Nobile siracusano (410-354 a. C.); collaboratore di Dionisio I, fu alla sua morte consigliere del figlio di lui Dionisio II. Imbevuto di idee platoniche e desiderando che anche il tiranno ne subisse l'influsso, [...] del tiranno: la guarnigione che Dionisio II aveva lasciato nell'isoladiOrtigia capitolò anch'essa due anni dopo. Il potere di D. fu però effimero: gli intrighi dei fautori di Dionisio, l'ostilità dei Siracusani al suo prepotere e varî provvedimenti ...
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Uomo politico e generale corinzio (400 circa - 336 a. C.). Stratega di Siracusa, molti anni dopo aver liberato la città (365) dalla tirannide, comandò una spedizione (345) per aiutare i democratici di [...] fine all'anarchia in Siracusa e nell'isola. Quando i Cartaginesi inviarono in Sicilia una spedizione, Iceta, signore di Leontini, si accordò con essi, e s'impadronì di Siracusa, tranne che dell'isoladiOrtigia dove si sosteneva ancora Dionisio. Ma T ...
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MANIACE (Maniakes), Giorgio (Georgios)
Francesca Luzzati Laganà
Figlio di Goudelios, di discussa discendenza nobiliare microasiatica - ovvero homo novus, secondo un'altra interpretazione - nacque presumibilmente [...] di rispondenza nei fatti la notizia di Scylitzes che il M. avesse ottenuto gradualmente il passo in tutta l'isola. ne appropriò e lo inviò a Costantinopoli. Restaurò, sulla punta diOrtigia, un castello, che, completamente riedificato da Federico II, ...
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