Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). Si adoperano anche altri termini a seconda del tipo di toponimo: per es., agiotoponimo è quello che trae origine dal [...] Ad adoperare per primo il termine toponomastica fu lo stesso Flechia il quale, in una lettera indirizzata a ➔ Graziadio Isaia Ascoli nel 1871, parlava di «toponomastica italiana» (Marcato 1994).
Secondo Flechia lo studio toponomastico deve seguire il ...
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NOVATI, Francesco
Amedeo Benedetti
NOVATI, Francesco. – Nacque a Cremona l’11 gennaio 1859, da Leandro, buon pittore dilettante e appassionato di belle arti, e da Gaetana Legnani.
Dopo aver frequentato [...] letteratura italiana, Atti del convegno…, a cura di E. Bigi et al., Torino 1985, pp. 188-213; A. Brambilla, Appunti su Graziadio Isaia Ascoli…, Gorizia 1996, pp. 155-204; G. Orlandi, F. N. e il medioevo latino. Storia di una vocazione, in Milano e l ...
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Pasqua
Raffaele Savigni
La più importante festa ebraica e poi cristiana
Il termine Pasqua, dall’ebraico Pesah, significa «passaggio». Nel mondo ebraico la festa della Pasqua ricorda, infatti, mediante [...] che io dò è la mia carne per la vita del mondo». In questo Vangelo Giovanni Battista, ricollegandosi all’interpretazione di Isaia, identifica chiaramente Gesù con l’agnello di Dio, dicendo ai suoi discepoli: «Ecco l’agnello di Dio, ecco colui che ...
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Pittore e incisore, nato a Bologna nel 1562; ivi morto nel 1602. Dedicatosi, non più giovane, alla pittura, fece parte per qualche tempo dell'accademia carraccesca e fu da Annibale Carracci dapprima incoraggiato [...] e audace nel tocco, con pennellate vibranti e succose, ha ancora altre opere: una Natività (magazzino della Chiesa di S. Isaia a Bologna); una Assunzione nella cappella Grati ai Servi in Bologna, ecc. Queste ultime permettono ancora di godere di quel ...
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TEOFANIA (gr. ϑεοζάνεια "manifestazione della divinità")
Nicola Turchi
Tutte le religioni conoscono manifestazioni della divinità o in forma sensibile, qual è narrata dai varî miti religiosi, o sotto [...] (roveto ardente, Es., III); di colonna di fuoco (Es., XIII, 21) o di nuvola; o sotto forma di visione ai varî profeti (Isaia, VI; Ezechiele, I; Daniele, VI).
Nel Nuovo Testamento non vi sono teofanie del genere di quelle dell'Antico; vi sono invece ...
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SKOVGAARD, Johan Frederik
Otto Andrup
Pittore, figlio di Peter Christian (v.), nato il 18 novembre 1856 a Copenaghen, morto ivi il 9 marzo 1933. Fu a Parigi, e, dal 1882, viaggiò ripetutamente in Italia, [...] ), ha scolpito (fontana dello stesso municipio), lavorato in musaico (abside del duomo di Lund), dipinto sul vetro (chiesa di Isaia, Copenaghen) e fornito disegni per mobili. Versatilità ch'ebbe anche il fratello, il non meno dotato niels S. (nato ...
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escatologia
Dal gr. ἔσχατος «ultimo» e λόγος «discorso». Dottrina degli ultimi fini, cioè quella parte delle credenze religiose (e, in qualche caso, di teorie filosofiche) che riguarda i destini ultimi [...] interpretare nelle sue gesta la volontà dell’unico vero dio. L’e. giudaica andò assumendo (nonostante il cosiddetto Deutero-Isaia, e molti passi sparsi in cui è possibile intravedere l’affermazione di una responsabilità degli Ebrei nei riguardi dell ...
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distinguere
Riccardo Ambrosini
Il significato di " separare le parti di un insieme, facendone osservare le differenze " è di uso frequente, e riflette un procedimento di tecnica conoscitiva e, in certa [...] , ne le quali l'umana piacenza e dispiacenza più appare; XV 2); i doni di Spirito Santo... secondo che li distingue Isaia profeta (IV XXI 12). Nella Commedia quest'uso ‛ tecnico ' del verbo appare soltanto in Pd XXVIII 132 Dïonisio... / a contemplar ...
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silenzio
Alessandro Niccoli
Vocabolo di uso limitato in pratica al Paradiso, fuori del quale ricorre una volta nell'Inferno.
La locuzione ‛ porre s. ' ha un duplice significato: vale " indurre altri [...] della sua morte alla data dell'immaginato viaggio ". Nel verso si dovrebbe intravedere un riferimento alla profezia di Isaia (Is. 40, 3) che annuncia la restaurazione della nazione giudaica dopo la punizione di Gerusalemme. Questa suggestione biblica ...
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Scultore (Haarlem, tra il 1355 e il 1360 - Digione 1405 o 1406). Dopo aver lavorato a Bruxelles, dal 1385 fu a Digione al servizio del duca di Borgogna lasciando con la sua opera un profondo segno innovatore. [...] , con chiari risvolti simbolici (fons vitae), la base è decorata con le figure stanti di Mosé, Geremia, Zaccaria, Daniele, Isaia e David e con sei angeli dolenti, segnata da un'assoluta padronanza tecnica nella profonda penetrazione psicologica e nel ...
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mestruato
mestrüato (ant. menstrüato) agg. [dal lat. tardo, della Vulgata, menstruatus, usato solo al femm. (anche sostantivato)], letter. – 1. Di donna che ha i mestrui, che è nel periodo della mestruazione. La parola è nota per la frequenza...
libro s. m. [dal lat. liber -bri, che indicava originariamente la parte interna della corteccia che in certe piante assume aspetto di lamina e che, disseccata, era usata in età antichissima come materia scrittoria; di qui il sign. divenuto poi...