. Vocabolo persiano (da āb "acqua" D e dest "mano") che presso i Musulmani di lingua persiana e turca è il termine tecnico per designare le abluzioni obbligatorie per chi, non trovandosi già in stato di [...] purità rituale, debba accingersi a fare una delle preghiere canoniche dell'islamismo. ...
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LAKHMIDI
. Antica tribù araba, che ebbe le sue sedi nella Babilonide (‛Irāq), e ivi ad al-Ḥīrah fondò una dinastia di regoli, vassalli di Persia, così come i Ghassānidi lo erano dell'impero bizantino. [...] Questa dinastia fiorì nei sec. V e VI d. C., ed era già estinta al sorgere dell'islamismo; ma di essa la tradizione storica, genealogica e letteraria araba ha conservato vivacissimo ricordo (v. arabi: Storia). ...
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Espressione araba divenuta tecnica nel diritto musulmano, la quale significa "sede della guerra" e designa il complesso dei territorî soggetti a dominio non islamico e non abitati da musulmani; il resto [...] compiacenti, provocate dai governi francese e inglese, hanno mitigato questa teoria e affermato che un territorio del dār al-islām occupato permanentemente da infedeli non diventa dār al-ḥarb finché ai musulmani vi sia lasciata la libertà di culto e ...
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WALĪ (plur. awliyā')
Vocabolo arabo dal significato originario di "vicino, parente, amico". Nel linguaggio religioso, esso è passato a designare, quali "amici (di Dio)", gli asceti e mistici che possono [...] di parte o della totalità della comunità musulmana. Sui detti e fatti mirabili attribuiti a questi awliyā' o santi dell'Islām esiste tutta una letteratura, in arabo e in persiano, di grande importanza per la storia della mistica e della religiosità ...
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Pensatore e agitatore musulmano (Asadābād, Afghānistān, 1839 - Costantinopoli 1897), apostolo dell'idea panislamica. Viaggiò molto in Oriente, Europa e America, e finì la vita ospite sorvegliato del sultano [...] che attraverso gli scritti, la sua opera si esplicò con la propaganda orale e l'insegnamento, mirando alla rigenerazione dell'islamismo e in particolare alla rinascita del califfato, a cui G. attribuì il compito di opporsi e vincere il colonialismo ...
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Arabista tedesco, nato il 4 luglio 1828 a Greifswald (Prussia, Pomerania) ed ivi morto il 2 novembre 1909; dal 1861 in poi professore di lingue orientali nell'università della stessa Greifswald. Si occupò [...] specialmente della poesia araba nell'età preislamica e nei primi due secoli dopo l'islamismo; particolarmente notevoli in questo campo sono le sue edizioni dei Divans of the six ancient Arabic poets (Londra 1870, con criterî critici alquanto ...
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intraislamico
(intra-islamico), agg. Interno all’Islam.
• la linea è stata espressa nell’editoriale appena uscito della «Civiltà Cattolica», la rivista dei gesuiti confratelli di [Jorge Mario] Bergoglio: [...] novembre 2015, p. 35, Commenti e inchieste) • Finora si guardava a queste crisi come alla manifestazione di una guerra intra-islamica tra sciiti e sunniti, di cui noi eravamo semmai vittime collaterali. Ma i fatti di Colonia sembrano dirci che non è ...
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Sultano musulmano di Persia (969-1030), conquistatore dell'India. Le sue ripetute spedizioni militari in questo paese, partendo dalla sua capitale di Ghazna (od. Ghaznī in Afghānistān) si spinsero fin [...] , ma non occuparono stabilmente che parte del Panjāb: con tutto ciò, esse costituiscono la prima larga penetrazione dell'islamismo in India. Verso Occidente, M. tolse parte della Persia ai Buwaihidi, atteggiandosi a campione dell'ortodossia sunnita ...
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Dinastia di califfi arabi, che governarono l'Impero musulmano dal 661 al 750 d. C. Fu fondata da un rappresentante del ramo principale della famiglia dei Banū Umayya, cioè da Mu῾āwiya ibn Abī Sufyān, il [...] cui padre era stato dapprima tenace avversario di Maometto, ma si era poi convertito in tempo all'islamismo, assicurando alla sua famiglia nuova autorità e prestigio nello stato teocratico musulmano. Agli O. apparteneva già il terzo califfo elettivo ...
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Poeta, filologo e letterato arabo di Siria (n. Ma῾arrat an-Nu῾mān 973 - m. 1058). Cieco, visse ritirato e lontano dalla corte. Su una vasta produzione erudita o classicheggiante, si eleva la raccolta delle [...] morali (Luzūmiyyāt), ispirate a un'etica austera e a uno scettico pessimismo nei confronti delle religioni rivelate, islamismo compreso. Nella Risālat al-ghufrān ("Epistola del perdono"), bizzarra fantasia escatologica in prosa, si è creduto scorgere ...
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islamismo
s. m. [der. di islam]. – La religione fondata in Arabia da Maometto († 632 d. C.), in cui confluiscono elementi tratti dal paganesimo arabo, dal cristianesimo e dal giudaismo, oltre che idee e norme personali di Maometto stesso:...
islam
islàm (non corretto ìslam) s. m. [dall’arabo Islām, propr. «abbandono, consegna (di sé alla volontà divina)»]. – La grande religione monoteistica fondata da Maometto e, collettivamente, il mondo musulmano (più spesso con iniziale maiuscola):...