì i corsi di L. Settembrini, [...] il G. combatté nella guerra del 1859. Intraprese, quindi, la carriera amministrativa come addetto ai gabinetti dei ministri della Pubblica Istruzione P.S. Mancini, C. Matteucci e M. Amari. Iniziato da ...
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Asceta e scrittore (seconda metà del sec. 5º) d'origine egiziana (da non confondere con un omonimo, pure egiziano, del sec. 4º); visse presso Gaza, in Palestina. Sottoscrisse l'Enotico di Zenone; delle sue Conferenze, molto lette in Oriente, qualcosa penetrò nel monachesimo occidentale ...
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Linguista (Gorizia 1829 - Milano 1907); prof. (dal 1861) all'Accademia scientifico-letteraria di Milano; socio nazionale dei Lincei (1875). Coltivò dapprima i più svariati campi della glottologia (Studî orientali e linguistici, I-III, 1854-61; Zigeunerisches, 1865; Studî ario-semitici, 1865, intesi a dimostrare la comune origine dell'indoeuropeo e del semitico), ma poi si restrinse sempre più all'indagine ...
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ISAIA da Trani
Talmudista e commentatore della Bibbia, detto il Giovane per distinguerlo dall'omonimo eminente talmudista suo nonno (morto circa nel 1250), a cui sono attribuite alcune delle sue opere. [...] Visse nei secoli XIII-XIV. Dei suoi commenti biblici, ove predomina uno spirito chiaro e razionale, esente da ogni allegorismo, sono da ricordare quelli ai libri di Giosuè, Giudici, Re e Giobbe, nonché ...
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Scultore (sec. 15º), attivo principalmente a Roma e a Napoli, padre di Gian Cristoforo Romano. Terminò la tomba di Eugenio IV (1450 circa, Roma, S. Salvatore in Lauro) e successe a Filarete nell'esecuzione della tomba del cardinale Antonio di Chaves, in S. Giovanni in Laterano a Roma. Dal 1455 al 1458 lavorò all’Arco di Castel Nuovo a Napoli; nel 1460 lavorava per Pio II, accanto a Paolo Romano. Fu ...
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Nome di due dotti ebrei italiani. Il primo (o il vecchio, figlio di Mali, conosciuto con la sigla ebraica RID), vissuto tra il 12º e 13º secolo, fu talmudista e ritualista insigne; autore delle glosse talmudiche Tosafoth, notevoli per l'autonomia di giudizio, e di raccolte di decisioni giuridiche e Responsa. Ne fu erede spirituale l'omonimo nipote (I. il giovane, figlio di Elia, fine del 13º sec.), ...
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LEVI, Abramo Giacobbe Isaia (noto come Isaia)
Fabio Levi
Nacque a Torino il 20 nov. 1863 da Donato e da Marianna Debenedetti, terzo di sei fratelli.
Destinato a succedere al padre nella gestione dell'azienda [...] strascichi giudiziari, alla S. Sede.
Fonti e Bibl.: Torino, Arch. storico del Comune, Ripartizione Anagrafe, Scheda di Abramo Giacobbe Isaia Levi; Arch. di Stato di Torino, Partito nazionale fascista. Federazione di Torino, bb. 944, f. 5190; 509, f ...
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(VIII, p. 560)
La c. è una forma criminale assimilabile alla mafia nei metodi e negli interessi, ma che nel passato ha avuto origini, caratteristiche, costumi diversi e del tutto autonomi. Fino a qualche decennio fa con il termine c. si indicava quella particolare organizzazione criminale sorta a Napoli dalla plebe all'inizio dell'Ottocento.
Di questa setta, diffusasi poi nelle province di Napoli, ...
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mestruato
mestrüato (ant. menstrüato) agg. [dal lat. tardo, della Vulgata, menstruatus, usato solo al femm. (anche sostantivato)], letter. – 1. Di donna che ha i mestrui, che è nel periodo della mestruazione. La parola è nota per la frequenza...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...