third stream Movimento jazz fiorito nel 1955-62, soprattutto per impulso del compositore e suonatore di corno Gunther Schuller (n. 1925), teso a far confluire jazz e musica europea colta in un linguaggio [...] di sintesi. Ha prodotto alcuni capolavori isolati (per opera dello stesso Schuller, di J. Lewis, J. Giuffre, M. Davis), ma non ebbe seguito e si estinse. Fu rilanciato negli anni 1970 dal pianista Ran ...
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Pianista e compositore di jazz statunitense (Norwalk 1928 - New York 2014) di origine afroamericana. Scoperto da Stan Getz nel 1950, esordì due anni dopo come leader e nel 1954, insieme ad A. Blakey, contribuì [...] al successo dei Jazz Messengers. Formò vari quintetti, allargatisi a partire dagli anni Settanta a formazioni più vaste. Il suo stile stringato e ritmicamente vivace si è arricchito anche di espressioni soul e funky. Nel 2006 ha pubblicato la sua ...
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Cantante di jazz statunitense (Newport News, Virginia, 1917 - Beverly Hills, California, 1996). Giunta al successo alla fine degli anni Trenta, si affermò nei decennî successivi come una delle più straordinarie [...] cantanti espresse dal jazz. Dotata di voce agilissima, di notevole swing, di grande comunicativa, di eccezionali capacità improvvisative, collaborò, tra gli altri, con L. Armstrong, D. Ellington, C. Basie, O. Peterson. Interprete di celebri brani ...
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Musicista jazz (Chicago 1919 - New York 1978). Di origini italiane, divenne cieco a nove anni. Studiò il pianoforte con la madre e numerosi altri strumenti in un istituto per non vedenti, diplomandosi [...] New York, dove si affermò come uno dei più originali jazzisti bianchi, anticipando di oltre dieci anni le soluzioni informali del free jazz. Maestro, tra gli altri, di L. Konitz, dal 1955 si dedicò alla sperimentazione di nuove tecniche d'incisione. ...
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Variante stilistica del jazz, inizialmente nota come jazz-rock. Si è affermata all’inizio degli anni 1970 in seguito alle sperimentazioni di M. Davis e dei suoi seguaci (J. McLaughlin, C. Corea ecc.) con [...] gli strumenti elettrici e i ritmi binari del rock e del rhythm and blues. Nel corso di quel decennio e poi del successivo ha continuato a fare proseliti e ha allargato le sue proposte di contaminazione ...
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Pianista e compositore di jazz afroamericano (Pittsburgh 1921 - Los Angeles 1977). Autodidatta dallo straordinario talento naturale, si mise in luce nel 1947 con Ch. Parker, esibendosi in seguito prevalentemente [...] in trio. Estraneo ai mutamenti che interessarono il jazz negli anni Cinquanta e Sessanta, G. diede vita a uno stile pianistico del tutto originale. Improvvisatore dallo swing trascinante e dall'inesauribile fantasia, ebbe subito un grande successo di ...
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Cantante jazz afroamericana (Newark, New Jersey, 1924 - Hidden Hills, California, 1990). Dopo aver esordito nella orchestra di E. Hines (1943) e di B. Eckstine (1944), entrò in contatto con gli innovatori [...] in pochi anni un successo internazionale di critica e di pubblico che la impose come la cantante più significativa del jazz moderno, insieme a B. Holiday ed E. Fitzgerald, per l'eccezionale estensione della voce e il perfetto controllo di essa ...
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Pianista e compositrice di jazz afroamericana (Pittsburgh 1910 - Durham, Carolina del Nord, 1981). Attiva fin dal 1926 nell'orchestra di John Williams, suo primo marito, passò poi con Andy Kirk (1929-41) [...] secondo marito. Apprezzata come arrangiatrice, collaborò con B. Goodman, D. Ellington e L. Armstrong. Aperta alle esperienze del free jazz, suonò anche in duo con il pianista C. P. Taylor (1977). Tra le sue numerose composizioni si ricorda Signs of ...
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Pianista jazz (Orange 1962 - New York 1999). Figlio del chitarrista jazz Tony Petrucciani, si affermò nel 1977, suonando con C. Terry e K. Clarke e in seguito con L. Konitz. Trasferitosi in California [...] nel 1981, collaborò con artisti come C. Lloyd, D. Gillespie, B. Evans, B. Hart, J. Hall, W. Shorter, S. Gadd, A. Holzman. Colpito da una malformazione ossea congenita, affinò la capacità di dominare la ...
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Musicista statunitense di jazz (Filadelfia 1927 - Malibù, California, 1991). Dopo aver suonato con J. Teagarden e con l'orchestra di S. Kenton, si affermò nella big band di W. Herman. La sonorità suadente [...] di registrazioni, si è esibito prevalentemente alla testa di proprî quartetti. Improvvisatore delicato e veemente allo stesso tempo, dotato di rara e profonda musicalità, G. può essere considerato uno dei massimi solisti espressi dal jazz moderno. ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).