Bublé, Michael. - Cantante canadese (n. Burnaby 1975). Cresciuto ascoltando musica jazz, a soli diciassette anni ha vinto il Canadian youth talent search e iniziato a incidere con marchio indipendente. [...] Grazie all’incontro con David Foster, talent scout della Warner Bros, nel 2003 ha pubblicato l’album d’esordio Michael Bublé. Tra le raccolte di maggior successo si ricordano: Come fly with me (2004), ...
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Sassofonista statunitense (St. Joseph, Missouri, 1904 - New York 1969). Protagonista del jazz degli anni Venti e Trenta, si affermò in varie orchestre, fra cui quella di F. Henderson, come principale inventore [...] del linguaggio del sax tenore nel jazz classico. Tornato a New York nel 1939, dopo un lungo soggiorno in Europa, si distinse per il suo talento innovativo, registrando nel 1946 il brano Picasso che anticipava di venti anni la poetica delle ...
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Allen, Geri. – Compositrice statunitense (Pontiac, Michigan, 1957 - Philadelphia 2017). Ultimati gli Jazz studies presso la Howard University (Washington DC) ha conseguito un master in Etnomusicologia [...] alla University of Pittsburgh. Autrice di raffinati album da solista realizzati in collaborazione con jazzisti quali R. Carter, T. Williams e J. Cobb, è stata abile sperimentatrice di sonorità originali, ...
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Wheeler, Kenny. – Musicista canadese (Toronto 1930 – Londra 2014). Trombettista e compositore di musica jazz, ha cominciato a suonare in Canada da quando aveva dodici anni ma è da quando si è trasferito [...] Cinquanta che inizia ad avere notorietà, cominciando a suonare con T. Hayes e R. Scott. Negli anni Sessanta scopre il free jazz e successivamente inizia a suonare con il gruppo di A. Braxton, per poi fondare lo storico trio Azimuth. Nel corso della ...
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Trombettista afroamericano (Filadelfia 1938 - New York 1972). Affermatosi nel 1958 con i Jazz Messengers di A. Blakey, nei quali tornerà a più riprese, si impose in seguito anche come leader e autore di [...] grande successo. M. fu uno dei trombettisti più influenti dell'hard bop per il suo modo di piegare l'impeto solistico e le risorse tecniche a una fantasia melodica, arricchita da sottili stilemi espressivi. ...
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Sassofonista afroamericano (Columbus, Ohio, 1936 - Bloomington, Indiana, 1977). Cieco dalla nascita, K. spicca nel jazz moderno per il suo spettacolare polistrumentismo: padroneggiava l'intera famiglia [...] capacità di suonarne due o tre contemporaneamente, con una vocazione non plateale ma polifonica e contrappuntistica, un gran talento timbrico e rumoristico e un vivace eclettismo nel mescolare il jazz classico al moderno e, nei suoi ultimi anni, al ...
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Pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano (Milano 1929 - Parma 2014). Musicista tra i più originali del jazz europeo, G. ha fuso felicemente procedimenti compositivi tipici della musica colta [...] del Novecento (in partic. la dodecafonia) con la prassi improvvisativa propria del jazz. La sua visione estetica mira all'unificazione dei diversi linguaggi musicali (musica totale) e alla coesistenza e interazione dei differenti mezzi espressivi ( ...
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Chitarrista (Goodland, Indiana, 1905 - New York 1973). Dopo aver fatto parte di varî complessi jazz attivi nell'area di Chicago, collaborando, tra gli altri, con G. Krupa, F. Teschemacher e B. Freeman, [...] sessions, concerti, trasmissioni radiofoniche e incisioni discografiche, promuovendo in particolare, nel dopoguerra, la conoscenza e la rivalutazione di numerosi musicisti di jazz tradizionale. Nel 1948 pubblicò l'autobiografia We called it music. ...
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Pseudonimo della cantante olandese Caroline Esmeralda van der Leeuw (n. Amsterdam 1981). Diplomatasi in canto jazz al Conservatorio di Amsterdam (2005), nel 2007 è stata chiamata dai discografici D. Schreurs [...] all’uscita dell’album d’esordio Deleted scenes from the cutting room floor. Il disco è segnato da forti influenze jazz (cinematic, groovin’, ballroom) e contiene la collaborazione con l’italiano G. Palma per uno dei singoli estratti (Riviera life del ...
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Sassofonista e compositore statunitense (Newark 1933 - Los Angeles 2023) di origine afroamericana. Dal 1959 al 1964 nei Jazz Messengers di Art Blakey, poi, fino al 1970, nel gruppo di M. Davis, e dal 1971 [...] Coltrane (di cui è stato l'erede più originale) facendo confluire il jazz modale nel jazz elettrico. Come solista si è cimentato anche con il free jazz e la musica brasiliana, collaborando inoltre con i maggiori cantautori internazionali (J. Mitchell ...
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jazz
‹ǧä∫› (in origine jass) s. ingl. [voce gergale di etimo incerto], usato in ital. al masch. – 1. Genere di musica sorto all’inizio del sec. 20° negli Stati Uniti d’America dall’incontro fra la sensibilità musicale della comunità negro-americana...
jazzare /dʒe'ts:are/ v. tr. [der. di jazz]
(mus.) Adattare o eseguire un brano musicale con le movenze e lo stile proprio del jazz. ◆ Part. pass. jazzato, anche agg. (v.).